L’esame visivo è l’ispezione degli oggetti eseguita a occhio nudo oppure con il solo ausilio di lenti a basso ingrandimento.
Si basa sull’impiego della luce per evidenziare eventuali difetti e sull’occhio umano per analizzarli. Consente di rivelare solo difetti macroscopici superficiali, ma la sua vera utilità è quella di stabilire se e quali siano le superfici da analizzare in seguito e i mezzi più idonei.
Viene divisa in due categorie dalla UNI EN 13018:2004 e sono:
Esami visivi diretti: si eseguono quando è possibile accedere alla zona da ispezionare a occhio nudo. Distanza massima 0.60m, angolazione non inferiore a 30°, si possono utilizzare eventuali lenti e specchi per l'ingrandimento, l’illuminazione deve essere tra i 150 e i 600 lux.
Esami visivi remoti: quando non è possibile accedere alla zona di ispezione o allo stesso oggetto si usano oggetti come specchi, telescopi, endoscopi, fibre ottiche abbinate a telecamere, macchine fotografiche, ecc. per l’analisi. Qualsiasi sia lo strumento usato deve avere come requisito minimo una risoluzione uguale o maggiore quella dell’occhio umano.
Lo strumento più usato è l’endoscopio (apparecchio ottico) che permette di analizzare anche le cavità non illuminate. Per poter funzionare però lo strumento deve essere dotato di una propria illuminazione, generalmente è composto da un sistema di illuminazione e uno di visione.
Nei moderni endoscopi l’illuminazione si ottiene grazie l’impiego di fibre ottiche ma vengono anche usate per trasferire l’immagine. Alcuni modelli di endoscopio possono anche orientare la sonda.
È un controllo non distruttivo largamente utilizzato. Lo si usa spesso nelle normali manutenzioni degli impianti. Permetti infatti di limitare i costi operativi, mantenere l’efficienza produttiva e ridurre perdite di tempo dovute a costose riparazioni.
Principali campi di utilizzo:
ispezioni su motori diesel o turbine per gruppi elettrogeni, carrelli di atterraggio di aerei, condotte dei gas o fluidi, scambiatori di calore, caldaie, autoclavi, serbatoi di stoccaggio, pompe o compressori, riduttori, scatole di ingranaggi, cambi. ecc.
ispezioni su condotte di aspirazione e di aria condizionata, cablaggi elettrici o telefonici, impianti di riscaldamento, ecc.
Gli svantaggi sono:
impossibilità d’impiego senza un accesso diretto con la zona d’esame
soggettività dei risultati: dipende dall’operatore che lo esegue e dalla sua esperienza