Diagrammi del Principio 6

L'oceano e l'umanità sono inestricabilmente connessi

Principio 6: Gradi K-2

Principio 6: l’oceano e l’umanità sono inestricabilmente connessi.

Usi dell’Oceano

A. Gli esseri umani beneficiano dell’oceano.

A.1. L’oceano è un luogo dove le persone vanno per divertirsi e rilassarsi.

A.2. L’oceano fornisce una gran parte del cibo che mangiamo.

A.3. L’oceano è la più grande fonte di acqua che fornisce, attraverso il ciclo dell’acqua, le precipitazioni per piante e animali incluso l’uomo.

A.4. L’oceano è un luogo dove si lavora.

A.5. Le persone utilizzano l’oceano come via di trasporto.

Dove Vive la Gente

B. Le persone abitano in diverse aree della Terra, ma la maggior parte vive vicino alle coste.

B.1. Abitare vicino alla costa ha dei benefici, ma presenta anche dei rischi dovuti alle mareggiate.

Impatto Antropico sull’Oceano

C. Gli esseri umani hanno un impatto sull’oceano.

C.1. Le attività umane, sia nell’entroterra che sulla costa, possono cambiare la forma delle spiagge e dei litorali.

C.2. Le spiagge possono diventare più grandi o più piccole a causa di attività quali la costruzione di dighe fluviali, porti o abitazioni.

C.3. Le attività umane a volte inquinano l’oceano.

C.4. Le tempeste ed i fiumi portano inquinanti, spazzatura e sedimenti dall’entroterra e dalle aree costiere in mare.

C.5. Le persone possono mantenere l’oceano in salute.

C.6. Le persone possono mantenere puliti i litorali non gettando rifiuti, raccogliendoli e riciclandoli.

C.7. Le persone possono proteggere gli animali marini e le alghe non raccogliendole e mantenendo i loro habitat sicuri e sani.

C.8. Le risorse dell’oceano sono limitate per cui le persone devono utilizzarle in maniera saggia.

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Principio 6: Gradi 3-5

Principio 6: l’oceano e l’umanità sono inestricabilmente connessi.

Usi dell’Oceano

A. L’oceano fornisce un sostentamento di base per tutte le forme di vita incluso l’uomo.

A.1. L’oceano è una fonte di cibo importante per l’umanità.

A.2. Il cibo che deriva dal mare include sia organismi viventi come pesci, granchi e ostriche che prodotti che contengono organismi marini come le alghe.

A.3. L’acqua dolce che utilizziamo si forma come parte del ciclo dell’acqua quando essa evapora dall’oceano e ritorna sulla terraferma sotto forma di pioggia.

A.4. L’uomo utilizza l’oceano come fonte di minerali, risorse energetiche e medicine.

A.5. La maggior parte dell’ossigeno che respiriamo proviene da organismi fotosintetici che vivono nell’oceano.

A.6. Le persone utilizzano l’oceano come luogo di ispirazione, ricreazione e scoperta.

Dove Vive la Gente

B. L’oceano ha sempre influenzato la posizione degli insediamenti umani sulla Terra.

B.1. L’oceano ha influenzato l’evoluzione dei trasporti nella storia dell’umanità.

B.2. Le più importanti città costiere sono nate da insediamenti portuali che sostenevano il trasporto ed il commercio di merci e risorse.

B.3. Le persone continuano a vivere vicino all’oceano per accedere alle risorse, i trasporti, il commercio, il lavoro, la ricreazione, il paesaggio ed il clima mite.

B.4. Vivere vicino all’oceano può esporre le persone a tsunami, uragani e forti tempeste.

Impatto Antropico sull’Oceano

C. Le persone impattano sull’oceano in maniera positiva e negativa.

C.1. I rifiuti e l’inquinamento ambientale causato dall’uomo influiscono sull’oceano e sulla vita marina.

C.2. L’inquinamento chimico dell’oceano può avvelenare i pesci ed i molluschi e quindi le persone che li mangiano.

C.3. I detriti presenti nel mare intrappolano gli organismi marini, introducono inquinanti chimici e possono diventare un pericolo per la navigazione.

