Il ritratto di Filippo da Valsavignone

Oggi davanti all'originale della Cavalcata dei Magi di Palazzo Medici Riccardi ho deciso, finalmente vincendo la mia pigrizia, di scrivere quest'articolo. Il fatto è che ero convinto da tempo che Filippo da Valsavignone fosse ritratto nel celebre affresco di Benozzo Gozzoli.

C'erano diversi motivi che me lo facevano pensare.

Nell'affresco (nella parete orientale, nel seguito del magio Gaspare) sono ritratti alcuni personaggi della famiglia medicea e dei suoi principali collaboratori.

Si sono occupati del "riconoscimento" nomi famosi soprattutto la storica d'arte Cristina Acidini e Francesco Caglioti. Sotto trovate un particolare dei loro studi che ci interessa:


Le cifre riportate individuano i vari personaggi a cui è stato possibile attribuire l'identità. Quello che c'interessa è che tra questi si trova Gentile Becchi che è stato l'educatore dei figli di Piero il Gottoso: Lorenzo e Giuliano. Soprattutto questo mi ha fatto ritenere che fosse molto probabile che anche il nostro Filippo comparisse nell'affresco. Gentile e Filippo avevano lo stesso rilievo tra i collaboratori della famiglia medicea ed in particolare in quella di Piero de Medici: Gentile Becchi come educatore dei figli, Filippo da Valsavignone quale segretario personale. Che fossero dei "pari grado" ce lo certifica addirittura Piero stesso. Troviamo in un suo documento, dove da buon mercante, aveva riportato le "braccia di panno monachino" che aveva assegnato ad ogni componente dell'entourage mediceo in occasione del funerale di suo padre Cosimo il Vecchio: a Gentile e a Filippo erano spettate ben 14 braccia, quasi il massimo.

Una volta ritenuto che era estremamente probabile la presenza di Filippo nell'affresco, occorre stabilire chi fosse.

Nel particolare Gentile Becchi è indicato con il numero 9 a suo fianco tra il numero 10 e 11 (posti però in seconda fila) si trova un personaggio, uno dei pochi, senza attribuzione. Ebbene penso proprio che Filippo sia lui. Filippo non poteva certo essere identificato perché fino ad ora era praticamente sconosciuto. Il fatto che sia a fianco di Gentile Becchi è un altro importante indizio. I due inoltre oltre ad essere sulla stessa fila e a contatto. Hanno un'altra cosa in comune: sono a cavallo e stanno guardando nella stessa direzione.

Questi particolari tendono a far ritenere una parità d'importanza e una certa affinità appunto come era tra Gentile e il nostro Filippo.

Tra loro non correva buon sangue come si ricava da alcune lettere. Un motivo di questo si può ricercare nel fatto che entrambi erano al diretto servizio di Piero e avevano a che fare con i suoi figli, Gentile ne era l'educatore severo e geloso mentre Filippo era, per il suo ruolo di cancelliere del padre, quotidianamente vicino ai due ragazzi e cercava insistentemente la confidenza di Lorenzo (che presto otterrà fino a divenire un suo informatore addirittura anche nei confronti del padre come si comprende chiaramente da alcune lettere). Da notare che i due figli di Piero sono rappresentati proprio accanto a Gentile e Filippo. Benozzo Gozzoli conoscendo chi stava dipingendo e i loro rapporti non avrebbe certo messo uno dei due in secondo piano rispetto all'altro e si è invece preoccupato di non fare distinzioni di sorta.

Infine non risulta un altro dipendente di Piero con un rilievo paragonabile ai nostri due.

L'immagine che segue riassume i personaggi che ci interessano.


Credo sia valsa la pena di fare tutte queste, anche noiose, considerazioni perché penso sia importante dare il meritato lustro a Filippo e a questa, fino ad ora, sconosciuta famiglia e a Valsavignone.


Filippo di Cristoforo da Valsavignone cancelliere di Piero di Cosimo