Apparato CB "Tristar 848" modificato per le HF
Apparato CB "Tristar 848" modificato per le HF
Dall'analisi dello schema alla modifica radicale di questo incredibile apparato vintage per la CB.
Tutto è nato da una riparazione fatta negli anni '80 su un apparato CB, un Colt 2400 e dovendo mettere mano sul circuito del PLL, prima di cominciare ad operare ho dovuto mettermi e prendere visione dello schema elettrico e capirne dettagliatamente il funzionamento, soprattutto per la sezione in cui c'era il guasto.
Da una prima analisi, per me che avevo già una buona esperienza sulla riparazione di apparecchiature ricetrasmittenti, soprattutto per la CB, è saltato subito all'occhio che l'impostazione dello schema di questo apparato ricalcava a grandi linee il Midland 13-898B a sua volta derivato da un progetto per una radio militare della General Electric e che è stato anche ispirazione per molte radio poi messe in commercio dalla Cybernet.
A questo punto è doveroso fare un salto indietro nel tempo, seguendo tutti i passi da me percorsi una volta acquistato un apparato CB che montava la stessa scheda, cioè un Tristar 848, proprio per far comprendere a chi legge questa pagina, come sono arrivato a portare questo bell'apparato a spasso sulle HF utilizzando il suo stesso circuito PLL.
Ritorniamo quindi alle origini e a quello che si usava fare all'epoca sull'apparato da base Midland 13-898B, dove era possibile installare un VFO esterno per ottenere la sintonia continua su una banda di frequenze più ampia rispetto ai 23 canali di fabbrica, per la precisione il VFO "punto giallo" della ELT Elettronica.
Allo stesso modo questa magica modifica poteva essere apportata a quasi tutti gli apparati CB quarzati degli anni '70 ed il VFO più compatibile per tutti era il "punto rosso" della ELT con escursione su frequenze intorno ai 37-38 MHz.
Mi sono soffermato un attimo su questo modello di VFO perché successivamente ha rappresentato una vera rivoluzione per gli apparati Cybernet, essendo quelli su cui questo tipo di modifica era veramente semplice da fare.
Quindi considerando la sorprendente similitudine nell'impostazione dello schema ed in particolare nella prima conversione di frequenza, dove appunto sul Tristar 848 interviene il circuito del PLL, viene spontaneo pensare che anche su questo apparato sia possibile installare un VFO esterno.
Per fare questo però bisogna comunque considerare le differenze rispetto al glorioso Midland da base, cioè che il 13-898B per la sintesi di frequenza basata sugli oscillatori a quarzo, adottava frequenze diverse per la prima e per la seconda conversione, una scelta obbligata dal valore della media frequenza per via del filtro a quarzo della SSB che all'epoca era fra i più commerciali.
Sul Tristar 848 il circuito di sintesi del PLL lavora su frequenze intorno ai 37-38 MHz, perciò volendo farlo andare a sintonia continua utilizzando un VFO si poteva optare proprio per "punto rosso" della ELT Elettronica.
La modifica si basa su un giochetto assai semplice, cioè isolare il circuito di sintesi del PLL sulla prima conversione e commutare segnale RF generato da quest'ultima con quello proveniente dal VFO esterno, utilizzando un relè deviatore miniaturizzato e poi con qualche correzione al VFO ELT, ottenere una copertura una copertura da 25 a 30 MHz, che per un apparato CB dell'epoca era assai difficile da immaginare.
Qualcuno potrebbe opinare con un interrogativo: " ...e cosa c'era di interessante sui 25 MHz?".
Bene, voglio precisare che lo spazzolamento di una fetta di frequenza così bassa rispetto ai 26-28 del Tristar 848, ho voluto tentarlo solo per sperimentare i limiti dell'apparato oggetto di tale modifica, anche perché all'epoca non era stata assegnata ai radioamatori la banda dei 12 metri, ma a breve dalla semplice sperimentazione sono passato a voler ottenere i 25 MHz perché scendendo giù con il VFO e oltrepassando la banda per le broadcastings (allora attive e perfettamente ascoltabili con segnali a fondo scala) ed arrivando intorno ai 25.200 - 25.400, si sentivano spesso brasiliani in QSO.
