Stefano Pompeo

21 Aprile 1999, Favara (AG). 11 anni

Stefano aveva appena undici anni quando il suo delitto si consumò nelle campagne di Favara, in provincia di Agrigento.

Quella sera, tre colpi di fucile furono esplosi contro un fuoristrada di proprietà di Carmelo Cusimano, fratello di Giuseppe, ritenuto il boss locale di Cosa nostra, il vero obiettivo dell’agguato. L’autista, Vincenzo Quaranta, rimase miracolosamente illeso, sul mezzo però s’era intrufolato, ignaro, il piccolo Stefano.

Il suo, un desiderio semplice: fare un giro in jeep. Per questo insisté con Quaranta per accompagnarlo ad acquistare il pane per la cena, mentre suo padre stava partecipando al sezionamento di un suino su richiesta di alcuni compaesani.

I sicari, rimasti senza identità, convinti di avere centrato il nemico, eliminarono il bambino innocente, scrivendo la parola fine su una giovane vita, su un figlio di una famiglia perbene che con la criminalità non aveva nulla a che fare.

“Amava la vita, sua e dei suoi cari. È sempre presente a casa. Anche i suoi cuginetti ne parlano, nonostante non l’abbiano conosciuto. Nella nostra famiglia si parla di Stefano in qualsiasi ricorrenza” è la testimonianza di Carmelina Presti, madre di Stefano, alla presentazione del documentario dal titolo “Quasi 12” che racconta questa assurda storia. “La giustizia non è stata capace di fare giustizia. La speranza si va perdendo, ma c’è ancora. Queste manifestazioni fanno piacere. È una serata emozionante” ha concluso Giuseppe, il papà di Stefano.

Nel 2019, venti anni dopo l'assassinio, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha firmato gli avvisi di garanzia per Vincenzo Quaranta e i fratelli Pasquale e Gaspare Alba. Nomi fatti già anni fa dal pentito Maurizio Di Gati ma che ora sarebbero stati confermati dalle dichiarazioni di un nuovo collaboratore di giustizia: Giuseppe Quaranta.

Intervista a Gero Tedesco, regista di "Quasi 12. Nessun colpevole", documentario sul tragico caso del piccolo Stefano Pompeo, vittima di mafia.

Patrick YSEBAERT - Stefano Pompeo. Biennale di Venezia 2011