Data pubblicazione: 19-mag-2013 9.56.46
" ... una precisazione di taglio biostorico, sull'organizzazione di uno sguardo-mente: - Osservare lo spazio non equivale a vedere il tempo.
Antonia Colamonico
Lo storico si muove sulle scale temporali: secoli, anni, ore... che aprono ai prima e dopo con le successioni dei fattuali-fattibili. Egli ascolta gli echi, in profondità, dei gradi di cambiamento (relazione passato-futuro).Il geografo si perde nelle aperture focali degli spazi che danno il colpo d'occhio con la libertà di vagare, frazionando la visione a più campi-finestre di varia grandezza che danno il tempo 0 dell'ora-fatto. Egli vede la complessità frastagliata dei luoghi particolari che rendono la visione del presente (T. 0). L'occhio di Carmelo arricchito dal modo storico vide e ascoltò l'humus degli spazi presenti-profondi, funzionali alla definizione del Carsismo, immaginando le geometrie nascoste per poi disegnarle nelle carte geografiche.
Foto aerea masseria Gigante. Sulla strada Acquaviva delle F. - Gioia del C.
Il gioco di visione-proiezione-rappresentazione gli era famigliare, avendolo esercitato sin da bambino nel disegnare carte con percorsi di fiumi, avvallamenti di terreni... (come ricordato dal Prof. Giuseppe Cassanox), in tali esercizi di scrittura egli aveva, inconsapevolmente, educato a ruotare l'occhio, ispezionando i luoghi sotto molteplici angolazioni. Egli così facendo è stato precursore di quei topos mentalixi che daranno la geometria frattale o Geometria della Natura:
I lavori del Colamonico, applicandosi allo studio della realtà pugliese, oggi, sono dei veri tracciati storico-spaziali, aperti al Mondo, ed è proprio in tal senso che la medesima Conoscenza acquista significato evolutivo, quale complesso unico di molteplici possibilità che diramandosi dai compresi (i nodi-semi informativi), innescano le gemmazioni di intuizioni nuove.
Ogni gemma-idea si annoda su una pregressa conoscenza, formando dei verinidi cognitivi, funzionali al progresso scientifico-tecnologico-economico... dell'intera umanità, non essendoci in simile organizzazione naturale né frontiere, né confini ma esili filamenti gemmati come rami di pesco offerti a chi sa essere in grado di coglierli e trasformarli in conoscenze condivise. In tale visione allargata e stratificata non hanno più senso le signorie intellettuali, poiché la capacità di osservare non è un fatto di stampi in serie, come copie anonime di cerveli-menti prive di identità e quindi di storia, ma prerogative di singolari intelligenze in grado di saper vedere, secondo unsoggettivismo storico-epistemologicoxix: