Approfondimenti
Data pubblicazione: 10-giu-2011 6.56.05
Aurona. Wolff riporta una piccola e isolata leggenda (riportarla in sintesi?) legata al bosco dell'Aurona, nell'alta Val Cordevole, antico regno dei Cajùtes, vicino ad Arabba. E' una zona mineraria legata all'estrazione del rame e abbiamo indicazioni storiche sulla presenza di una miniera sul Padòn, oltre a giacimenti di piombo, zinco e argento lungo il Cordevole, a monte di Caprile. Nel 1999 è stato rinvenuta una cuspide di lancia di bronzo databile al Bronzo recente (1350-1100 a. C.) lungo il corso del torrente Aurona.
Rajetta: (il nome si collega al lat. radiare, cioè raggiare, e indica la luminosità e la forma acuminata e tagliente) scheggia di quarzo che nelle mani dello sciamano, come frammento della volta celeste, riflette tutto quello che vede sulla terra e comunica tutto ciò che è avvenuto, avviene e avverrà. (> specchio incantato della Regina cattiva di Biancaneve, sfera di cristallo).
Spina de Mul (scheletro di mulo): potente mago che, quando si aggirava per i monti prendeva l'aspetto di un mulo mezzo putrefatto: la testa, il collo e le gambe anteriori erano coperte di pelle, mentre delle altri parti rimanevano solo ossa; trottava sulle zampe anteriori e si trascinava dietro lo scheletro emettendo un tremendo grido. Con la magia egli toglieva le armi all'avversario e con i grossi denti cercava di addentarlo. - -- Poteva essere ferito solo da frecce o dalle pietre. Abitava in una caverna del monte Formin, nel paese dei Lastojères e possedeva la Rajetta. Aveva al suo servizio un corvo parlante ed era fratello di Tsicuta, altra maga potente.
Campo di azione: monte Formin, Lastoi de Formin a sud ovest di Cortina, passo Falzarego in direzione del Giau e delle pareti del Nuvolau, presso il Lec de Lìmedes.
Ricorda i cacciatori che si mascheravano con le spoglie dell'animale ucciso per avvicinare più facilmente gli altri capi del branco. Il "mulo" dovrebbe esssre un cervo, o nel periodo in cui il maschio è privo di corna o nell'aspetto della vecchia femmina che guida e sorveglia il branco. Il cervo era infatti la preda principale di caccia in queste zone.
Tsicuta abita probabilmente nell'alta valle agordina, a Rocca Pietore, probabile capitale dei Cajùtes. Il suo piccolo regno è nel complesso di cime di cime arrotondate che si sviluppano a nord est della marmolada e del lago Fedaia, la cui vetta più importante e più nota è costituita dal Padòn, sotto il quale s'irradiano le miniere del Regno dell'Aurona. Il suo regno è fiorito di papaveri che, con il loro oppio,sanno donare la morte apparente, se non addirittura la morte.
Madre e Signora di ogni essere vivente, vegetale e animale, con cui l'uomo attraverso lo sciamano ed il suo viaggio mistico riesce ad entrare in contatto e a capirne la volontà. Esprime il suo potere su un corvo dotato di parola che l'aiuta.