Dante

-inferno, canto XVIII, Miniatura tratta dalla ‘Divina Commedia di Alfonso d’Aragona’ (XV secolo), British Library, Londra.

Dante, Inferno, c, XVIII:

Luogo è in inferno detto Malebolge,

tutto di pietra di color ferrigno,

come la cerchia che dintorno il volge. 3

Nel dritto mezzo del campo maligno

vaneggia un pozzo assai largo e profondo,

di cui suo loco dicerò l’ordigno. 6

Quel cinghio che rimane adunque è tondo

tra ’l pozzo e ’l piè de l’alta ripa dura,

e ha distinto in dieci valli il fondo. 9

Quale, dove per guardia de le mura

più e più fossi cingon li castelli,

la parte dove son rende figura, 12

tale imagine quivi facean quelli;

e come a tai fortezze da’ lor sogli

a la ripa di fuor son ponticelli, 15

così da imo de la roccia scogli

movien che ricidien li argini e ’ fossi

infino al pozzo che i tronca e raccogli. 18

In questo luogo, de la schiena scossi

di Gerion, trovammoci; e ’l poeta

tenne a sinistra, e io dietro mi mossi. 21

A la man destra vidi nova pieta,

novo tormento e novi frustatori,

di che la prima bolgia era repleta. 24

Nel fondo erano ignudi i peccatori;

dal mezzo in qua ci venien verso ’l volto,

di là con noi, ma con passi maggiori, 27

come i Roman per l’essercito molto,

l’anno del giubileo, su per lo ponte

hanno a passar la gente modo colto, 30

che da l’un lato tutti hanno la fronte

verso ’l castello e vanno a Santo Pietro;

da l’altra sponda vanno verso ’l monte. 33

[…]

I’ mi raggiunsi con la scorta mia;

poscia con pochi passi divenimmo

là ’v’uno scoglio de la ripa uscia. 69

Assai leggeramente quel salimmo;

e vòlti a destra su per la sua scheggia,

da quelle cerchie etterne ci partimmo. 72

Quando noi fummo là dov’el vaneggia

di sotto per dar passo a li sferzati,

lo duca disse: «Attienti, e fa che feggia 75

lo viso in te di quest’altri mal nati,

ai quali ancor non vedesti la faccia

però che son con noi insieme andati». 78

Del vecchio ponte guardavam la traccia

che venìa verso noi da l’altra banda,

e che la ferza similmente scaccia. 81

Dante and Virgil in Pit of Swindlers, Inferno, Canto XXI, Miniature from Divine Comedy Giclee

Dante, Inferno, c, XXI, v. 103 sgg.:

Così di ponte in ponte, altro parlando

che la mia comedìa cantar non cura,

venimmo; e tenavamo il colmo, quando 3

restammo per veder l’altra fessura

di Malebolge e li altri pianti vani;

e vidila mirabilmente oscura. 6

[...]

Ma quel demonio che tenea sermone

col duca mio, si volse tutto presto,

e disse: «Posa, posa, Scarmiglione!». 105

Poi disse a noi: «Più oltre andar per questo

iscoglio non si può, però che giace

tutto spezzato al fondo l’arco sesto. 108

E se l’andare avante pur vi piace,

andatevene su per questa grotta;

presso è un altro scoglio che via face. 111

Ier, più oltre cinqu’ore che quest’otta,

mille dugento con sessanta sei

anni compié che qui la via fu rotta. 114

Io mando verso là di questi miei

a riguardar s’alcun se ne sciorina;

gite con lor, che non saranno rei».

Si pensa che i ponti danteschi di Malebolge siano ispirati al Ponte della Maddalena, detto del Diavolo, di Borgo a Mozzano, sul fiume Serchio, in provincia di Lucca. Il ponte fu fatto costruire da Matilde di Canossa, poi rimaneggiato da Castruccio Castracani, nel XIII secolo. Per un approfondimento sui ponti di Malebolge e sui cosiddetti Ponti del Diavolo e le loro leggende, si legga l'articolo di E. REBUFFAT, «LUOGO È IN INFERNO DETTO MALEBOLGE»: UNA RICERCA DI TOPOGRAFIA DANTESCA, in "L'Alighieri. Rassegna dantesca", 41, Nuova Serie, gennaio-giugno 2013

Ponte della Maddalena, detto del Diavolo, di Borgo a Mozzano, Lucca

Questo, invece, è un ponte dedicato a Dante, costruito nel 1865 dall'ingegnere Gaspare Petrovich. Si trova nel centro di Treviso, città che nel IX canto del Paradiso (v.49), la beata Cunizza da Romano ricorda con la perifrasi "e dove Sile e Cagnan s'accompagna". Nella stessa città, nella chiesa di San Francesco, è sepolto anche Pietro Alighieri, primogenito del poeta.