Dal momento che spesso portavo il Tristar 848 in macchina (praticamente sempre) ed ogni tanto fermandomi in qualche radura mettevo su uno stilo full-size in alluminio con una banda passante da paura, portare al seguito anche il VFO risultava abbastanza scomodo, sia per un problema della sintonia un po' scomoda non avendo una base d'appoggio per la mano e sia per un problema di stabilità in frequenza, ho così incominciato a pensare seriamente ad elaborare qualche soluzione meno ingombrante e più performante.
C'è anche da dire che fra i primi apparati CB a PLL comparsi in commercio ce n'erano alcuni che utilizzavano dei PLL con un ampio range di combinazioni binarie disponibili sul divisore programmabile, visibilmente sovradimensionato rispetto alle divisioni necessarie per coprire i 40 canali dedicati alla CB e proprio il PLL utilizzato dagli apparati Cybernet, cioè il PLL02A rientra in questa categoria di "sovradimensionati", dotato di ben 511 divisioni.
Osservando il circuito di sintesi del Tristar 848 è possibile vedere che usa un selettore di canali a doppio modulo, cioè per ottenere 40+40 canali per ogni quarzo di sintesi selezionato, per cui in grado di coprire (di serie) 240 canali per una copertura di frequenze da 26.065 a 28.755 MHz.
Quindi facendo i conti della massaia è facile comprendere che su 511 divisioni ne vengono utilizzate solo 80, per cui ne restano inutilizzate ben 431 che possono essere quindi trasformate in canali.
Oltretutto prendendo in considerazione le 511 divisioni disponibili sul PLL02A e rapportandole ai 240 canali utilizzati dal Tristar 848, trattandosi quindi di un sistema binario (512 di cui uno non utilizzabile) e facendo un po' di conti, si arriva alla conclusione che si può intervenire sul pin 7 dell'integrato che comanda il divisore con modulo più alto per ottenere un raddoppiamento dei 240 canali di base.
L'altro particolare interessante è che nel Tristar 848 il PLL funziona alla rovescia, cioè sale il numero del modulo scendendo di frequenza ed inoltre per il primo canale che lavora per un singolo quarzo lavora sul numero di modulo 255, per cui il sistema di sintesi lavora in un segmento centrale rispetto a tutti i moduli di divisione disponibili.
A conferma di questo, cambiando lo stato del pin 7 il canale più basso del Tristar 848 passa da 26.065 a 23.515, mentre il canale più alto passa da 28.755 a 26.195, ottenendo 6 altre bande da 40 canali con una sovrapposizione di circa una decina di canali e portando la copertura di frequenza da 23.505 a 28.755, includendo perciò le bande di interesse dei 10, 11 e 12 m.
Ovviamente per permettere al sistema di sintesi di coprire una gamma di frequenze così ampia occorre fare una modifica anche al VCO, creando 2 livelli di tensione sul riferimento del varicap, selezionabili in base allo stato del pin 7.
Altra modifica da fare è di allineare la banda di frequenza degli stadi RF, sia in RX, sia in TX e questo è possibile operando mediante diodi di commutazione oppure mediante diodi varicap.
La prima consente di operare bene da 23.500 a 29.000 MHz, mentre la seconda modifica (molto più interessante), cioè quella con i varicap BB112, consente agli stadi RF di lavorare da 11 a 31 MHz, aprendo così un panorama di nuovi orizzonti circa la copertura di frequenze raggiungibili dal Tristar 848.
Chiaramente per la seconda modifica, prima di cominciare a fare delle modifiche così radicali in un apparato CB, occorre anche verificare se ne valga veramente la pena, perché è chiaro che se il resto della circuiteria non risponde alle modifiche è inutile perdere tempo e soldi, specialmente perché i componenti necessari non sono reperibili nei negozi del posto ed al costo di questi bisogna aggiungere i costi di spedizione, oltre al tempo necessario per operare una modifica simile.
