2019/06 Milano

Verbale della riunione della Consulta degli ecomusei lombardi del 19.6.2019

Vedere allegati qui a fianco.

Verbale Consulta Segreteria Tecnica 19.06.2019bis.pdf

Errata corrige: Ezio Gulberti rappresentava l'Ecomuseo della Resistenza in Mortirolo e, con delega, l'Ecomuseo dell'Alta via dell'Oglio.

Verbale della riunione

From: Agenda 21 Città di Parabiago

Sent: Tuesday, June 25, 2019 11:11 AM

To: __agenda 21

Subject: Consulta regionale degli ecomusei lombardi - verbale della riunione del 19.6.2019

Gentili referenti degli ecomusei lombardi riconosciuti,

vi inviamo un sunto di quanto emerso nella riunione in oggetto, riservandoci di inviarvi quanto prima il verbale completo.

1. Nuova Consulta ecomusei lombardi

Come già comunicato Regione ha approvato con delibera di giunta regionale la costituzione del tavolo di lavoro dedicato agli ecomusei quale organo consultivo di tipo tecnico. Il tavolo è chiamato Consulta degli ecomusei lombardi.

Nel corso della riunione che si è tenuta in Regione Lombardia il 19 giugno 2019 alle ore 14.30 la nuova Consulta degli ecomusei lombardi si è insediata, approvando un regolamento che è comunque aperto alle vostre osservazioni da presentare entro il 5.7.2019 utilizzando esclusivamente il modulo di segnalazione on-line (clicca qui per accedere).

E’ stata ribadita l’importanza degli ecomusei e la ferma volontà della Regione Lombardia di continuare a sostenerli e di rilanciarli.

Per far ciò Regione ha chiesto di dotarsi di una segreteria tecnica operativa, che sarà l’interfaccia tra gli ecomusei e la Regione. La segreteria tecnica aperta a chi voglia contribuire in tal senso.

2. Monitoraggio

E’ stato illustrato un resoconto di tutte le fasi del monitoraggio degli ecomusei lombardi e degli esiti dello stesso. Vi faremo avere la presentazione che considera anche la tematica dei futuri monitoraggi per gli ecomusei che hanno avuto specifiche raccomandazioni.

3. Nuovi requisiti minimi

Regione è intenzionata a recepire i nostri appunti e suggerimenti in merito ai nuovi requisiti minimi per il riconoscimento degli ecomusei formulati a suo tempo e di recente. Pertanto la Consulta ha approvato il documento che è comunque aperto alle vostre osservazioni da presentare entro il 5.7.2019 utilizzando esclusivamente il modulo di segnalazione on-line (clicca qui per accedere).

Tra le tematiche spiccano: le mappe di comunità (paesaggi culturali), come fonte informativa ed identitaria, la programmazione sul lungo periodo, l’autovalutazione.

La Consulta valuta positivamente i suggerimenti inviati da Hugues de Varine (riportati in calce alla email) e cercherà il modo migliore per attuarli ad esempio redigendo un glossario dei termini e delle buone pratiche correlate per aiutare gli ecomusei a meglio comprendere il documento dei requisiti minimi e attuando se possibile una sorta di tutoraggio per i nuovi ecomusei.

Regione attende dalla Segreteria il documento dei requisiti minimi proposto dalla Consulta per la prosecuzione dell’iter di approvazione dello stesso come da cronoprogramma che viene illustrato.

4. Bandi e finanziamenti

La Consulta ha insistito perché la Regione adotti misure effettivamente a sostegno degli ecomusei “virtuosi”.

Il nodo di fondo, emerso nel corso dell’incontro, è stato quello del cofinanziamento per i futuri contributi da bandi.

4.1 Piani integrati della cultura

La Regione ha comunicato che il bando per i PIC (Piani integrati di Cultura) è stato pubblicato. E’ questa una risultante diretta della nuova legge 25/2016. Per ulteriori dettagli si rimanda all’articolo 37 della legge.

4.2 Contributi dedicati agli ecomusei

Regione ha annunciato che è allo studio un bando dedicato agli ecomusei di contributi in conto capitale includendo in questa voce, per esempio, le mappe di comunità digitali.


