I ponti della storia di Roma

Per affrontare la storia dei ponti romani, abbiamo consultato diverse fonti latine, lette in originale o in traduzione, riportate nelle pagine dedicate ai ponti romani che abbiamo preso in considerazione nel nostro lavoro di ricerca.

Imprescindibile, come punto di partenza, la testimonianza di Vitruvio, che nel trattato De Architectura (I, 3, 1-2), stabilisce le tre regole fondamentali dell'architettura: firmitas, utilitas, venustas:

1. Partes ipsius architecturae sunt tres: aedificatio, gnomonice, machinatio. Aedificatio autem divisa est bipertito, e quibus una est moenium et communium operum in publicis locis conlocatio, altera est privatorum aedificiorum explicatio. Publicorum autem distributiones sunt tres, e quibus una defensionis, altera religionis, tertia opportunitatis. Defensionis est murorum turriumque et portarum ratio ad hostium impetus perpetuo repellendos excogitata, religionis deorum inmortalium fanorum aediumque sacrarum conlocatio, opportunitatis communium locorum ad usum publicum dispositio, uti portus, fora, porticus, balinea, theatra, inambulationes, ceteraque, quae isdem rationibus in publicis locis designantur.

2. Haec autem ita fieri debent, ut habeatur ratio firmitatis, utilitatis, venustatis. Firmitatis erit habita ratio, cum fuerit fundamentorum ad solidum depressio, quaque e materia, copiarum sine avaritia diligens electio; utilitatis autem, emendata et sine inpeditione usus locorum dispositio et ad religiones sui cuiusque generis apta et conmoda distributio; venustatis vero, cum fuerit operis species grata et elegans membrorumque commensus iustas habeat symmetriarum ratiocinationes.

1. La costruzione quindi è divisa in due settori, dei quali uno riguarda la collocazione delle mura e delle, opere comuni nei luoghi pubblici, l'altro riguarda la realizzazione degli edifici privati. Inoltre le ripartizioni di quelli pubblici sono tre, fra cui una è di difesa, l'altra di culto, la terza di utilità. Il sistema di difesa è il baluardo delle mura e delle porte escogitato per respingere continuamente gli assalti dei nemici, del culto la costruzione di templi degli dei immortali e di sedi sacre, la disposizione dell'utilità dei luoghi comuni per uso pubblico, come porti, fori, portici, bagni, teatri, zone di passeggio e altri, che per le stesse ragioni sono destinati nei luoghi pubblici.

2. Tutte queste [le costruzioni pubbliche e private] devono rispondere ai criteri di robustezza, utilità e bellezza. La robustezza sarà assicurata scavando le fondamenta fino a farle poggiare sulla terra solida e scegliendo con giudizio e senza avarizia i materiali; l’utilità si ottiene con una disposizione giudiziosa degli spazi e senza impedimenti all’uso (cosicché il loro scopo sia debitamente servito) e quando ciascuna costruzione abbia la sua appropriata collocazione (all’interno del tessuto urbano); la bellezza è prodotta da un aspetto piacevole ed elegante dell’insieme del lavoro, e quando le dimensioni delle parti componenti siano debitamente proporzionate le une alle altre.

La ricostruzione della storia dei ponti romani è affidata a fonti scritte (testi letterari e tecnici) e archeologiche, quali iscrizioni, monete, monumenti come la Colonna Traiana, mosaici... Nelle diverse sezioni del sito saranno proposte le fonti principali.