Carnevale Torrese, da cinquant’anni la comunità si ritrova qui
Angelo Coco racconta la nascita e l’evoluzione della tradizione
GIUSEPPE FRANCESCO CANTARELLA Cominciamo subito con un suo profilo, chi è Angelo Coco? Te lo dico subito: sono un curioso! All’interno di ciascuno di noi c’è un briciolo di curiosità che ci spinge a scoprire, a porci delle domande e a voler dare delle risposte. Dante dice nella Divina Commedia: “Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Senza la curiosità, senza la sete di conoscenze, non si sarebbero fatte tante scoperte.
PIERANGELA CELI Lei, quando è nata l’idea del Carnevale Torrese era un giovane più o meno della nostra età. Come ha vissuto quell’iniziativa? La prima edizione del Carnevale Torrese si svolse 50 anni fa, nel 1973, e l’evoluzione che ha avuto questo paese è notevole. Ci fu allora una forte curiosità, io avevo 15 anni e vedere realizzare nella propria zona una manifestazione che si svolgeva anche in altre zone d’Italia, Acireale, Viareggio, ci portava a pensare che un giorno sarebbe potuto diventare allo stesso livello.
RUBEN CELI Realizzare una manifestazione come il Carnevale cosa significa per Torregrotta?
Che Torregrotta si è fatta conoscere fuori dai propri confini. Le prime edizioni furono realizzate con uno spirito di appartenenza territoriale. E anche se, nel corso di questi 50 anni molte persone si sono trasferite a Torregrotta da altri paesi, facendo venire un po’ meno questo spirito, il Carnevale Torrese riesce ancora a far si che una parte di popolazione si ritrovi unita in una manifestazione folkloristica che da un senso di appartenenza a Torregrotta. Chi ebbe l’idea per la prima edizione?
I promotori nel 1973 furono Pasqualino Lisa, Ciccio Trio, Salvatore Polimeni e altri. Si creò addirittura una banda di majorette, venivano bande musicali da fuori e gruppi di sbandieratori. Per finanziare il tutto, si passava per le case a chiedere un contributo alle famiglie come nelle feste patronali. Negli anni ’80, poi, Il Carnevale ha avuto alcune interruzioni finché, nel ‘94, è ripreso fino a oggi.
GABRIEL DE GAETANO Lei, da Sindaco, ha riportato in vita il Carnevale nel 1994. Quando fui eletto sindaco nel ‘93 incontrai l’associazione Merivan del presidente Cutrona, del vostro storico collaboratore Totuccio Midili, Giorgianni, Giuseppe Lombardo e altri che mi mi proposero il progetto di far ripartire il Carnevale. Come Amministrazione sposammo subito l’idea e, devo dire, quell’edizione ebbe un grande successo, richiamando carri anche da altri comuni, segno che la comunità sentiva il bisogno.
Che differenza vede con il Paese di oggi? In questi trent’anni Torregrotta si è evoluta molto: sono sorte le scuole a Scala, a Crocieri, è stata ricostruita l’Infanzia “Madre Teresa di Calcutta”, che era sede della Scuola Media che io ho frequentato. C’è stato uno sviluppo notevole che ha reso Torregrotta una delle cittadine più ambite per viverci nella provincia di Messina.
GIORDANO SOPHIA Cosa pensa del Carnevale di quest’anno. Ha avuto modo di vederlo, le è piaciuto?
Non l’ho visto, ma ho sentito degli amici che hanno partecipato. È sempre una manifestazione apprezzabile, perché riunisce tanta gente, giovani, famiglie in un momento di spensieratezza. Però c’è un commento che sento in parecchi: forse si sta un però snaturando l’originalità di questa manifestazione. A Carnevale in genere si fanno i carri allegorici, per scherzare su determinate situazioni, ma al tempo stesso per riflettere. Da un paio d’anni, invece, mi sembra che il Carnevale sia diventata una discoteca ambulante. Ricordo, per esempio, tanti anni fa un carro in cui erano rappresentati l’ex sindaco Magliarditi e il vicesindaco Gangemi, in una fase in politica particolare, che non aveva nulla da invidiare ai blasonati carri di Viareggio. D’altro canto, capisco che realizzare dei carri costa molto e, quindi, in ogni caso bisogna fare un plauso a chi si spende per mantenere in vita questa bella tradizione che contraddistingue il Comune di Torregrotta.
«Leggete qualsiasi cosa, avrete sempre cose nuove da imparare»
PIETRO GONZALEZ Lei è anche un fine letterato: poeta, scrittore, saggista. Com’è nata questa sua passione per la scrittura? Sempre per curiosità, a me è sempre piaciuto leggere e ho cominciato a scrivere piccoli pensieri. Poi, ho iniziato a comporre le prime poesie e poi sono venute le scritture di saggi, di romanzi.
FRANCESCA LIVOTI C’è una poesia a cui si sente maggiormente legato o che parla di più di lei? Tutti quelli che scriviamo mettiamo un po' di noi nei nostri scritti. Le mie poesie non portano un titolo, è una scelta ben precisa. Per esempio, spesso succede che magari qualcuno vede il titolo nella pagina di un giornale, incuriosito va a leggere l’articolo cui si riferisce e trova tutt’altro. Io vado per raccolte, c’è un tema che sviluppo e do il titolo al tema. Siccome a me piace viaggiare, sempre per la curiosità di cui parlavo, spesso le mie poesie attraverso le esplorazioni che compio ritraggono una parte di me e una parte del paesaggio che ci circonda. Certo, ci sono delle poesie a cui sono più legato, a seconda delle varie fasi di età, e quando le leggo torno indietro al periodo in cui le ho scritte, ma se dovessi sceglierne una avrei grosse difficoltà.
