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Tra la fine del Settecento e la prima metà dell'Ottocento si diffonde in Europa un vasto e complesso movimento culturale: il Romanticismo.
Nate in Germania, le idee romantiche trovano presto adesioni in tutta Europa, particolarmente in Inghilterra e in Francia.
La filosofia illuminista tendeva al livellamento degli uomini e alla spersonalizzazione dell’individuo. Degli uomini, infatti, essa valorizzava la ragione, facoltà comune a tutti, e considerava quasi come delle stranezze i sentimenti, gli affetti e le passioni individuali, che la ragione doveva frenare e correggere.
In opposizione agli illuministi, i romantici rivalutano la fantasia, il sentimento (cioè il particolare modo di pensare e di sentire dell’individuo, per il quale egli si distingue dagli altri), la passione, la libertà d'azione e di pensiero del singolo individuo.
Il fallimento degli ideali illuministici produce nei romantici una profonda inquietudine. L'uomo romantico si sente creatura limitata, riavverte il bisogno di Dio, sente le sue forze sproporzionate ai propri ideali. Da qui, l'affermarsi di atteggiamenti e sentimenti tipici della sensibilità romantica come: il pessimismo, il vittimismo, cioè il fatto di sentirsi «vittime», destinate a una vita di sofferenza, ma anche il ribellismo, cioè il desiderio di ribellarsi contro ogni sorta di vincolo o costrizione sia spirituale sia materiale. Pessimismo, slancio religioso, passione, desiderio di libertà, esaltazione dei sentimenti nazionali e patriottici caratterizzano dunque l'età romantica. E sullo sfondo di tutti questi motivi campeggia la natura nella quale l'uomo si rispecchia e ritrova se stesso: le confida i suoi dolori e le sue ansie e ne riceve comprensione e conforto.
Infine, i romantici attribuiscono grande valore alla storia. Ritengono che sia molto importante conoscere il passato, poichè in questo modo è possibile conoscere meglio il presente e migliorare il futuro. In Italia, le idee romantiche cominciano a diffondersi a partire dal 1816 a opera del poeta Giovanni Berchet. Gli esponenti più rappresentativi del Romanticismo italiano sono Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni. Mentre Leopardi è il maggior lirico dell'epoca per la tensione eroica del suo pessimismo, Manzoni nei suoi scritti rivela un altissimo impegno morale e politico.