C.4. L’inquinamento provocato dalle auto e dalle fabbriche contribuisce al cambiamento climatico globale.

C.5. Le risorse dell’oceano sono finite e le persone dovrebbero rispettarle e prendersene cura.

C.6. La pesca eccessiva può portare all’estinzione di specie marine.

C.7. Le persone possono agire singolarmente per proteggere l’oceano.

C.8. Ogni persona può aiutare a proteggere l’oceano raccogliendo i rifiuti, andando in bicicletta, usando i mezzi pubblici e mangiando pesce pescato in maniera sostenibile.

C.9. La conoscenza diffusa e l’opinione pubblica possono avere una grande influenza sulle scelte che le persone fanno a proposito di tematiche marine.

C.10. Ciascuno di noi può imparare ad utilizzare saggiamente il mare e a proteggerlo e influenzare altre persone.

C.11. I club scolastici e i gruppi doposcuola possono aiutare ad educare e coinvolgere la comunità nell’utilizzo saggio del mare e nella sua protezione.

C.12. Le leggi nazionali ed internazionali definiscono come proteggere l’oceano.

C.13. Le leggi creano santuari marini, riserve e aree marine protette con lo scopo di mantenere questi ambienti marini sicuri e in salute.

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Principio 6: Gradi 6-8

Principio 6: l’oceano e l’umanità sono inestricabilmente connessi.

Diversità degli Ecosistemi

A. L’oceano assorbe e rilascia il calore del sole, e distribuisce il calore attorno al globo, moderando la temperatura sulla Terra così che la vita, inclusa quella umana, possa esistere.

 A.1. Durante il giorno l’oceano assorbe il calore dal sole e di notte lo rilascia nell’atmosfera. Il risultato è un ristretto intervallo di temperatura adatto alla vita sulla Terra.

A.2. La circolazione di acqua più calda dall’equatore verso i poli distribuisce il calore in giro per il pianeta.

Usi dell’Oceano

B. L’oceano è essenziale per l’esistenza della vita umana sulla Terra.

B.1. L’uomo ottiene il cibo dall’oceano attraverso la pesca e l’acquacoltura.

B.2. Parte del cibo che proviene dall’oceano è consumato direttamente dall’uomo mentre un’altra parte è usata come cibo per gli animali domestici, per preparare additivi alimentari, per nutrire altri animali e come fertilizzante.

B.3. L’uomo ha bisogno di acqua dolce per sopravvivere.

B.4. La maggior parte dell’acqua dolce del pianeta è acqua che è evaporata dall’oceano ed è ritornata sotto forma di pioggia.

B.5. Gli organismi fotosintetici dell’oceano producono la maggior parte dell’ossigeno consumato dall’uomo.

B.6. Gli organismi fotosintetici comprendono i cianobatteri, le alghe e le fanerogame.

B.7. Il processo di fotosintesi produce ossigeno in forma gassosa, mentre la respirazione e il decadimento lo consumano.

B.8. Gli esseri umani fanno uso delle risorse dell’oceano.

B.9. L’essere umano usa le risorse biotiche dell’oceano per farne prodotti, come farmaci e beni di consumo.

B.10. L’uomo ottiene l’energia dall’oceano tramite vento, onde, petrolio e gas naturale.

B.11. L’uomo estrae sale dall’oceano.

L’Oceano Influenza dove le Persone Vivono

C. L’oceano influenza la popolazione e la distribuzione della popolazione umana.

C.1. La vastità dell’oceano ha causato l’isolamento delle civiltà. Tuttavia le persone lo hanno usato anche per viaggiare su grandi distanze e per stabilirsi in giro per il mondo.

C.2. Gli uomini hanno storicamente usato e continuano ad usare l’oceano per il trasporto, il commercio, l’esplorazione, le attività ricreative e come fonte d’ispirazione.

C.3. La maggioranza dei centri abitati dell’umanità si è sviluppata ed ha prosperato grazie all’accesso e/o alla prossimità all’oceano.

