Giuseppe Letizia

11 Marzo 1948, Corleone (PA). 12 anni

Giuseppe Letizia è stato uno dei tanti bambini morti che non riuscì mai a diventare grande a causa della mafia e della complicità, omertà e paura delle persone intorno a lui.

Era un bambino di 12 anni di Corleone che aiutava il padre a pascolare le pecore.

Il 10 marzo 1948 il ragazzo assistette all'omicidio di un uomo di cui non conosceva l’identità nel mentre che pascolava il gregge non sapendo che quello fosse il sindacalista Placido Rizzotto.

Il giorno dopo fu trovato delirante dal padre che lo portò subito all'ospedale “Dei Bianchi” di Corleone.

Il ragazzo, con febbre molto alta, credette che l’individuo assassinato fosse un contadino e per questo lo racconta ai suoi genitori ed ad un “medico” Michele Navarra, direttore dell’ospedale e capo-clan, che uccise Giuseppe con un’iniezione letale essendo lui stesso il mandante dell’uccisione del sindacalista.

La morte ufficiale fu per tossicosi.

Il piccolo Giuseppe Letizia fu "curato" dal dott. Ignazio dell’Aira che, il giorno dopo aver diagnosticato la morte del ragazzino, sparì dalla circolazione e si rifugiò in Australia. Alcuni giornali parlarono di avvelenamento verso il giovane Letizia. Il 13 marzo 1948, il giornale “L’Unità” pubblicò in prima pagina un articolo sulla vicenda.

Dopo la morte del figlio, i genitori Giuseppe Letizia ed Anna Carollo sono andati via da Corleone.

Per Placido e Giuseppe non ci fu giustizia. Il giovane oggi avrebbe avuto 73 anni e avrebbe potuto farsi la sua vita e invece solo perché si trovò a condurre la sua dura vita, già a 12 anni, fu ucciso perché qualcuno aveva deciso di assassinare Placido Rizzotto e lui si era trovato lì.

Placido Rizzotto è stato un sindacalista e politico italiano rapito e ucciso dalla criminalità organizzata (Cosa Nostra).

Venne rapito e ucciso il 10 marzo del 1948 da Luciano Liggio per il suo impegno a favore del movimento contadino per l’occupazione delle terre. A Corleone la lotta dei contadini non si fermò nemmeno davanti alla morte di Placido Rizzotto. In seguito al suo omicidio, infatti, le rivolte proseguirono impetuose fino alla conquista della riforma agraria