Ecovidicidio: soldi, Covid 

ed ambiente nel libro di Barretta

dalla redazione

“I vari G7 o G20 servono a poco se non c’è una reale intenzione di salvare il pianeta. Questa missione, però, non si realizzerà mai se non ci sarà una crescita green di tutte le super potenze economiche come la Cina che, però, è disposta a discuterne solo fra 30 anni.”

Le parole di Andrea Barretta sono il presagio di dinamiche economiche che il Covid ha ulteriormente esasperato. Il giornalista de "Il resto del Carlino", autore di “Ecovidicidio”, è stato ospite dell’ITI “Renato Elia” ed ha voluto incontrare docenti e studenti che, in classe, in questi mesi, lo hanno letto.

“Non prevedo tempi brevi per una reale conversione ecologica – commenta – Come dice Coluche, perché un ecologista sia eletto presidente, è necessario che gli alberi votino”.

Il titolo è un’attenta ricerca sui comportamenti di molti Stati internazionali sul quattro grandi argomenti che l’autore, intrecciandoli dal punto di vista lessicale, ha trasformato nel suo titolo: ecologia, economia Covid e omicidio-suicidio. “Ecovidicidio” è un lavoro fortemente bibliografico che riporta testimonianze, fonti governative e studi scientifici eseguiti tra il 2020 e la fine del 2021.

“La globalizzazione gioca un ruolo essenziale nel rallentamento degli obiettivi degli accordi di Parigi del 2015 sul contrasto al riscaldamento globale – afferma – ma bisogna anche darle il merito di aver accelerato sulla diffusione dei vaccini”.

Numerosa la partecipazione degli studenti che hanno realizzato un cartellone ispirato al gioco di parole del titolo. “Si tratta di un puzzle – dicono - dove ogni tessera riporta un tema toccato nel libro”.  Interessanti anche le domande. Uno studente di prima chiede se il capitalismo si renderà conto che la sua crescita sta alterando, inevitabilmente, ecosistemi e abitabilità del pianeta. “Sì – risponde Barretta – le grandi multinazionali lo sanno ma solo in alcuni casi stanno applicando una inversione di tendenza. Se si riuscisse a far funzionare una sorta di produzione circolare, impostata su consumi e riciclo, già si sarebbero risolti problemi legati all’inquinamento e all’ottimizzazione del consumo energetico.