08.10.24
STRUMENTI COGNITIVI E STRUMENTI OPERATIVI: UNA SFIDA PER RIDEFINIRE I CONFINI DELL’ARCHITETTURA
Scopo della lezione è cercare di creare uno spazio operativo mettendo insieme i concetti di paesaggio, paesaggio mentale e strumento.
Paesaggio: rappresentazione estetica, condivisa collettivamente e culturalmente, ma in costante evoluzione, di una parte del mondo.
Non si tratta di un’identificazione lineare di un elemento fisico, ma di una rappresentazione, una proiezione; questo lo distingue dal concetto di natura o di elementi chimici, identificandolo piuttosto come una costruzione mentale derivante dalla nostra interpretazione del mondo. Il paesaggio non tiene conto degli elementi specifici che lo costituiscono, siano essi naturali o artificiali: anche un insieme di soli elementi artificiali può essere considerato paesaggio.
L’idea di paesaggio nasce probabilmente nel 1338, quando viene utilizzata per la prima volta per rappresentare il mondo; prima di questa data, il concetto mentale di paesaggio non esisteva. La sua nascita è, di conseguenza, strettamente legata alla rappresentazione estetica, in particolare alla pittura.
Il paesaggio è «in costante evoluzione»: questa dinamicità è dovuta al cambiamento del nostro sguardo sul mondo, influenzato dalla pittura e dall’arte. L’arte, infatti, anticipa una possibile visione del mondo, che gradualmente viene accettata e condivisa. Un esempio è l’architettura di Gehry, che si codifica come rappresentazione di un mondo caotico anticipato dalla pop art; in quest’ottica, il Guggenheim è percepito come una nuova categoria di paesaggio contemporaneo condivisa collettivamente.
In inglese, il termine “scape” (scena, ma inteso come “rappresentazione”) permette di creare derivati come “landscape”, “moonscape”, “ruralscape”, ecc., che ben rappresentano la varietà di tipologie che è possibile incontrare (esempio: Netscape, il primo browser).
Paesaggio mentale: spazio dentro il quale gli architetti e gli artisti d’avanguardia lavorano; solo quando questo spazio diventa condiviso, può trasformarsi in un paesaggio, secondo la definizione data. Il paesaggio mentale rappresenta dunque lo stadio di ricerca di ciò che potrebbe diventare un nuovo paesaggio.
Un nuovo tipo di paesaggio, tipico della nostra epoca, è quello dell’informazione. In questo contesto, le informazioni assumono valore centrale, costituendo la materia prima di questo paesaggio. Altri elementi caratteristici sono:
· la quotidianità degli schermi: il paesaggio odierno non è solo quello delle metropoli, ma anche quello che viviamo attraverso i nostri dispositivi, caratterizzato da salti, sovrapposizioni e interconnessioni, ovvero un paesaggio dell’interattività;
· il ritorno della natura: una natura che torna a essere parte attiva del paesaggio contemporaneo.
Partendo dalle ipotesi del filosofo francese Alexandre Koyré, è possibile distinguere lo strumento dall’utensile. L’utensile è un oggetto che amplia le capacità fisiche del nostro corpo, mentre lo strumento ha a che fare con lo spirito e lo materializza. Lo strumento per eccellenza è quello musicale, che è una vera e propria manifestazione dello spirito (nessuno lo definirebbe mai un utensile).
Un esempio significativo di strumento introdotto nell’Ottocento è la macchina fotografica. La sua invenzione ha portato a una biforcazione: da un lato, la maggioranza delle persone ha continuato a utilizzarla all’interno delle categorie preesistenti; dall’altro, un ristretto gruppo di innovatori ha esplorato le caratteristiche intrinseche del nuovo strumento, come la possibilità di catturare il movimento.
Un caso particolare è quello della corda, che può essere considerata sia utensile che strumento del costruire e della geometria. A partire dalla corda è infatti possibile ricavare diverse figure geometriche.