C.4. L’oceano influenza molti aspetti della cultura dei centri abitati costieri nel mondo.

C.5. Uragani, tifoni e tsunami possono colpire negativamente gli uomini che vivono lungo o vicino alla costa.

C.6. Apprendere e prepararsi ai pericoli naturali può aumentare la sopravvivenza e minimizzare gli effetti negativi di tali eventi.

Gli Impatti dell’Uomo su Oceano e Atmosfera

D. L’attività umana contribuisce ai cambiamenti nell’oceano e nell’atmosfera.

D.1. La pesca e l’acquacoltura influenzano l’oceano.

D.2. L’acquacoltura e la pesca, se fatte responsabilmente, possono essere un modo positivo di rispondere alla crescente domanda di pesce e frutti di mare.

D.3. L'acquacoltura può ridurre lo stress sulle popolazioni ittiche pescate in modo eccessivo in natura.

D.4. Le pratiche di pesca responsabili prevengono il sovrasfruttamento delle specie target, quindi sostenendo l’ecosistema.

D.5. L’acquacoltura e la pesca, se fatte impropriamente, possono essere distruttive per l’ecosistema.

D.6. Le pratiche di acquacoltura possono rilasciare inquinanti in eccesso o organismi non nativi nell’acqua con il risultato di distruggere gli habitat.

D.7. Molte delle pratiche di pesca su larga scala possono disturbare gli ecosistemi, catturare più pesce di quanto se ne rigenera naturalmente e pescare organismi non voluti (catture accessorie = bycatch).

D.8. L’introduzione di specie non native influenza gli ecosistemi marini.

D.9. Le specie non native possono disgregare le reti trofiche native, introdurre nuove malattie e prevalere sulle specie native per le risorse, portando a cambiamenti negli ecosistemi e perdita di specie native.

D.10. Le modifiche fatte dall’uomo al paesaggio influenzano l’oceano.

D.11. La costruzione di strutture sulla terraferma può avere effetti sull’oceano sotto molte forme quali causare l’erosione, creare apporto di inquinanti o alterare il flusso dei corsi d’acqua.

D.12. La costruzione di strutture in mare come moli, pontili e porti turistici, può alterare la forma delle coste limitrofe e disturbare gli habitat costieri.

D.13. L’attività antropica può portare all’eccessivo apporto di gas serra nell’atmosfera con conseguente alterazione della temperatura e avere un effetto anche sull’oceano.

D.14. Un eccessivo input di gas serra provoca l’intrappolamento di maggiori quantità di calore solare portando ad un innalzamento della temperatura dell’oceano.

D.15. I cambiamenti di temperatura dell’oceano possono influenzare gli organismi marini alterando le condizioni fisiche (es. i percorsi delle correnti e gli intervalli di temperatura) a cui essi sono adattati.

D.16. Un apporto eccessivo di gas serra può portare ad un maggiore assorbimento di anidride carbonica da parte dell’oceano col risultato di acidificarne le acque.

D.17. I cambiamenti del pH dell’acqua dell’oceano possono disciogliere i gusci e gli scheletri di numerosi organismi marini.

D.18. L’inquinamento influenza la vita nell’oceano.

D.19. Gli inquinanti passano dalla terraferma all’oceano sotto forma di deflusso dai bacini idrografici attraverso il ruscellamento superficiale ed i fiumi.

D.20. Gli inquinanti passano dall’atmosfera alla terraferma e nell’oceano attraverso la pioggia (es. piogge acide, deposizione acida).

D.21. I rifiuti solidi, come la spazzatura, le reti da pesca e le acque di scolo, entrano nell’oceano tramite le attività umane.

D.22. Gli organismi marini possono ingerire o assorbire sostanze tossiche nocive, essere danneggiati dalla torbidità dell’acqua, essere intrappolati da o ingerire rifiuti marini.

Diversità della Vita

E. Azioni individuali e collettive sono necessarie per il mantenimento, la conservazione e il sostentamento di un oceano in salute.

