Ida Matteucci col figlio Ilario Cipriani e suo padre Alfonso Matteucci (seduto).
Certificato del Generale Alexander
Qualche settimana fa ci ha lasciato Ida Matteucci, una delle ultime testimoni dirette del nostro passato recente.
Tra le tante storie che mi aveva raccontato, voglio condividere questa — un suo bellissimo ricordo di coraggio e umanità durante gli ultimi anni della guerra.
Verso la fine del conflitto, Savignone era occupato dai tedeschi, attestati lungo la Linea Gotica. In casa di Ida c’erano spesso dei soldati: entravano per riscaldarsi, per cercare un po’ di compagnia.
In quel periodo, qualcuno del Savignone incontrò nei boschi due soldati inglesi, probabilmente piloti di un aereo abbattuto. Erano stremati, quasi morti di fame, e sopravvivevano mangiando solo erbe e radici.
Si nascondevano nei boschi sopra la Villa del Savignone. Non è certo chi li avesse trovati per primo, ma è probabile che fosse il professor Nigi Leonessi, che per un po’ riuscì ad aiutarli.
Per un adulto, però, il rischio era enorme: i tedeschi controllavano ogni movimento.
Così, fu la giovanissima Ida a prendere il compito su di sé. Nessuno in casa doveva sapere nulla. In gran segreto, portava da mangiare ai due soldati, lasciando il cibo in una capanna sopra la Villa, senza mai incontrarli di persona.
Dopo un po’, i due decisero di tentare di raggiungere gli alleati.
Servivano abiti civili, e ancora una volta fu Ida ad aiutarli: portò scarpe e perfino un ombrello “presi in prestito” da casa.
Ida ricordava di averli poi intravisti da lontano, mentre passavano lungo il Tevere, con quell’ombrello in mano.
Qualche anno più tardi, al Comune di Pieve Santo Stefano arrivarono due lettere dall’Inghilterra, accompagnate da una somma di denaro: una indirizzata al padre di Ida, Alfonso Matteucci, e l’altra al professor Nigi Leonessi.
Erano firmate dal generale H. R. Alexander.
Un piccolo gesto di gratitudine che chiude una grande storia di coraggio e solidarietà.
Se qualcuno conserva ricordi, testimonianze o dettagli su questa storia, o su Ida, la famiglia Matteucci o il professor Leonessi, sarebbe bello raccoglierli qui nei commenti o in privato.
Ogni piccolo frammento aiuta a ricostruire la memoria del nostro paese.
Grazie
Mauro Cappelli
5 Novembre 2025