Giuseppe Piccolo

31 marzo 1991, Cercola (NA) - 14 anni

Il 29 Marzo del 1991, Giuseppe Piccolo fu colpito alla testa e ad un occhio da un proiettile esploso da due giovani ”scagnozzi” pregiudicati che volevano vendicarsi nei confronti di due affiliati al clan Troise, con i quali poche ore prima aveva avuto una lite. I due appartenenti al clan non furono nemmeno sfiorati dai proiettili. Giuseppe, estraneo a tutto ciò, morì due giorni dopo all'ospedale Loreto Mare di Napoli.

I fatti.

Il quattordicenne Giuseppe aveva appena finito di frequentare l'ultimo giorno di scuola media a Cercola, in provincia di Napoli, prima delle vacanze pasquali. Erano le 19.30 seduto sul suo motorino in Piazza del Municipio, chiacchierava tranquillamente con i suoi amici. Dal gruppo dei camorristi che stazionavano in permanenza nei pressi del monumento ai caduti di piazza del Municipio due uomini: Antonio Ferriero e Gianfranco Ponticelli vengono presi di mira da tale Cirielli e Gallo i cui colpi di pistola invece colpiranno Giuseppe all’occhio destro determinandone dopo 2 giorni la morte. La Corte d’Assise di Napoli li riconoscerà responsabili e verranno condannati a 22 anni di reclusione poi ridotti a 16. Giuseppe Piccolo verrà riconosciuto vittima della criminalità organizzata.

Il ragazzo proveniva da una buona famiglia, il padre faceva il meccanico e la madre era disoccupata, gente tranquilla e lavoratori; come accettare, come sopportare tale drammatico evento? Una famiglia “normale” in attesa dei festeggiamenti pasquali, il 31 marzo 1991, giorno in cui si celebrava la Pasqua essi dovettero invece “celebrare” la morte del proprio figlio innocente, estraneo ai fatti che per “mala sorte”, come si suol dire, era in un posto sbagliato al momento sbagliato, anche se di sbagliato in verità non era né il posto né il momento; “sbagliati” erano gli uomini che privi di principi morali e assassini, per vendetta privavano un ragazzo della vita nel fiore degli anni, Giuseppe morì e i genitori con un estremo atto di generosità decisero di donare i suoi organi. Nel piccolo comune quasi duemila persone parteciparono al funerale e l’evento è ancora vivo nella memoria.

Eventi in memoria di Giuseppe Piccolo:

  • Il 6 aprile 2016 - Inaugurazione e intitolazione dello Stadio Comunale "Giuseppe Piccolo" a Cercola (NA)

  • Realizzazione di un monumento disegnato dall'Ispettore V. Marciano; Celebrazione ogni anno tra marzo e maggio a partire dal dal 2016 di un Torneo di calcio: "Un Calcio alla Droga" presso lo Stadio comunale "Giuseppe Piccolo" promossa dal Comune di Cercola.

  • Il 31 marzo 2016 - Marcia delle scuole di Cercola in memoria di Giuseppe.

  • Il 1 luglio 2019 - Consegna di un riconoscimento alla famiglia da parte di campioni olimpici.

Questo ragazzo è stato una delle tante vittime di camorra, un ragazzo che come tutti i ragazzi amava tanto la vita, e a guardarlo nelle foto che lo riproducono così sorridente sembra proprio leggerglielo negli occhi quanto la amasse. Gli piaceva stare sempre in compagnia degli gli amici, ed era un ragazzo abbastanza tranquillo, non aveva mai fatto del male ad alcuno. Questa “storia” mi ha toccato profondamente, ho pensato subito ai suoi genitori, due genitori che sicuramente amavano molto il proprio figlio, come tutti i genitori, e hanno dovuto subire un lacerante dolore, loro malgrado. Per i genitori i figli sono: “ piezz’e core” come si dice nel napoletano e si soffre per loro fosse solo per un graffio o una caduta! Quanto il dolore per la perdita definitiva deve essere stato? Non riesco nemmeno ad immaginarlo e ancor più quanta la rabbia, lo strazio, per una morte ”senza una ragione". Privati della sua esistenza si saranno sentiti e ancora sicuramente dopo 20 anni si sentiranno ingiustamente colpiti da una sorte crudele. Mi piace invece pensare che un po’ di serenità possa essere sopraggiunta col tempo nei loro cuori sapendo che tanti “Giuseppe” vivono per merito suo molto meglio di prima; chi con i suoi occhi donati è ritornato a vedere il sole e il mare, chi invece con i suoi timpani è ritornato a sentire i suoni del mondo e chi col suo cuore forte e generoso “è ritornato” per percorrere quella “cosa” meravigliosa chiamata vita.

Questo ragazzo verrà sempre ricordato adesso anche nel mio cuore, insieme agli altri 109 bambini e ragazzi morti per mano della mafia.

Francesca Scianna

classe III G a.s. 2020/2021

ICS G. Marconi - Palermo