E.1. Gli scienziati stanno ancora imparando a conoscere organismi marini ed ecosistemi dell’oceano. Le nuove informazioni sono utili per aiutare a guidare le decisioni politiche e le azioni individuali.

E.2. Un grande sforzo a livello nazionale ed internazionale è dedicato all’informazione e alla regolamentazione delle pratiche di pesca e dello sviluppo sulla terraferma e alla definizione delle Aree Marine Protette.

E.3. Le pratiche di pesca sostenibili mantengono la densità di popolazione dei pesci, riducono le catture accessorie e proteggono dalla distruzione degli habitat.

E.4. Le Aree Marine Protette sono luoghi in cui si proteggono gli organismi e gli habitat marini.

E.5. Un’edilizia e pratiche di sviluppo responsabili aiutano a mantenere l’integrità dell’ambiente costiero.

E.6. È importante per il pubblico sapere dei problemi riguardanti l’oceano e agire di conseguenza.

E.7. Tutti possono compiere azioni consapevoli che riducano l’impatto umano sull’oceano.

E.8. La pesca eccessiva e la distruzione degli habitat possono essere ridotte con l’acquisto ed il consumo di prodotti ittici catturati attraverso pratiche sostenibili.

E.9. Le specie non native possono essere contenute con azioni quali evitare il rilascio di acqua, piante o animali non graditi prelevati da altri ecosistemi ed evitare di scaricare le acque di zavorra dalle barche.

E.10. La gente può sostenere una politica di regolamentazione delle costruzioni per minimizzare l’impatto sugli habitat costieri.

E.11. Il cambiamento climatico può essere ridotto con azioni quali usare dispositivi energeticamente efficienti, spegnere le luci, camminare, andare in bicicletta o usare i trasporti pubblici.

E.12. L’inquinamento può essere ridotto nel nostro oceano con azioni quali riciclare, usare prodotti biodegradabili e non gettare rifiuti.

E.13. Tutti possono compiere scelte consapevoli a proposito di cosa comprare e di quali aziende sostenere sviluppando azioni ecocompatibili.

E.14. Tutti possono usare la propria conoscenza per votare sulle grandi questioni che riguardano l’oceano.

E.15. Tutti possono sostenere un saggio utilizzo e la protezione dell’oceano con le proprie azioni e attraverso la condivisione di informazioni.

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Principio 6: Gradi 9-12 (1/3)

Principio 6: l’oceano e l’umanità sono inestricabilmente connessi.

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Usi dell’Oceano

A. L'oceano è essenziale per l'esistenza della vita umana sulla Terra.

A.1. L'oceano ha un'incredibile varietà di risorse rinnovabili e non rinnovabili che gli uomini utilizzano.

A.2. La tecnologia ha consentito alla pesca in mare e all'acquacoltura di produrre una maggiore quantità di cibo per gli esseri umani.

A.3. L'oceano fornisce la maggior parte dell'acqua dolce presente sul nostro pianeta e gli organismi fotosintetici nell'oceano forniscono la maggior parte dell'ossigeno presente sulla Terra.

A.4. Molti dei nostri farmaci, dei prodotti chimici (ad esempio sale) e dei prodotti alimentari sono estratti o derivati da una varietà di specie marine inclusi batteri, alghe, spugne, pesci e molluschi.

A.5. Le risorse energetiche e le materie prime, tra cui minerali, petrolio greggio e gas naturale, sono estratte dal fondo del mare.

A.6. L'aumento della popolazione umana e quindi l'aumento della domanda di risorse, nonché il miglioramento della tecnologia, stanno avendo implicazioni ambientali, sociali ed ecologiche sull'oceano.

Dove Vive la Gente

B. Le persone scelgono di vivere nelle zone costiere per molte ragioni.

B.1. L'oceano è un corpo idrico continuo che collega tutte le masse terrestri il che, a sua volta, facilita l'esplorazione, il trasporto e il commercio.

B.2. L'oceano sostiene l'economia globale e offre una miriade di opportunità di carriera nel settore commerciale, nella ricreazione e nella ricerca scientifica.

B.3. Le aree costiere fruiscono di condizioni meteorologiche e climatiche moderate.

