SOGNANDO LA SICILIA Il viaggio d'istruzione tanto atteso ....
Giulia Lento 2C
Docente: Claudia Pastore
26 aprile 2020
È sera, e il colore del bosco si sfuma perfettamente con il rossiccio del tramonto. È triste sapere che sarà una delle ultime volte che guardo tutto questo. Mi manca sentire il vento accarezzare la mia chioma che ormai è scomparsa. Intorno a me ci sono tutti gli abeti che mi guardano spaventati, credo che abbiano paura per me. Il bosco ormai è cambiato, c’è sempre silenzio e si avverte una strana sensazione nell’aria. Mentre sono immerso nei miei pensieri, mi viene posta una domanda: ” non hai paura di morire?” mi prendo un pò di tempo ma poi ho la risposta:” io non ho paura della morte, la cosa che mi dispiace di più è non aver vissuto abbastanza. Sono cresciuto qui, sono stato seminato per rimpiazzare gli alberi distrutti durante la guerra, ricordo ancora i sorrisi delle persone, felici di poter riavere di nuovo un bosco. Può sembrare una sciocchezza ma vi assicuro che non c’è cosa più bella di saper rendere felici gli altri.
Quando la cephalcia arvensis mi colpì se ne accorsero troppo tardi. Tagliarono il mio fusto e la mia chioma e mi fecero un sacco di controlli. Pian piano sentivo che stavo cambiando, non ero più lo stesso. Sentivo una strana sensazione che aumentava nei giorni. Non sarei morto subito, ma non si sapeva quando. Non accettavo l’idea di dover morire in questo modo,anche perchè non mi ero mai soffermato a guardare l’immensa fortuna che avevo davanti, ad apprezzare i sorrisi delle persone, il volare degli insetti e degli uccelli. Non potevo morire così. Quindi, la risposta alla tua domanda è che tutto questo mi ha insegnato a vivere. Non riusciamo a farlo fin quando non ci viene tolta l’opportunità. L’ho capito solo ora, ma non sprecherò la mia ultima occasione per saper vivere. Negli ultimi giorni che mi restano, impiegherò il mio tempo a dare preziosi consigli e validi insegnamenti ai miei amici alberelli, saluterò gli uccellini, che con il loro cinguettio hanno rallegrato le mie giornate, i funghetti che sono cresciuti all’ombra della mia chioma, gli animaletti che si sono arrampicati sui miei rami, i fiori, le piante, il sole, la pioggia, voglio lasciare un buon ricordo in tutti coloro che in questi anni mi hanno aiutato a crescere, mi hanno fatto compagnia, hanno rallegrato le mie giornate…addio, miei cari amici, non dimenticatevi di me!!!”