Giuseppe Sottile

1 Luglio 1989, Milazzo (ME). 13 anni

Giuseppe ha compiuto 13 anni da poco ed è stato promosso alla classe terza media.

Doveva essere un'estate indimenticabile tra le verdi e boscose colline del messinese: così aveva detto ai compagni prima dell'inizio delle vacanze. Giuseppe è il maggiore di tre figli, le altre due sorelline hanno dieci e sei anni. Suo padre, Felice, di 34 anni, è un piccolo boss che cercava di compiere la sua scalata nella mala di Milazzo. Tra i suoi precedenti c' erano accuse di associazione per delinquere e spaccio di stupefacenti. Alcuni mesi fa era finito in galera insieme ad altre nove persone che gli investigatori ritenevano responsabili di aver organizzato un giro per lo spaccio di eroina e cocaina, in una zona dove i tossicodipendenti sono sempre più numerosi e la criminalità è in rapida espansione. Sullo sfondo ci sono i lucrosi appalti per i numerosi lavori pubblici: dal raddoppio della tratta ferroviaria agli svincoli autostradali.

L'1 Luglio 1990 la famiglia Sottile sta tornando a casa in contrada Fiumarella, a quattro chilometri da Milazzo, in provincia di Messina. Intorno a mezza notte l'auto entra nel piazzale dove scendono la mamma e le sorelline, mentre Giuseppe scende in garage con il padre, parcheggiano l'auto e si avviano verso l'ingresso di casa. Da dietro una siepe partono dei colpi. Felice, rimasto ferito alle spalle ed ai glutei, cerca disperatamente di abbracciare suo figlio per proteggerlo dalle pallottole. Lo raggiungono quattro colpi, il quinto ha però colpisce in pieno petto il ragazzo.

Atterrite assistono alla feroce esecuzione le due sorelline di Giuseppe, Marika e Tania, di 10 e 6 anni, con le mani strette in quelle della madre, Patrizia di 33 anni che inebetita non ha lanciato nemmeno un urlo tentando solo di avvicinare a sè il più possibile le due piccine.

Quando Patrizia si riprende dallo shock, si china sui due corpi riversi a terra, ma per Giuseppe non c' era più nulla da fare. Patrizia Sottile ha visto fuggire i due killer a bordo di una Fiat Uno bianca, sulla quale erano saliti con calma, sicuri di avere portato a termine la loro missione di morte. Le ambulanze arrivano dopo pochi minuti, avvertite dai carabinieri che avevano ricevuto la solita telefonata anonima, ripartendo a sirene spiegate per l' ospedale di Milazzo con a bordo padre e figlio. Di fronte al corpo esangue di Giuseppe i medici hanno dovuto alzare le braccia in segno di resa: la pallottola aveva devastato il petto del bambino. Felice Sottile, invece se la caverà, portato immediatamente in sala operatoria e sottoposto ad intervento chirurgico.

Per l'omicidio verrà condannato in primo grado a 30 anni Carmelo De Pasquale, considerato il killer della Mafia di Barcellona Pozzo di Gotto. Nel 2009, mentre si celebra il processo d'appello, De Pasquale muore ucciso a sua volta.

L'agguato contro Felice Sottile provoca al tempo stesso paura e commozione a Milazzo e riporta alla memoria un analogo, sanguinoso episodio, accaduto il novembre scorso. Anche allora, i killer non esitarono ad uccidere una studentessa di 16 anni, Anna Cambria, che sfortunatamente si trovava vicino alla vittima predestinata, il pregiudicato Antonio Alioto, di 30 anni.

Giuseppe e Anna, due adolescenti dello stesso paese che muoiono a distanza di pochi mesi, vittime di questa follia omicida e della faida mafiosa che colpisce Milazzo, Barcellona, Capo d'Orlando. A Barcellona, un grosso centro vicinissimo a Milazzo, negli ultimi mesi, prima dell'omicidio di Giuseppe, sono stati compiuti otto omicidi.