B.4. Le aree costiere offrono opportunità di svago, ispirazione e ringiovanimento.

B.5. Le aree costiere sono una fonte per il patrimonio culturale.

B.6. Lo scambio culturale è avvenuto nella storia e continua a verificarsi tuttora e le navi continuano a trasportare le persone attraverso l'oceano.

Impatto del Tempo Metereologico sulle Persone

C. Le variazioni delle correnti attuali negli oceani possono influenzare il clima e le condizioni meteorologiche.

C.1. I cambiamenti metereologici e climatici, influenzando la biodiversità, i modelli di migrazione e la pesca, possono influire anche negativamente sulle persone.

C.2. Gli uragani, i tifoni, gli tsunami e l'innalzamento del livello del mare possono influenzare negativamente gli esseri umani che vivono lungo o vicino alla costa.

C.3. Una comunicazione globale più efficace può allertare città e aree remote consentendo di avere tempi sufficienti per ridurre al minimo l'effetto dei disastri naturali sulle popolazioni umane.

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Principio 6: Gradi 9-12 (2/3)

Principio 6: l’oceano e l’umanità sono inestricabilmente connessi.

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Impatto Antropico su Oceano e Atmosfera

D. La crescita esponenziale delle popolazioni umane, insieme ai progressi tecnologici, ha esacerbato i cambiamenti nell'oceano e nell'atmosfera.

D.1. L'attività umana contribuisce al cambiamento climatico globale.

D.2. Attività come la combustione di combustibili fossili, il decadimento dei rifiuti organici nelle discariche e l'emissione di idrofluorocarburi nei processi industriali hanno introdotto nell'atmosfera più gas serra di quelli che possono venir rimossi in maniera naturale, cioè assorbiti nell'oceano o dagli alberi.

D.3. L'espansione termica dell'acqua e la fusione delle calotte glaciali provocano l’innalzamento del livello del mare, il che potrebbe indurre lo spostamento di gran parte delle popolazioni costiere mondiali e causare cambiamenti nei modelli delle correnti oceaniche, che a loro volta influenzano il clima.

D.4. L’azione dell’uomo ha aumentato l'effetto dei rischi naturali.

D.5. Le attività antropiche hanno aumentato l'effetto delle mareggiate, l'intensità e il numero di uragani e tsunami.

D.6. Nell'entroterra, le attività umane hanno intensificato gli effetti degli incendi boschivi e della siccità.

D.7. Gli esseri umani contribuiscono ad alcuni dei cambiamenti topografici in aree quali spiagge, baie, zone umide, fondali marini e barriere coralline.

D.8. La topografia è alterata da attività come la pesca con esplosivi, la costruzione di dighe, banchine, moli e discariche e il drenaggio di zone umide.

D.9. La deliberata alterazione della topografia dell'oceano e/o della terraferma può avere un impatto negativo sugli ecosistemi marini.

D.10. Alcuni di questi effetti includono l’apporto di sedimento che blocca la crescita dei coralli, la perdita di habitat ittici essenziali, l'interruzione delle rotte migratorie e la perdita di aree di riproduzione e nidificazione per mammiferi, uccelli e tartarughe marini.

D.11. Gli esseri umani contribuiscono ai cambiamenti biologici degli ecosistemi oceanici.

D.12. Gli ecosistemi oceanici sono alterati da attività che cambiano le relazioni simbiotiche e preda/predatore.

D.13. Attività quali l'introduzione di specie invasive attraverso l'acqua di sentina, il commercio di acquari e l'acquacoltura e la pesca mal gestite alterano le relazioni tra predatori e prede, destabilizzando le reti alimentari e portando a una perdita di biodiversità.

D.14. Le attività umane che aumentano la temperatura oceanica disturbano le relazioni tra organismi come quella simbiotica tra coralli e zooxantelle.

D.15. Gli esseri umani contribuiscono ai cambiamenti biochimici negli ecosistemi oceanici.