E’, inoltre, in corso di valutazione la possibilità di considerare il lavoro di volontariato come una componente della rendicontazione (gettoni/ore su base europea). Questo permetterebbe di rendicontare il lavoro volontario come parte del cofinanziamento.


Sono state avanzate tre diverse opzioni su cui la Regione si aspetta ulteriori riscontri e suggerimenti. Per fare ciò entro il 5.7.2019 è necessario utilizzare esclusivamente il modulo di segnalazione on-line (clicca qui per accedere).

Nel dettaglio:

A) che siano gli ecomusei i leader delle varie iniziative ed i destinatari dei finanziamenti. In questo caso il problema è proprio quello del cofinanziamento (pari al 50% dell’importo). Non tutti gli ecomusei saprebbero farvi fronte vista la scarsità dei bilanci economici.

B) che siano le imprese culturali e creative i leader e beneficiari dei contributi. In questo caso le imprese dovranno sottoscrivere dei patti/convenzioni con uno o più ecomusei ai quali riconoscerebbero il ruolo di suggeritori ed agenti scientifici.

C) che sia La Regione stessa che si prenda carico di costruire una piattaforma/mappa di lavoro unica per tutti gli ecomusei lombardi. In questo caso la Regione si aspetta suggerimenti concreti e, soprattutto, appunti su cui costruire la piattaforma unica di lavoro

Regione ha chiesto che sia la segreteria tecnica ad interfacciarsi con gli ecomusei e a comunicare poi all’Ufficio Ecomusei gli intendimenti e le aspettative degli ecomusei. La Regione terrà conto dei suggerimenti.

Per finire, siamo ad una svolta importante del rapporto con la Regione che, tuttavia, chiede più collaborazione, più operatività ed informazioni puntuali e precise.

Per la segreteria tecnica della Consulta ecomusei lombardi

Edo Bricchetti

Raul Dal Santo

Seguono i suggerimenti di Hugues de Varine con una rude traduzione in italiano:

Sent: Wednesday, May 22, 2019 10:24 AM

To: Agenda 21 Città di Parabiago

Subject: Re: Nuovi requisiti minimi per gli ecomusei lombardi

Dear

I read with great interest the two documents you sent me. I find your "requisiti minimi" an exceptionally good methodology for guiding the people responsible for conceiving, creating and managing ecomuseums. It is crystal clear and should become a permanent check-list for all ecomuseums. It could also be used as a master-plan for basic training in ecomuseology. When it is officially adopted by the Giunta, I'd like to try to translate it into French to have it published by the FEMS. It would be an ideal Ecomuseum counterpart to the infamous French PSC (Programme scientifique et culturel) which any "Musée de France", including ecomuseums, is obliged to write and have accepted by technocrats at the Ministry of Culture. An even better idea would be for Alberto Garlandini to have it translated officially by ICOM in the working languages of the organization and published by ICOM, or on the ICOM website.

I have made a few notes while reading it, which I give you without any order, only as comments.

- Do the word "Landscape", mentioned as part of the Heritage covered by ecomuseums, include sufficiently clearly the natural resources of the territory (geology, biodiversity, rivers and other hydraulic sites...) ? Is it possible, in Italian language, to speak of "beni naturali", as compared to "beni culturali" ?

- There is a principle which says that it is prohibited to create an ecomuseum on a territory where there is already an existing ecomuseum. I find that absolutely normal. A secondary ecomuseum should be called either local museum, or local antenna, and belong to the network of the official ecomuseum. Maybe it should be useful to develop the concept of networking by the ecomuseum on its own territory, which can include small thematic museums, including some museums which existed before the founding of the ecomuseum and have been integrated into the network at the time of the creation.

- I find the "patti di collaborazione" a very important innovation and practice. This might be more developed, for instance in an annex, because it could take various formats according to the nature and quality of the other parties to the pact.