RACHELE MICALE Quanto è importante leggere? Per me è fondamentale. Chi non legge ha vissuto una vita sola, la propria. Chi legge ha vissuto tante vite, perché vive anche quelle degli altri, se riesce a immedesimarsi nella storia che sta leggendo. Leggete! Leggete qualsiasi cosa, anche la Gazzetta dello Sport, ma leggete, perché avrete sempre da imparare cose nuove.
Sul giornalismo
“Bisogna avere l’onestà di dire la verità“
Sulla lettura
“Chi non legge ha vissuto una vita sola, chi legge tante“
La politica non è una cosa sporca, dipende dalla «pulizia» delle persone
«Interessatevi della realtà che vivete: il futuro è nelle vostre mani»
ALBA NASTASI Parliamo della sua passione per la politica. Lei è stato sindaco di Torregrotta, in quale periodo? Dal ‘93 al ‘97 e dal 2000 al 2003. Ricorrevano i settant’anni dell’autonomia di Torregrotta, e stavo preparando un articolo per la Gazzetta e insieme ad altri amici stavo lavorando alla stesura del libro Torregrotta, la storia ricostruita. Non ci pensavo minimamente a fare il sindaco. Una sera, però, venne a casa mia l’ex sindaco Magliarditi e mi disse che esponenti della società civile e alcune forze politiche erano giunte a un accordo soltanto sul mio nome. Se io non avessi accettato, l’accordo sarebbe saltato. Ripeto, non era nei miei programmi, ma per spirito di servizio nei confronti della comunità, alla fine ho accettato e sono stato il primo sindaco di Torregrotta eletto direttamente dai cittadini (in precedenza il sindaco veniva designato dal consiglio comunale, ndr).
DANIELE OTERI Cosa l’ha spinta a intraprendere questo difficile compito? Realizzare qualcosa per il mio paese.
DAVIDE PINIZZOTTO Che ricordo ha di quell’esperienza? Non ho realizzato tutto quello che avrei voluto, ma ho certo dei ricordi belli: la creazione dello Slalom Torregrotta-Roccavaldina, il primo campo di calcio in erba sintetica in Sicilia, il rilancio del Carnevale, la ripresa della Processione del Santo Patrono e, grazie al contributo dei fedeli, il restauro della statua di San Paolino.
MELANIA PINIZZOTTO Vuole spiegare a noi giovanissimi che cos’è la politica e a cosa serve? Noi mentre stiamo discutendo qui facciamo politica. La politica è il rapporto che si crea tra le persone per realizzare qualcosa. Certe volte si dice che la politica è sporca. Non è sempre così. La politica è fatta dalle persone, e se le persone non sono pulite, è ovvio che anche la politica si sporca.
SOFIA PINO Ci consiglierebbe di interessarci di politica? Necessariamente, perché voi siete il futuro della nostra società. Potete farlo già da adesso. Ad esempio, quando sono dato sindaco abbiamo istituto il Consiglio Baby, per portare all’amministrazione le istanze, le proposte e le problematiche dei giovani e del territorio. Ecco, interessarsi di politica significa interessarsi della vita e della realtà in cui si vive. Quindi vi consiglio di farlo, con onestà e con amore versa la vostra terra.
«Il primo Sindaco di Torregrotta
eletto dalla gente»
SARA POLLICINO Scuola e politica, sia nazionale che locale, come possono collaborare?
Le istituzioni che portano avanti delle progettualità in un territorio sono il Comune e la Scuola. Voi venite a scuola per studiare, crescere, diventare la società di domani e il Comune deve essere vicino alla scuola. Ho letto che state facendo un progetto di architettura per ragazzi: questo dovrebbe portarvi a conoscere meglio il vostro territorio e, se possibile, a dare le vostre idee sulla soluzione di tanti problemi.
Se noi diamo agli altri un mandato in bianco per amministrare e non siamo in grado di proporre le nostre idee, è chiaro che gli altri possono fare quello che vogliono, perché non hanno nessuno che li contrasta.
La cosa più brutta che ci possa essere in un essere umano è l’ignoranza, perché nell’ignoranza va avanti chi ne sa un tantino più di voi. E allora per questo motivo studiate, leggete, vivete la realtà dei vostri giorni che non sono soltanto quelle dei videogiochi o dei social, ma la realtà sono le problematiche della vostra età e del territorio che vivete.
CLAUDIA SAGLIMBENI C’è un sogno che ancora vorrebbe realizzare?
Ce ne sono tanti, soprattutto in ambito culturale, sto lavorando a un nuovo romanzo, ho altri progetti che vorrei portare avanti, certo, il sogno mio credo sia il sogno di tutti: vivere in un ambiente sano, sereno, dove non ci sia più la guerra. Ma questo non dipende soltanto da noi, gli interessi sono troppo grandi, ma se noi ci mettiamo sempre al di la della staccionata, pensando che ci debba essere un altro a risolvere i nostri problemi, sicuramente un altro non ci sarà.
Angelo Coco è nato a Potenza nel 1957. Dopo la nascita, ha sempre vissuto a Torregrotta, centro del quale è stato sindaco per sette anni (1993-1997; 2000-2003).
Ha svolto attività giornalistica collaborando con L'Umanità, La Sicilia, Giornale di Sicilia, Gazzetta del Sud, Centonove.
Per la poesia ha vinto numerosi premi: Premio Internazionale Valdagrò; Madonna di Montalto; Penisola Sorrentina; Colapesce; La Musa d'Oro; Città di Leonforte; Natale-Città di Tremestieri Etneo; Il Golfo-Città di La Spezia; Rhegium Julii; Corinna Angelucci; Giordano Bruno; Premio Internazionale Lagunando; Dario Galli; Mata e Grifone.