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(Canzoniere, 35)
È uno dei sonetti più celebri del "Canzoniere", composto prima del 1337 e in cui Petrarca descrive se stesso intento a camminare in luoghi remoti e selvaggi, nel tentativo (vano) di evitare i suoi pensieri amorosi e, soprattutto, per non mostrare agli altri il suo aspetto afflitto rivelatore delle sue pene sentimentali. La desolazione dei luoghi solitari percorsi dall'autore rispecchia pienamente la sua intima afflizione (questo è uno degli elementi di maggior novità della poesia petrarchesca).