- The "participation" concept is clearly a key to the whole ecomuseum process, and you are right in exploring it more in depth. In my mind, there at least two applications of the principle: one is the participation within the whole ecomuseum structure and process, concerning the population and other stakeholders; another one in the participation by the ecomuseum (and the community) in the whole development process of the territory.

You rightly make a distinction between the existing ecomuseums, already recognized by the region, and the candidates to that recognition. You want one year minimum of existence before an application can be made to the region. I wonder whether it would be advisable to consider a period (for instance three years) of supervised construction of the new ecomuseum, with a provisional status, before formal recognition. This period could be accompanied by a "godfather", a confirmed ecomuseum and its team which would receive an allocation to cover the expenses of time and travel. The "requisiti" would be used a a guide, or launching pad, for the new ecomuseum and the initial training of its coordinator and volunteers, because such a creation is a process which needs time and the help of outside experience. I tried to suggest that in 2006 to the Regional commission in charge of drafting the law, but without success.

All these notes are really quite superficial, and are only thoughts "en passant". Pleas send me the final text after its adoption. It will become a very important document.

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Ho letto con grande interesse i due documenti che mi hai inviato. Trovo il tuo "minimi requisiti" una metodologia eccezionalmente valida per guidare le persone responsabili dell'ideazione, creazione e gestione degli ecomusei. È cristallino e dovrebbe diventare una lista di controllo permanente per tutti gli ecomusei. Potrebbe anche essere usato come un piano generale per la formazione di base in ecomuseologia. Quando è ufficialmente adottato dalla Giunta, mi piacerebbe provare a tradurlo in francese per farlo pubblicare dalla FEMS. Sarebbe un ideale ecomuseo del famigerato programma francese PSC (Program scientifique et culturel) che ogni "Musée de France", inclusi gli ecomusei, è obbligato a scrivere e ad accettare dai tecnocrati del Ministero della Cultura. Un'idea ancora migliore sarebbe che Alberto Garlandini lo traducesse ufficialmente da ICOM nelle lingue di lavoro dell'organizzazione e pubblicato da ICOM o sul sito web di ICOM.

Ho fatto alcune note durante la lettura, che ti do senza alcun ordine, solo come commenti.

- La parola "Paesaggio", citata come parte del Patrimonio coperto dagli ecomusei, include sufficientemente chiaramente le risorse naturali del territorio (geologia, biodiversità, fiumi e altri siti idraulici ...)? E 'possibile, in italiano, parlare di "beni naturali" rispetto ai "beni culturali"?

- Esiste un principio secondo cui è vietato creare un ecomuseo su un territorio in cui esiste già un ecomuseo esistente. Lo trovo assolutamente normale. Un ecomuseo secondario dovrebbe essere chiamato museo locale o antenna locale e appartenere alla rete dell'ecomuseo ufficiale. Forse dovrebbe essere utile sviluppare il concetto di messa in rete da parte dell'ecomuseo sul proprio territorio, che può includere piccoli musei tematici, compresi alcuni musei esistenti prima della fondazione dell'ecomuseo e che sono stati integrati nella rete al momento della creazione .

- Trovo i "patti di collaborazione" un'innovazione e una pratica molto importanti. Questo potrebbe essere più sviluppato, ad esempio in un allegato, perché potrebbe assumere vari formati in base alla natura e alla qualità delle altre parti del patto.

- Il concetto di "partecipazione" è chiaramente una chiave per l'intero processo ecomuseale, e hai ragione nell'esplorarlo più a fondo. Nella mia mente, ci sono almeno due applicazioni del principio: una è la partecipazione all'intera struttura e processo dell'ecomuseo, riguardante la popolazione e le altre parti interessate; un altro nella partecipazione dell'ecomuseo (e della comunità) nell'intero processo di sviluppo del territorio.

