2021/2 Giornate cultura lombarda

Incontro con L’assessore alla cultura Stefano Bruno Galli di Regione Lombardia del 10 febbraio 2021 nell'ambito delle giornate della cultura lombarda - tavolo ecomusei.


Gentile assessore, caro Presidente Garlandini, cari amici e colleghi di Regione e degli ecomusei riconosciuti, buongiorno a tutti e grazie per questo prezioso momento di confronto.


Vorrei partire dalle riflessioni scambiate tra gli ecomusei di Italia e Brasile e condivise a fine del 2020 nella Carta di cooperazione “Distanti ma uniti”.

Le misure restrittive di contenimento della pandemia di Covid19 ci hanno fatto meglio capire che:

  • siamo limitati e non siamo quell'uomo economico razionale che alcuni di noi avevano pensato di essere, quello che ha un calcolatore in testa, “l’Io" al posto del cuore, i soldi come centro della propria vita;

  • che l’uomo non vive in solitudine e che il pianeta non ha risorse infinite;

  • che siamo tutti in relazione tra di noi e con la natura;

  • che abbiamo alcuni sogni in comune: culturali, sociali, ambientali;


Chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo? Mai come oggi è importante rispondere a queste domande!


Veniamo da un sogno nazionale di 75 anni fa, la costituzione della Repubblica, che chiede ancora oggi a donne, uomini e istituzioni come gli ecomusei di impegnarsi per realizzarlo insieme ogni giorno. Un sogno leggermente rivisto 20 anni fa che richiede per un’Italia più moderna istituzioni come gli ecomusei, cioè pratiche di cittadinanza attiva che, secondo il principio di sussidiarietà, (art. 118 della Costituzione italiana) sono finalizzate alla cura del paesaggio e del patrimonio (art. 9) per contribuire al progresso materiale e spirituale della società, (art. 4) e al pieno sviluppo della persona umana (art. 3.2)


Veniamo da un sogno di esattamente 50 anni fa: un nuovo modo di concepire il museo ideato per un'area industriale della Francia e il “museo integral” definito alla mesa di Santiago del Cile e poi diffuso in tutto il mondo.

Gli ecomusei non sono il museo del passato che si dedicavano agli oggetti di un tempo.

Oppure musei dell'intrattenimento che ben soddisfano la nostra curiosità, ma faticano ad ispirare e dare coraggio nell’agire quotidiano.


Aspiriamo ad essere i musei del futuro.

Figli delle Muse e delle loro ispirazioni,

nipoti di Mnemosine, la mitica personificazione della memoria,

discendenti di Hestia, la dea greca del focolare domestico e civico.


Questi musei del futuro in questo momento di pandemia sono di fronte a una nuova

opportunità di ispirazione. Possono contribuire a forgiare la visione e il consenso pubblico per le sfide del XXI secolo. Dovrebbero farlo a cominciare dai temi dello sviluppo integrale e della giustizia climatica.


Ce lo chiedono le giovani generazioni che scioperano nelle piazze. Ce lo chiede un'Italia che oggi più che mai ha bisogno anche dei musei del futuro.


Egregio Assessore, noi ecomusei siamo in difficoltà: ce lo ha detto Regione Lombardia che ha compiuto uno straordinario lavoro di accompagnamento e monitoraggio durato anni. Il monitoraggio fatto da Regione ha tolto il riconoscimento ad alcuni ecomusei non più in linea coi requisiti normativi, ma ne ha salvati e accompagnati altrettanti.

Questo percorso straordinario è noto anche oltre i confini regionali e nazionali ed è visto come esempio e buona pratica a livello mondiale.

Da qui sono anche scaturiti i nuovi requisiti minimi per gli ecomusei del futuro, quelli che potremmo chiamare gli Ecomusei 2.0.

Questi requisiti sono stati tradotti in francese da uno degli artefici degli ecomusei, Hugues de Varine che li ha portati all’attenzione internazionale e poi in inglese dalla piattaforma di cooperazione internazionale DROPS, punto di riferimento per ecomusei e musei di comunità di tutto il mondo.


Durante la pandemia abbiamo salutato molti amici e collaboratori degli ecomusei in particolare anziani, preziosi depositari del patrimonio immateriale, della storia e tradizione orale, del saper fare, del canto tradizionale e della lingua locale. Tanti altri ci hanno lasciato. Le nostre comunità piangono la loro assenza e ora sono più povere. Abbiamo anche dovuto sospendere feste, sagre, rievocazioni storiche, carnevali e incontri che rendevono vive le nostre comunità e il nostro patrimonio. Tutto ciò ora rischia di entrare a far parte del ricordo e di estinguersi. Abbiamo anche il rammarico di non aver potuto dare il nostro consueto contributo all’educazione delle giovani generazioni.


Durante la pandemia abbiamo sperimentato nuovi metodi per stare vicini alle nostre comunità e mantenere vive le reti di relazioni con gli attori locali per quanto ciò sia possibile a distanza.


La pandemia ha aumentato le nostre difficoltà, ma ha rafforzato i sogni che vogliamo concretizzare.

