i tesori della sicilia occidentale

g i b e l l i n a

Gibellina è una città giovane, ricostruita nella seconda metà del secolo scorso, dopo che un violento terremoto, nella notte tra il 14 e il 15 Gennaio 1968, colpì la Valle del Belìce, provocando la morte e la distruzione di un'intera popolazione. Una vera e propria tragedia che vide i Gibellinesi costretti per anni a vivere nelle baraccopoli di Rampinzeri e di Madonna delle Grazie. Oggi Gibellina è una città nuova che ha saputo rinascere dalle proprie macerie grazie al progetto visionario dell'allora sindaco Ludovico Corrao, intellettuale illuminato e Senatore della Repubblica. Mentre lo Stato agiva con lentezza, Corrao guardò avanti e chiese la collaborazione di numerosi uomini di cultura, noti in tutto il mondo: pittori, architetti e poeti ridisegnarono la città e la resero protagonista assoluta del mondo dell'arte e della cultura contemporanea, meta di studiosi e turisti. Alberto Burri, Mario Schifano, Franco Angeli, Andrea Cascella, Pietro Consagra, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Palladino e intellettuali come Leonardo Sciascia, sono solo alcuni dei grandi nomi della cultura italiana e mondiale che spesero le loro energie per la ricostruzione della città che, grazie alle decine di opere disseminate sul territorio gibellinese, resero Gibellina un museo a cielo aperto, en plein air. Ma Gibellina non ha dimenticato la sofferenza, il dolore, il legame con il passato. Il vecchio centro, distrutto dal sisma, distante circa 15 km dal nuovo, è stato trasformato nel Cretto di Burri, un'opera di land art dell'artista Alberto Burri. Esso rappresenta un enorme e suggestivo sudario che, riprendendo le vie del borgo, attraverso il candore del cemento, consacra alla memoria l'identità e la testimonianza di un popolo.