SOGNANDO LA SICILIA Il viaggio d'istruzione tanto atteso ....
Docente: Prof.ssa Patrizia De Leonardis
Il pomeriggio del 5 novembre 2019 al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca veniva siglato il Protocollo d'Intesa Liberi di scegliere. Il protocollo, come riporta l'agenzia Ansa, è stato siglato dal ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, con i colleghi della Giustizia, Alfonso Bonafede, e delle Pari Opportunità, Elena Bonetti, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, i capi della procura e della procura per i minorenni di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri e Giuseppina Latella, il presidente del tribunale dei minori, Roberto Di Bella, il segretario della Cei, monsignor Stefano Russo, e don Luigi Ciotti, presidente di Libera.
Per tutti l'impegno era garantire ai minori, figli di famiglia ‘Ndranghetista, valide e concrete alternative di vita. Il protocollo prevede una rete di supporto educativa, psicologica, scolastica, economica, lavorativa ai minori e ai loro familiari. Protezione per tutti coloro che hanno deciso di affrancarsi dalla 'ndrangheta.
Liberi di scegliere è più di un film, più di un libro, più di un accordo. Liberi di scegliere è l’opportunità di avere un futuro felice, la possibilità di vivere in un mondo migliore, per tutti.
E anche noi oggi abbiamo potuto prendere parte a questo progetto, l’abbiamo visto, ascoltato, abbiamo partecipato con le nostre domande e la nostra voglia di conoscere.
Il 26 gennaio 2020 la nostra scuola ha ricevuto la comunicazione del MIUR che proponeva il progetto Giustizia e Umanità: Liberi di scegliere. Un percorso di educazione alla legalità e alla giustizia promosso dalla presidente della associazione BS, Bruna Siviglia, che sta portando avanti l’iniziativa in tutte le scuole d’Italia, insieme al Giudice “che ha avuto il coraggio di tendere la mano”, Roberto di Bella, Presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria che ha individuato un innovativo percorso e provvedimento per la rimozione di un modus vivendi criminale. Con un nuovo provvedimento, il giudice Di Bella ha allontanato i figli della ‘Ndrangheta dalla loro famiglia mafiosa, dando loro la possibilità di sapere che un’altra vita è possibile.
A causa della pandemia il progetto, iniziato con incontri nelle scuole, è proseguito con le video conferenze, e oggi, 25 maggio 2020, la nostra scuola ha preso parte al progetto. Da mesi la nostra preside, la dott.ssa Fiorangela D’Ippolito e la professoressa Patrizia De Leonardis erano in contatto con il Dott. Roberto di Bella, per organizzare la giornata di oggi. Nei giorni scorsi abbiamo guardato il film “Liberi di scegliere”, tratto dal libro scritto dal Giudice di Bella, abbiamo affrontato insieme l’argomento tanto delicato e serio delle mafie, ci siamo introdotti in un mondo di sofferenze e violenze e oggi abbiamo vissuto un incontro che è stato lezione di umanità ed esperienza di crescita personale per ognuno di noi.
La video conferenza è stata possibile grazie alla collaborazione tecnica della Prof.ssa Lorenza Tucci, grazie all’impegno dei nostri professori e all’interessamento della nostra Dirigente scolastica.
Ad aprire la conferenza è stata la professoressa De Leonardis, che ha introdotto il libro e il progetto e ha dimostrato che la scuola non è solo italiano, matematica e storia, la scuola è luogo di crescita, di formazione, la scuola ha il compito di educarci ai valori di una vita giusta e libera, la scuola ci avvia ad un mondo che possiamo e dobbiamo rendere migliore. Il film ha un finale di speranza, di fiducia nel futuro. E così anche noi dobbiamo avere fede nel cambiamento, partendo da noi stessi. La preside ha dato poi la parola alla presidente Bruna Siviglia, che ha presentato il percorso educativo e gli argomenti del progetto. Abbiamo potuto rivedere alcune scene del film Liberi di Scegliere. Ma quello che resterà più impresso nei nostri cuori sono sicuramente le parole del Presidente Roberto Di Bella, che ha parlato della sofferenza silenziosa, delle brutalità assurde, delle morti atroci che le mafie infliggono e impongono, indelebilmente. Ha parlato di bambini come noi, ma tanto diversi da noi. Bambini e ragazzi costretti a crescere con le armi per giocattolo, con la droga sopra i tavoli, con le scene più drammatiche davanti agli occhi. Bambini a cui hanno spezzato la vita, come Cocò, ucciso e dato alle fiamme nella macchina del nonno a Corigliano qualche anno fa, il piccolo aveva tre anni. Storie di ragazzi che uccidono le proprie madri, di ragazze costrette a sposarsi a 16 anni con esponenti di altre famiglie mafiose. Un mondo di sofferenza, un mondo di dolore. Un mondo che non sa e non può essere felice. E a questo mondo, il giudice ha contrapposto i suoi principi di fede e fiducia nel cambiamento, divenendone promotore e credendo che la trasformazione sia possibile attraverso la conoscenza, attraverso il sapere, perché un mondo nuovo è pensabile, quando il mondo ti accoglie. Con grande umanità ha parlato ai nostri cuori perché la lotta alle mafie passa anche per le scuole, e quindi coinvolge tutti noi. La lotta alla paura e all’ignoranza, ostacoli che non ci permettono di vedere cosa c’è oltre, e ci tengono prigionieri. Perché, come ha ripetuto la Dott.ssa Bruna Siviglia, è coraggioso colui che è libero (Seneca).
Liberi di scegliere è uno strumento di legalità che dobbiamo fare nostro, affinché possiamo crescere donne e uomini giusti, affinché possiamo diventare protagonisti di una vittoria che si aspetta da tanto, troppo tempo, la vittoria sulle mafie, che, “essendo fatti umani, così come hanno avuto un inizio, devono avere anche una fine” (Giovanni Falcone) .
Ringrazio coloro che hanno reso possibile l’incontro di oggi, che è stato un’esperienza di crescita, una lezione di umanità, un occasione di miglioramento, durante il quale abbiamo compreso che tutti noi siamo chiamati a lottare contro le mafie, a superare l’ignoranza e a promuovere la conoscenza, la giustizia, la libertà.
Carolina Berardelli 1D