“Non fanno più paura le porte Cilicie e gli stretti passaggi attraverso il deserto arabico verso l’Egitto, né monti inaccessibili, né ampiezza di fiumi sconfinati, né tribù inospiti di barbari; per passare incolumi dappertutto basta essere Romani, anzi basta appartenere al vostro impero. Il detto omerico 'La terra è comune a tutti' oggi per opera vostra è realtà. Voi avete misurato tutta la terra abitata, avete gettato ponti di ogni genere per congiungere le opposte rive dei fiumi, avete tagliato i fianchi dei monti per aprire strade carrozzabili, avete riempito le regioni deserte di stazioni di rifornimento; avete incivilito il mondo portando dappertutto ordine e un più alto tenore di vita".

Elio Aristide, Encomio di Roma, 100-101 (panegirico in lingua greca, 144 d.C.)