Ci siamo confrontati non solo con le nostre comunità e tra gli ecomusei lombardi, ma anche con gli ecomusei italiani e quelli internazionali. Abbiamo portato il nostro contributo anche in ICOM Lombardia ove è attivo un gruppo di lavoro sul tema degli “Ecomusei”. Ringrazio il presidente Alberto Garlandini che ci ha sostenuto e ha indicato anche agli ecomusei chiare linee di intervento non per tornare come prima, ma per aiutarci a diventare i musei del futuro.


Ringraziamo anche Regione l’importante ruolo di ascolto e facilitazione nell’ambito del tavolo della cultura dedicato agli ecomusei anche chiamato “Consulta degli ecomusei lombardi”; in questo importante organo, previsto dalla legge quadro sulla cultura lombarda, nel 2020 abbiamo già condiviso idee, richieste e necessità per poter ripartire. Tutto ciò è verbalizzato ed è agli atti di Regione (1).

Gentile Assessore, le riflessioni compiute con la Consulta degli ecomusei, la rete degli ecomusei italiani e da ultimo grazie alla sua recente call, mettono bene in luce le problematiche, i bisogni e anche la necessità che Regione Lombardia continui lo straordinario lavoro di accompagnamento e sostegno degli ecomusei.

Ci attendiamo pertanto un riscontro alle numerose sollecitazioni già avanzate.

  1. Chiediamo un sostegno anche finanziario ai progetti che Ecomusei singoli e associati stanno o vorrebbero sviluppare anche con l’aiuto delle imprese culturali e creative e con gli istituti scolastici, gli altri istituti della cultura e gli operatori dello sviluppo locale; vorremmo attuare questi progetti con la metodologia ben tracciata dai Piani integrati della cultura. I piani integrati della cultura previsti dalla legge quadro della cultura lombarda costituiscono uno strumento strategico che si potrebbe sviluppare per la ripartenza. E’ però necessario che i Piani integrati della cultura si possano meglio concretizzare anche in contesti difficili o di marginalità che ancor più attendono un aiuto delle Istituzioni per far emergere e amplificare l’integrazione della progettualità in atto e lo sviluppo locale integrale.

E’ noto che a parte qualche esempio gli ecomusei stanno lavorano su scala ridotta e con l’aiuto del volontariato e quindi difficilmente riescono a ottenere, anche solo come partner, finanziamenti per progetti di grosso calibro come sono stati declinati i Piani Integrati della Cultura. E’ quindi necessario un sostegno specifico di Regione non solo finanziario.

  1. L’intervento finanziario infatti non è il primo tra le richieste formulate dalla Consulta.. Continuiamo a richiedere prioritariamente a Regione un impegno costante su più aspetti:

  • il Riconoscimento dei nuovi ecomusei che attendono da anni un bando;

  • la formazione, il monitoraggio e il coinvolgimento attivo attraverso i tavoli della cultura,

  • la messa a disposizione da parte di Regione delle competenze di facilitatori a supporto della progettualità degli ecomusei in modo analogo a quanto fatto da Regione stessa col progetto life gestire 2020 in campo ambientale;

  • l’aiuto alle Scuole per riattivare le attività formative sul territorio comprese quelle realizzate dagli e negli ecomusei.

  • il coinvolgimento attivo in piani e progetti strategici non solo culturali, ma anche nel campo ambientale, economico e agricolo.

  • la visibilità nei canali comunicativi che Regione già finanzia dei nostri progetti e dei nostri itinerari culturali tematici così come ben delineati nella legge quadro della cultura lombarda. Penso non solo al sito web di regione, ma anche ad altri strumenti quali la tessera musei, le app e simili in tema di cultura, agricoltura, turismo e ambiente.

Da ultimo le chiediamo in questo importante anno in cui ricorrono i 50 anni dalla nascita degli ecomusei di promuovere un convegno che illustri i metodi e i risultati straordinari che la Lombardia può e deve portare all’attenzione del mondo intero. Lo faccia durante la prossima “COP26” sui cambiamenti climatici che come è noto viene realizzata in partnership tra Regno Unito e Italia. Proprio a Milano si svolgerà la “pre COP” nel mese di settembre nell’ambito del programma chiamato “All4Climate-Italy2021” di cui Regione Lombardia è partner organizzatore (2).

Gli ecomusei lombardi e quelli scozzesi che abbiamo già coinvolto sarebbero lieti di illustrare il loro ruolo e impegno per collaborare al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite per il 2030 tra i quali l’azione per il clima.

Gli illustri amici degli ecomusei lombardi, primo tra tutti Hugues de Varine, uno tra gli artefici della nuova ecomuseologia e degli ecomusei, saranno certamente felici di festeggiare con noi e il mondo intero questo importante anniversario.

Caro assessore, ringraziamo nuovamente Regione Lombardia per quanto ha fatto per gli ecomusei e la cultura e auspichiamo di continuare a collaborare insieme per attuare i nostri sogni per la Lombardia, per l’Italia e per il Pianeta intero.

Raul Dal Santo

per la Rete ecomusei lombardi


  1. https://sites.google.com/site/ecomuseidellalombardia/riunioni/202012-videocall?authuser=0

  2. https://www.minambiente.it/pagina/un-anno-di-iniziative-preparare-insieme-gli-incontri-di-milano