Per verificare quindi la fattibilità del progetto ho iniettato un segnale a RF di opportuna ampiezza nella prima conversione al posto di quello che può iniettare la sintesi del Tristar 848 opportunamente modificata.
Il risultato è stato buono per gli stadi RF, con la circuiteria che ha mostrato segni di inefficienza nello stadio finale di potenza solo sulle frequenze sotto i 20 MHz, mentre ha mostrato di essere totalmente inutilizzabile per tutti i circuiti, sulle frequenze vicine al valore di 1° media frequenza, cioè 10.695 KHz, quindi volendo operare liberamente su una gamma di frequenze che comprenda i 14 MHz, è necessario modificare radicalmente anche lo stadio finale e dotare l'apparato in uscita di filtri passa basso commutabili, per il fatto che lavorando sui 20 metri il segnale genera la seconda armonica che rientra nel range di frequenze del filtro passa basso di serie, quindi si otterrebbero emissioni inutili e dannose su frequenze non volute.
Una volta giunto a questi risultati ho cominciato a modificare tutti gli stadi RF e lo stadio finale di potenza (ancora in fase di elaborazione) ed infine ho impiantato nell'apparato un sistema per poter commutare ed iniettare un segnale RF al posto del segnale generato dalla sintesi interna, proveniente da un VFO classico, oppure da un DDS esterno e ancora da un segnale RF proveniente una scheda esterna che preleva il segnale a RF proveniente dal pin 3 del IC2 TA7310P, che poi non è altro il segnale del VCO e poi una volta convertito, lo inietta nuovamente verso la prima conversione.
Con questa soluzione il Tristar 848 è in grado di operare su tutte le frequenze utilizzando il sistema di sintesi PLL interno.
Per fare questo ho costruito una scheda sulla quale ho amplificato e filtrato la 2° l'armonica del segnale proveniente da VCO per coprire le bande di frequenza da 19 a 25 MHz, mentre per coprire le gamme di frequenza dai 15 ai 19 MHz e dai 13 ai 16 MHz ho fatto un circuito di conversione con un integrato TA7310P che mixa il segnale da un oscillatore che commuta 2 quarzi, dotato infine di opportuni filtri passa banda prima di rinviare il segnale RF nel Tristar 848.
I risultati ottenuti sono quelli nei video in alto a lato.
C'è da dire che fra tutti gli apparati prodotti dalla Cybernet, quelli più indicati per questo genere di modifica sono quelli che montano la stessa scheda del Tristar 848 (Colt 2400, Lafayette 2400FM, ecc.), sopratutto per via del selettore dei canali a doppio modulo e per via del primo mixer in ricezione che impiega un mosfet, quindi più adatto a lavorare su segmenti di frequenza dove bisogna fare i conti con segnali estremamente forti provenienti dalle broadcastings..
E' ovvio che la realizzazione di questa modifica è più una questione di avere una soddisfazione personale per la realizzazione di una modifica estrema senza adottare i soliti transverter e non perché si possa pretendere di ottenere prestazioni allo stesso livello di un apparato HF.
Altra cosa di notevole rilievo da aggiungere è che il carissimo Carmelo IU7DRV si sta prodigando a fare lo stesso tipo di modifica su un vecchio Ham Multimode II, cioè un apparato che per via della configurazione circuitale è meno indicato per questo genere di modifiche e sul quale con un lodevole impegno e tanto lavoro di sperimentazione, sta riuscendo ad ottenere comunque buoni risultati.
Saverio IK7IWF
Il Tristar 848 in 20 metri.
Il Tristar 848 in 12 metri.
Il Tristar 848 in 15 metri.
Il PLL02A e la sua configurazione interna.
E' possibile vedere che per il modulo del divisore programmabile, i pin interessati sono quelli dal 7 al 15, dove per ogni pin viene indicato il modulo di divisione.
Come cambia la canalizzazione col cambiamento di stato del pin 7.
Il relè miniaturizzato e il suo schema elettrico.
Qualche test preliminare (molto superficiale) per testare le possibili frequenze su cui potrebbe operare l'apparato.