Santa Ninfa fu fondata nel 1605 da Luigi Arias Giardina, il quale, con benestare del Re Filippo III, cominciò ad urbanizzare il paese con strade e costruzioni di edifici civili e religiosi. Il paese fu costruito con assi viari concentrici che convergono nella piazza centrale (Piazza della Libertà). Nel corso degli anni successivi, vennero costruiti edifici quali: il palazzo Baronale, l'Ospedale, la chiesa di Sant'Orsola, la chiesa di Sant'Anna ed il Convento del terz'ordine di San Francesco, la chiesa Madre (la Cattedrale del paese) e le Carceri. Nel 1615, dopo la fondazione dell'Arcipretura di Santa Ninfa, il paese fu dichiarato Feudo Baronale. Da quel momento in poi, e nei secoli successivi, il feudo passò di famiglia in famiglia, arricchendo sempre di più il paese con nuove costruzioni. Anche Santa Ninfa conobbe la triste piaga dell'emigrazione, già dai primi del Novecento, in cui moltissimi abitanti del paese partirono per l'estero, negli Stati Uniti d'America, Canada e Venezuela, in cerca di lavoro. Solo negli anni cinquanta Santa Ninfa ebbe il primo allacciamento all'acquedotto comunale, per l'approvvigionamento idrico. Ed in seguito ebbe il primo allacciamento alla rete elettrica nazionale. Fino a quei tempi l'acqua veniva rifornita dai pozzi e dalle cisterne, e si viveva ancora con i lumi a gas