Annalisa Angotti

10 Agosto 1976, Siculiana (AG). 4 anni

Estate 1976. Annalisa Angotti è una bambina di 4 anni in vacanza con la famiglia a Siculiana, in provincia di Agrigento.

Annalisa è felice perché sono iniziate le vacanze estive e può stare più tempo con i suoi familiari: il papà Ugo di 45 anni, la mamma Carmela di 36 anni, le sorelle Raffaella di 13 anni e Francesca 16 anni, e il fratello Renato di 9 anni. Il papà ha affittato una piccola casetta sulla via Marconi per trascorrere le vacanze estive.

La sera del 10 agosto, una Ford 2000 con targa tedesca di proprietà dell'operaio Francesco Frenda (un emigrato tornato solo da due giorni a casa dalla Germania) viene parcheggiata vicino la casetta dove Annalisa e la sua famiglia stanno dormendo. Sotto l’auto qualcuno aveva sistemato tanto tritolo che, di notte, viene fatto esplodere.

L’esplosione provoca un forte spostamento d’aria che fa scaraventare un’altra auto contro un muro provocando un incendio. La benzina delle due auto si sparge fino ad arrivare alla casa di Annalisa e il fuoco invade tutta la casa.

Il papà, attraverso le fiamme, riesce a portare in salvo solo le due sorelle e il fratello di Annalisa. Lei e la mamma rimangono prigioniere delle fiamme alte, quando vengono tirate fuori, sono in fin di vita per le forti ustioni. Due ore dopo, non essendoci nelle vicinanze nemmeno un pronto soccorso, Annalisa è stata trasportata in macchina nell'ospedale di Caltanissetta. La bambina viene dunque trasferita al reparto rianimazione dell'Ospedale Civico ma, con il corpo ricoperto da ustioni di primo, secondo e terzo grado, Annalisa non riesce a sopravvivere e, poco dopo, il suo piccolo cuore cessa di battere.

La mamma Carmela muore al’ospedale di Palermo dopo pochi giorni, il 16 agosto.

Secondo le indagini condotte dai carabinieri l'operaio Francesco Frenda era tornato per un breve periodo di ferie tre anni addietro a Siculiana. Tutto il resto della sua vita l'aveva passata fuori dai confini d'Italia, per cui è risultato assai difficile per gli inquirenti trovare, nei suoi pochissimi legami col paese d’origine, la matrice dell’attentato in cui perse la vita la piccola vittima.

Annalisa immaginava un’estate meravigliosa e divertente, e sognava di correre sulla spiaggia, giocando con i fratelli e facendo il bagno nel mare cristallino di Siculiana e, invece, è rimasta vittima di uno dei tanti, troppo attentati di cui ancora oggi non si conosce il movente.

per approfondire

vittimemafia.it