Giustamente fai una distinzione tra gli ecomusei esistenti, già riconosciuti dalla regione, e i candidati a tale riconoscimento. Volete un anno minimo di esistenza prima che un'applicazione possa essere presentata alla regione. Mi chiedo se sarebbe opportuno considerare un periodo (ad esempio tre anni) di costruzione controllata del nuovo ecomuseo, con uno status provvisorio, prima del riconoscimento formale. Questo periodo potrebbe essere accompagnato da un "padrino", un ecomuseo confermato e la sua squadra che riceveranno un'assegnazione per coprire le spese di tempo e di viaggio. Il "requisiti" sarebbe usato come guida, o trampolino di lancio, per il nuovo ecomuseo e la formazione iniziale del suo coordinatore e dei volontari, perché una tale creazione è un processo che richiede tempo e l'aiuto dell'esperienza esterna. Ho provato a suggerire che nel 2006 alla commissione regionale incaricata di redigere la legge, ma senza successo.

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Giugno 2019 - convocazione

Gentili Referenti degli ecomusei lombardi,

e, p.c. Referenti di Regione Lombardia

Regione Lombardia ha attivato il nuovo tavolo di confronto degli ecomusei denominato “Consulta regionale degli ecomusei – XI legislatura” e a brevissimo ci convocherà per la prima riunione.

Per facilitare i lavori del Tavolo pare opportuno concertare in anticipo per quanto possibile alcune cose:

1. regolamento della Consulta

La DGR che allego introduce alcune novità e, pertanto, è necessario concertare un regolamento aderente alle nuova legge quadro e successive disposizioni.

Allego una bozza che ricalca nelle linee generali il regolamento della vecchia Consulta. Sono gradite osservazioni e suggerimenti entro e non oltre il 17.6.2019.

2. segreteria tecnica

Come notate la DGR e il regolamento prevedono una segreteria tecnica, composta dai rappresentanti degli ecomusei riconosciuti che sia portavoce nel rapporto con la struttura regionale competente. Sono gradite candidature a riguardo per la sua costituzione in occasione della prima riunione del Tavolo.

3. Nuovi requisiti minimi di riconoscimento

La nuova Consulta sarà chiamata a esprimersi sul documento allegato sui requisiti minimi per il riconoscimento degli ecomusei. E’ un testo che riprende nella sostanza quasi tutti i suggerimenti a suo tempo formulati dalla vecchia Consulta (vedi questa pagina web). Sono comunque gradite osservazioni e suggerimenti entro e non oltre il 17.6.2019.

4. Esiti del monitoraggio

La nuova Consulta prenderà anche atto degli esiti dello straordinario lavoro di monitoraggio, terminato di recente con la DGR che allego.

5. Varie ed eventuali

Come è noto, ci sono altri argomenti in corso, da poter trattare tempo permettendo, che derivano dall’ultima riunione della rete nazionale degli ecomusei. Ne cito due:

1. audizioni della commissione ministeriale

Faremo il punto di quanto emerso nella recente audizione di Cremona

2. Emendamento al Manifesto strategico ecomusei italiani

La bozza di emendamento n. 1 al Manifesto ecomusei italiani e Agenda 2019/20 è stata di recente condivisa alla rete degli ecomusei italiani; La trovate su questa pagina.

Da ultimo credo che l’attivazione del nuovo Tavolo sia anche l’occasione per una riflessione sul lavoro della Rete ecomusei e sui suoi Rappresentanti per cui sono gradite candidature.

Attendo vs. reazioni. Buona giornata.

Raul Dal Santo

Rete ecomusei lombardi

Esiti del questionario sottoposto a seguito della riunione della Consulta

Sito del progetto della rete ecomusei lombardi presentato alla Consulta:

Il progetto potrebbe essere ampliato incentivando la cooperazione tra ecomusei tramite il finanziamento di progetti di comune interesse che prevedano la realizzazione di una infrastruttura informatica comune a tutti gli ecomusei sia per la messa a disposizione di materiale via web sia per la visita del territorio.

Sto pensando ad un mix tra l’incredibile progetto Digital Commonwealth https://www.digitalcommonwealth.org/

e il progetto della rete “Paesaggi sostenibili del cibo – coltiva il paesaggio mangiando”.

Dove:

- il cibo sia visto in senso ampio per il corpo per la mente e per l’anima e

- i percorsi siano fisici, virtuali, partecipativi tipici del web 3.0 e in formato aperto e comunicati secondo i principi dell’interpretazione ambientale.