Animismo

Popoli tradizionali africane

Boscimani, Masai, Kikuyu, Nuba, Hutu, Tutsi, Pigmei, Mbororo, Ogiek, Zulù, Mofù, Berberi, Griot, Bantù, Beduini, Tuareg, Konso, popolazioni antiche della Valle dell'Omo

Yoruba, Dogon, Ashanti   

Polinesiani

Polinesiani [Papuasi], neozelandesi [Maori], indonesiani [Penan])


I popoli tribali sono animisti

Concetti correlati: totemismo, culto degli antenati, riti di iniziazione, tatuaggi, tabù, spirito guida, sciamanesimo, caccia e raccolta (Sintesi)... Immagini  

Lavoro a coppie: scelgo un popolo e descrivo caratteristiche e tradizioni del popolo; problemi legati a discriminazioni, sfruttamento del territorio e animali; arte, lingua, musica, miti; aspetti religiosi. 

"Questa terra è sacra.
Sente i tuoi passi quando cammini.
Tutti gli esseri viventi possono sentirti.
C'è stato un tempo in cui gli antenati hanno camminato su questa terra e tuttora gli aborigeni sentono che gli antenati li osservano.
Gli antenati hanno tramandato la loro conoscenza ai popoli aborigeni attraverso il DNA
e lo stesso DNA esiste ancora negli aborigeni in tutta l'Australia.

- Timmy "Djawa" Burarrwanga di Bawaka Homeland, East Arnhemland

La sofferenza silenziosa dei popoli tribali

Malgrado secoli di massacri e persecuzioni, i popoli indigeni sono sopravvissuti in tutti i continenti. Più di cinquemila popoli diversi che hanno saputo sviluppare tecniche efficaci per sopravvivere anche nelle regioni più remote e inospitali della Terra. Abitano nelle foreste tropicali, nelle praterie, nei deserti così come tra i ghiacci perenni. Alcuni sono indistinguibili dalle società che li circondano. Molti altri, invece, conservano la loro distinta identità pur vivendo da secoli a fianco dei colonizzatori. Alcuni, infine, non hanno mai avuto alcun contatto con il mondo esterno, si tratta certamente dei popoli più vulnerabili del pianeta.

Se in molte nazioni i popoli indigeni sono piccole minoranze, in altre rappresentano la maggioranza della popolazione. Ad esempio, non considerando gli indonesiani che hanno colonizzato la parte occidentale dell'isola, la Nuova Guinea è abitata interamente da popoli tribali. In Groenlandia sono il 90%, in Bolivia il 66%. I Quechua costituiscono quasi la metà della popolazione del Perù e, insieme ai Quechua boliviani, il popolo indiano più numeroso d'America, tuttavia, nel quadro politico di questi paesi non hanno voce in capitolo.

I popoli indigeni del mondo contano almeno 370 milioni di persone. Rappresentano il 6% della popolazione del nostro pianeta e sono distribuiti in più di 70 nazioni diverse. Tra loro, circa 150 milioni sono classificati in senso stretto come "popoli tribali". Descriverli senza correre il rischio di generalizzare è difficile perché comprendono una grande varietà di tribù e conducono stili di vita diversissimi in un'incredibile diversità di ambienti. Anche se non esiste una definizione unanimemente accettata da tutti, con i termini "indigeno" o "tribale" ci si riferisce generalmente a popoli organizzati in comunità tribali da generazioni. Spesso si tratta degli abitanti originari dei paesi in cui vivono, o di coloro che vi abitano da centinaia se non addirittura da migliaia di anni. Normalmente, sono popoli in larga misura autosufficienti, e vivono delle risorse del loro territorio: di caccia, pesca e raccolta, oppure di agricoltura e allevamento su piccola scala. Le loro economie si fondano quasi sempre su una conoscenza molto intima e profonda delle loro terre, con cui mantengono un legame inscindibile. 

La terra e la natura sono tutto per loro. È l'unico luogo in cui possono apprendere e tramandare il loro sapere millenario; in cui possono procurarsi il cibo e tutto ciò che è necessario alla loro sussistenza; in cui possono praticare la loro medicina e celebrare la loro identità. Spesso sono minoranze. Le loro comunità si distinguono nettamente da quelle non-tribali: parlano un'altra lingua, hanno usi e cultura propri ereditati dagli avi, e si considerano essi stessi diversi e distinti dalle società dominanti che li circondano. I popoli tribali non coincidono necessariamente con gli aborigeni o con gli indigeni: mentre "indigeni" sono tutti gli abitanti nativi di una certa regione, infatti, "tribali" sono solo i popoli che vivono in comunità tribali, e che dipendono dalla terra in cui abitano per ciò che riguarda ogni aspetto della loro vita. Tutti gli aborigeni australiani sono "indigeni", ma soltanto alcuni vivono ancora in società tribali e considerano se stessi come tali. Plasmati, nel corso dei secoli, dalla ricchezza e dall'asprezza dei loro diversi ambienti, gli indigeni che abitano oggi il nostro pianeta costituiscono un caleidoscopio di umanità e culture sorprendenti, irrinunciabili per ognuno di noi. 

Come la terra ha dato loro la vita, ora la sua distruzione li uccide. Dai ghiacci artici fino ai deserti africani, l'unica esperienza che tragicamente li accomuna è l'invasione dei loro territori, iniziata secoli fa in un bagno di sangue e condotta ancora oggi con la stessa determinazione e la stessa feroce brutalità. Sfrattati dai coloni e dallo sfruttamento forestale e minerario, inondati dall'acqua delle dighe e sterminati da malattie verso cui non hanno difese immunitarie, nel nome del progresso, i popoli indigeni contemporanei continuano a essere privati dei loro mezzi di sussistenza e della loro libertà; ad essere violentati, uccisi o costretti a omologarsi a società aliene. A differenza del passato, oggi la legge internazionale riconosce i loro diritti sulle terre ancestrali, ma raramente vengono rispettati. Dietro le persecuzioni ci sono solo l'avidità e un razzismo che si ostina a dipingere i popoli tribali come arretrati o primitivi; come reperti archeologici destinati inevitabilmente all'assimilazione culturale ed economica oppure all'estinzione.

Survival, Francesca Casella 

Principessa Mononoke *