Noi non sapevamo cosa fosse la lupara, lo abbiamo letto apprendendo la storia di Paolo Vinci, 17 anni, morto durante un agguato in un casolare di Camporeale, in provincia di Palermo.

Ma chi era Paolo? Era un ragazzo che soffriva di disturbi psichici che, da pochi giorni, lavorava presso le campagne dei cugini Loria.

L’11 luglio del 1989, poco prima delle 21, stava caricando di legname un autocarro nel podere dei Loria quando tre killer, armati di fucili e pistole e con il volto coperto da passamontagna, a bordo di una Fiat Tipo, hanno raggiunto il casolare. Paolo riesce appena a capire che quelli scesi dall’auto sono feroci killer che viene raggiunto da colpi di fucile a lupara insieme a Calogero Loria di 26 anni. Gli assassini non hanno pietà di loro: li massacrano con una ferocia inaudita devastandogli la testa e il torace.

Probabilmente il bersaglio principale era Filippo Loria, di 35, cugino di Calogero, che ferito in modo non grave alla gamba, riesce a scappare riuscendo a nascondersi in una vicina casa colonica abbandonata. Egli era l'unico dei tre che aveva precedenti penali, non ha fornito particolari utili agli investigatori. L'auto utilizzata dagli assassini è stata ritrovata la mattina seguente a tre chilometri dal luogo del massacro completamente distrutta dalle fiamme. Secondo gli investigatori l’omicidio di Camporeale è stato causato da una faida tra clan che una volta obbedivano al defunto patriarca Vanni Sacco, un capomafia storico, riverito e rispettato dai grandi boss di Cosa nostra.

Paolo Di Leonado è stato condannato all'ergastolo in primo e secondo grado per l'uccisione di Paolo Vinci e Calogero Loria e per il ferimento di Filippo Loria. A seguito delle dichiarazioni rese dal pentito Baldassarre Di Maggio in ordine ai mandanti e agli esecutori del duplice omicidio, i difensori di Paolo Di Leonardo hanno chiesto ed ottenuto dai giudici la revisione del processo e la sospensione della pena

ICS Marconi - Palermo

classe II H - a.s. 2020/21