Donna di pietra rivisitata

Data pubblicazione: 27-mar-2011 17.41.21

LA DONNA DI PIETRA

Bianca avrebbe potuto fare la modella, tanto era bella e elegante: i suoi capelli erano lunghi e biondi, la sua pelle candida come la neve, l’altezza … Beh, forse era un po’ troppo alta. Era figlia di uno dei giganti-re delle Dolomiti!

Viveva sul Pomagagnon, in via dei Colossi pallidi, nel maestoso palazzo del padre: qui disdegnava tv e pc, preferendo intrattenersi con poeti, cantanti e giramondo. Ma ciò che più amava era avventurarsi da sola nel mondo che la circondava; si sentiva, così, libera di scoprire i neonati colori e gli incantevoli profumi che di stagione in stagione la Natura offriva, libera di giocare a “un-due-tre-stella” assieme a orsi e cervi, libera di distendersi sul fresco prato a sognare di essere nuvola o aquila, libera per sempre.

Il padre tuttavia sbuffava (e che raffiche di vento provocava!) e le ricordava sempre più spesso che era ora di prendere marito; e Bianca, timorosa all’idea di un principe pantofolaio, sperava in uno sposo con cui condividere la passione per l’inebriante respiro dei monti e delle valli. Ma il re già l’aveva promessa al figlio dei Giganti dell’Antelao, un giovane uomo che, pensa un po’, manco sapeva che le marmotte fischiano e che i larici si vestono d’oro in autunno…