D.16. Le maggiori emissioni di carbonio nell'atmosfera prodotte dalle fabbriche e dalle automobili portano ad un aumento dell'assorbimento di diossido di carbonio (CO2) da parte dell'oceano. Questo processo si traduce in una diminuzione del pH dell'acqua marina, fenomeno noto come acidificazione degli oceani, e porta a cambiamenti negli organismi e negli ecosistemi come l'assottigliamento delle conchiglie e il disturbo delle reti alimentari.

D.17. La biomagnificazione delle sostanze tossiche porta ad una ridotta idoneità degli organismi alla sopravvivenza che sconvolge gli ecosistemi.

D.18. Attività quali l'uso di fertilizzanti a base di azoto, lo smaltimento improprio di rifiuti domestici e l'uso di detergenti contenenti fosforo possono avere un impatto drammatico sulla salute biologica degli ecosistemi costieri provocando ad esempio accumulo di fosforo, eutrofizzazione e proliferazioni algali.

D.19. La rapida crescita di alcune alghe e di dinoflagellati è responsabile dell'avvelenamento degli uccelli marini, dei mammiferi e degli esseri umani, nonché del soffocamento dei coralli.

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Principio 6: Gradi 9-12 (3/3)

Principio 6: l’oceano e l’umanità sono inestricabilmente connessi.

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Responsabilità e Difesa dell’Oceano

E. Il raggiungimento della sostenibilità dei diversi ecosistemi e delle risorse dell'oceano dipende dall'azione collettiva e individuale basata sulla ricerca scientifica e sull'esplorazione.

E.1. L'oceano è stato storicamente considerato uno spazio comune: una risorsa inesauribile sfruttata da molti ma protetta da nessuno.

E.2. La pianificazione e l'azione a livello globale, regionale e locale possono portare all’applicazione di regolamenti, leggi e accordi finalizzati alla sostenibilità ambientale.

E.3. Molte risorse marine sono rinnovabili se si mettono in campo protezione, regolamentazione, istruzione e misure di supporto per l'oceano.

E.4. Ci sono leggi che istituiscono aree protette come le Aree Marine Protette e le riserve marine.

E.5. Esistono leggi statali e federali che regolano attività come la pesca, l'inquinamento, lo scarico di liquami, l'emissione di inquinanti atmosferici e le perforazioni petrolifere.

E.6. È importante per il pubblico conoscere le questioni relative all'oceano e prendere l’iniziativa.

E.7. L'educazione di massa sui temi dell'oceano, ad esempio attraverso i media e con mezzi formali e informali, può aiutare le persone a comprendere la rilevanza del mare per le loro vite ed il loro futuro e per quello delle generazioni future.

E.8. Esistono programmi che offrono informazioni ai consumatori sui frutti di mare raccolti in modo sostenibile e su altri prodotti del mare.

E.9. L'istruzione aiuta le persone a comprendere l'impatto delle proprie scelte personali e a prendere decisioni informate.

E.10. L'inquinamento atmosferico e l'eccesso di gas serra possono essere ridotti attraverso semplici azioni che riducano il consumo di energia come spegnere gli apparecchi elettronici, camminare e andare in bicicletta anziché guidare, sigillare e isolare accuratamente le abitazioni e utilizzare apparecchi e lampadine ad alta efficienza energetica.

E.11. Le alterazioni biologiche e biochimiche possono essere ridotte attraverso azioni quali eliminare le sostanze chimiche e gli altri inquinanti nei nostri bacini idrici, non scaricare nel sistema fognario, non gettare spazzatura, usare detersivi privi di fosforo e investire in prodotti biodegradabili per la casa e il giardinaggio.

E.12. La pesca eccessiva e la distruzione degli habitat marini possono essere ridotte attraverso azioni quali l'acquisto e il consumo di frutti di mare pescati solo in modo sostenibile e rispettando il divieto di pesca nelle aree protette.

E.13. Il rispetto delle normative e delle leggi relative alla protezione dell'oceano è una parte vitale della conservazione delle risorse marine.

E.14. I cittadini interessati, compresi i giovani, possono formare gruppi di comunità a livello di base per educare, conservare e ripristinare habitat costieri e marini.

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