dal notiziario delle regole

Data pubblicazione: 23-set-2011 14.03.14

ecco un articolo bellissimo, denso, raffinato, a tutto tondo di Vanda, la Maestra per eccellenza con la M maiuscola.

qui la versione audio del testo

non me ne voglia Vanda se mi sono permesso di inserire dei sottotili per facilitare la lettura a salti e l'individuazione delle parti

01 la copertina con il suo gnomo

Uno gnomo si affaccia quasi sospeso sul crinale di un colle. Lo immaginiamo stanco e probabilmente vecchio: le spalle un po' cascanti e la sagoma, vista di spalle ma quasi informe inducono a pensarlo. Forse per giungere fin là ha percorso un lungo cammino. Malgrado gli anni e la fatica si arresta stupito. Che sia fermo ne siamo sicuri perché il bastone è ritto, piantato a terra, le gambe non accennano al ritmo di un'andatura. L'inclinazione della testa è quella di chi non sa se rivolgere lo sguardo verso la luce che sale dal basso o verso l'orizzonte, un susseguirsi di monti che sfumano in lontananza fino a un cielo rosa. Lo stupore dello gnomo non ci è estraneo; l'abbiamo provato in Lagazuoi o in qualsiasi altro luogo elevato qui intorno, quando solo l'immobilità permetteva di sopportare l'urto emotivo di quelle creste, guglie, pareti che si srotolavano davanti.

02 l'universalità delle leggende

L'omino con il grande cappello a cono, che emerge da una valle d'ombra verso uno scenario da fiaba,compare sulla copertina del nuovo diario scolastico, curato e offerto dal Parco delle Dolomiti d'Ampezzo ai ragazzi della scuola dell'obbligo di Cortina e San Vito. Diario? Meglio, LEGGENDIARIO! Comincia così con un titolo che è un gioco di parole, un percorso tra le leggende delle Dolomiti perché conoscere un territorio significa anche penetrare il mistero della sua poesia, immaginare che in un tempo lontano non si poteva spiegare la bellezza dei prati, il fluire delle acque, il colore dei tramonti, la paura del gelo e della bufera se non ricorrendo alle anguane, al popolo dei Fanes, a Samblana e Enrosadira. Le storie però sono solo inserite in una cornice iniziale e pure in modo scherzoso: Misurina fa i capricci come una bambina dei nostri tempi, Ghedin indossa una tuta mimetica, il Re dei Raggi è uno scapolo d'oro come un qualsiasi Windsor. Sta ai ragazzi trovare il seguito avvicinandosi a uno dei molti libri che riportano le leggende delle Dolomiti o inventando in proprio uno sviluppo e un finale diversi. Le leggende sono cadenzate sui mesi scolastici e sono precedute dall'interpretazione artistica che dieci pittori hanno dato di quei racconti. Ogni opera è così evocativa e nello stesso tempo così poco scontata (non fa pensare come sarebbe forse d'obbligo alle illustrazioni di un libro di fiabe) che vien quasi da sperare che i quadri siano messi in mostra, almeno per un certo periodo, anche alla Casa delle Regole, come ha già fatto la libreria Sovilla.

03 la struttura "aperta" del diario

Il gioco poi continua: cruciverba, quesiti, fumetti informativi, finestrelle che creano agganci e associazioni con l'arte, la storia, le scienze; un modo per dire che Cortina e tutte le Dolomiti non sono una campana di vetro per quanto fragile e bella, ma hanno, devono avere, collegamenti con genti e territori vicini e lontani; fin dalla notte dei tempi si sono tracciati sentieri con la fatica del passo o la forza dell'animale ma percorsi, a volte, solo per il bisogno di scoprire cosa c'è al di là del monte. Un diario, per quanto leggendiario, svolge però una funzione precisa: bisogna scriverci i compiti, magari anche le note. L'impegno forse risulterà più accettabile dai ragazzi se accanto alla data evidente, in uno spazio abbondante, ma senza esagerazioni, sotto le righe nitide come devono essere in uno strumento che aiuta l'allievo a organizzare il tempo e a collocare con esattezza il lavoro, traspaiono paesaggi montani, specchi d'acqua, distese di colchici, ghiaioni. Le tinte di queste fotografie-sfondo sono tenui, sollecitano le abilità percettive che cercano di mettere a fuoco l'immagine e di scoprire a quale località corrisponde. E se non ci si riesce? Pare ci sia un sito Internet a cui si può accedere per avere la risposta alle domande sospese, indotte dal diario.

04 volontari e destinatari

Da ex- addetta ai lavori è stato inevitabile pensare a quanta applicazione ha richiesto inventarlo e realizzarlo: in maniera un po' troppo banale e immediata (.. e invece andrebbe fatto il discorso di quanto sono importanti per la vita di una comunità quelli che sanno offrire il loro tempo e la loro fantasia) vien da dire “Enrico, Angela, Irene, Stefania bravissimi!” E certo brave anche le Regole che hanno creduto in questa proposta e l'hanno attuata: rivolgersi alle nuove generazioni è rivolgersi al futuro, con la speranza che esse raccolgano un valore che definisce la nostra identità e appartenenza.

05 dal diario all'agenda

Sempre da ex-addetta ai lavori, ricordando come il diario rappresentava l'elemento più importante della dotazione scolastica, come faceva status per i ragazzi averlo di un tipo piuttosto che di un altro, poco meno delle scarpe da ginnastica insomma, al punto che alcune agende nate per un pubblico adulto sono diventate poi diari scolastici, formulerei una richiesta che va in direzione contraria: è pensabile stamparlo nei prossimi anni anche come agenda, da mettere in vendita? Ho scoperto che il diario del parco è un oggetto del desiderio per “i grandi”. E' il caso di accontentarli?