Ponte di Caligola

Le fonti

Svetonio, Caligola, 19 (Ponte di barche di Caligola, tra Baia e Pozzuoli)

XIX. Novum praeterea atque inauditum genus spectaculi excogitavit. Nam Baiarum medium intervallum Puteolanas ad moles, trium milium et sescentorum fere passuum spatium, ponte coniunxit contractis undique onerariis navibus et ordine duplici ad ancoras conlocatis superiectoque terreno ac derecto in Appiae viae formam. Per hunc pontem ultro citro commeavit biduo continenti, primo die falerato equo insignisque quercea corona et caetra et gladio aureaque chlamyde, postridie quadrigario habitu curriculoque biiugi famosorum equorum, prae se ferens Dareum puerum ex Parthorum obsidibus, comitante praetorianorum agmine et in essedis cohorte amicorum. Scio plerosque existimasse talem a Gaio pontem excogitatum aemulatione Xerxis, qui non sine admiratione aliquanto angustiorem Hellespontum contabulaverit; alios, ut Germaniam et Britanniam, quibus imminebat, alicuius inmensi operis fama territaret. Sed avum meum narrantem puer audiebam causam operis ab interioribus aulicis proditam, quod Thrasyllus mathematica anxio de successore Tiberio et in verum nepotem proniori affirmasset «non magis Gaium imperaturum quam per Baianum sinum equis discursurum».

19. Inventò anche un genere di spettacolo nuovo e mai visto prima. Infatti, formò un ponte nel tratto di mare tra Baia e il porto di Pozzuoli, con navi da carico raccolte d’ogni parte e ancorate in doppia fila, ordinò poi di fare una gettata di terra sulle navi, in linea dritta, come un proseguimento della via Appia, e per due giorni andò avanti e indietro su questo ponte di navi, il primo giorno cavalcando un cavallo bardato di fàlere con una corona di foglie di quercia in capo, uno scudo e una spada nelle mani e indosso una clàmide d’oro, il giorno dopo vestito da auriga, su una biga tirata da due cavalli famosi, accompagnato da una schiera di pretoriani e da una folla di amici montati su carri. So che molti hanno ritenuto che Gaio avesse ideato un ponte di tal genere per emulare Serse che, suscitando ammirazione, aveva gettato un ponte di navi sull’Ellesponto che era un po’ più stretto; altri ritenevano che volesse incutere timore, con la fama di un’opera eccezionale, ai Germani e ai Britanni che si preparava ad attaccare. Ma io da piccolo ho sentito mio nonno narrare quale sarebbe stata la causa di tale opera, in base a quanto gli avevano detto in segreto i cortigiani più vicini all’imperatore, secondo i quali il matematico Trasillo aveva detto a Tiberio, quando era in ansia riguardo alla designazione del suo successore e propendeva verso il suo vero nipote, che sarebbe stato più difficile per Gaio divenire imperatore che attraversare a cavallo il golfo di Baia.

La nostra analisi

Quale fu il ponte più folle, costoso e inutile mai costruito nella storia dell'antichità?

Svetonio per l’ennesima volta stimola la nostra curiosità con una storia divertente e bizzarra in cui è protagonista il ponte di barche fatto costruire da Caligola sul golfo tra Baia e Pozzuoli. Secondo alcune fonti, il ponte avrebbe dovuto essere lo strumento per incutere timore ai Germani e ai Britanni, segnalando un attacco imminente da parte dei romani. Invece, secondo quanto viene riportato da Svetonio[1], l’imperatore avrebbe ordinato di disporre delle navi da carico ancorate in doppia fila (per una lunghezza di circa 5 Km) e di fare una gettata di terra su di esse come proseguimento della via Appia per emulareil ponte di barche sull'Ellesponto del persiano Serse, verso il quale Caligola nutriva grande ammirazione:

Scio plerosque existimasse talem a Gaio pontem excogitatum aemulatione Xerxis, qui non sine admiratione aliquanto angustiorem Hellespontum contabulaverit; alios, ut Germaniam et Britanniam, quibus imminebat, alicuius inmensi operis fama territaret.

Traducendo il testo scopriamo che il nonno avrebbe raccontato a Svetonio, quando ancora era piccolo, il reale motivo della costruzione di quello strano ponte. La notizia sarebbe arrivata dai cortigiani più vicini all’imperatore, che dicevano che l'indovino Trasillo avrebbe detto all’imperatore Tiberio, che non voleva il nipote come successore, che sarebbe stato più difficile diventare imperatore per Caligola che attraversare il golfo di Baia a cavallo.

Sed avum meum narrantem puer audiebam causam operis ab interioribus aulicis proditam, quod Thrasyllus mathematica anxio de successore Tiberio et in verum nepotem proniori affirmasset «non magis Gaium imperaturum quam per Baianum sinum equis discursurum».

Una volta divenuto imperatore, quindi, Caligola, vuole dimostrare a tutti la sua onnipotenza, cioè di essere in grado di attraversare tale golfo a cavallo, smentendo le previsioni. Costruire un ponte è dunque una manifestazione di potenza e dominio, a volte di straordinaria ingegneria bellica, a volte di tirannica follia.

[1] Svetonio, Caligola, 19

Da Baia a Pozzuoli (immagine tratta dal blog Innamorati di Roma)