Modalità comunicative

Le modalità di comunicazione: a gruppi scrivete quanti sono i modi di comunicare con cui l’uomo si è espresso nel corso della storia.
Quali sono i modi di comunicare dai più primari ai più evoluti? *

Capire i media - che sono come una estensione dell'uomo: per McLuhan i media sono prolungamenti dell’umanità, soprattutto prolungamenti dei sensi: il libro è un’estensione dell’occhio, come la radio lo è dell’orecchio ma per McLuhan i media non sono solo quegli strumenti che dichiaratamente portano messaggi, sono anche molti altri strumenti che l’umanità usa, dai vestiti ai mezzi di trasporto (la ruota è un’estensione del piede) e che comunque hanno messaggi impliciti.  (carta, stampa, telegrafo, radio, ma anche ruote, armi, orologi, denaro e case) 

The medium is the message: Che cosa ci dice un’auto? Avere uno scooter? Viaggiare in bici? Prendere il treno?

Per McLuhan, esistono due tipi di media, quelli cool o “freddi” e quelli hot o “caldi”. La distinzione gli venne suggerita da due tipi diversi di jazz, quello tradizionale, hot jazz, e quello moderno, cool jazz. Lo hot jazz riprende un brano, lo elabora certo ma conservandone la struttura di fondo. Il cool jazz può partire da un brano ma lo esegue ogni volta diversamente, lasciando tutti i musicisti liberi di improvvisare. 

Per McLuhan i media “caldi” fissano i loro contenuti, e costituiscono una forma di comunicazione stabile, i lettori o spettatori leggono o guardano senza modificare niente. I media “freddi” danno spazio al pubblico per modificare i messaggi, che sono ogni volta diversi grazie alla sua partecipazione: “Caldo” la parola parlata, “freddo” la scrittura. “Freddo” il telefono, “caldo” la fotografia. Caldo il cinema, freddo la TV. -> Rete

Siamo diventati un “villaggio globale” grazie alle tecnologie moderne della comunicazione.

Qual è il tuo modo preferito?  (Che tipo sei?)*
Stili di comunicazione: passiva, aggressiva e assertiva (Test)

*Ciò che siamo dipende molto dall'interazione che abbiamo con gli altri (Finestra di Jo-Hari) e dal ruolo che ci ritagliamo o ci viene affibbiato.