Simone Giuseppe (16 ottobre 2000)
… nipote de Ita … de lu benzinaro.
Figlio: va bè, sci.
E la madre pure di Venanzino…
Figlio: Briccoli?r
Briccoli è. Che già stava con me là e lui era rimasto là.
E allora passavo lì avanti e gli dicio: “se scrivi a casa, digli che io sò prigioniero!”
Come se scrivo io glie dico che tu stai qui, no? … che dopo tra di loro se lo dicono, no?
Allora, mentre che camminavamo e andavamo in giù per due, mentre camminavo io guardavo in là al cancello e parlavo con questo e glie dicevo questo qui, no?
Allora so andato fuori fila.
Allora è venuto su il caporale inglese lì, e….
Dù bastonate qui. Porca … Momenti me butta per terra …
Kai: si.
Eppoi m’ha cosato il nome, bum, bam… m’ha portato dal capitano, c’è con l’interprete, mi dice: “Ma che hai fatto? Che hai fatto?”
Eh, coscì, coscì, coscì, coscì, perché mi è successo cuscì…”.
Io glie dicevo: “quillo sta vicino a casa mia, semo amici, i cosi, le famiglie, che gli dicesse, se scrive a casa, che io so prigioniero, stavo bene, che io glie dico de lui…
Figlio: come s’era finito.
Quess’altro cuscì. Allora l’interprete eh…, c’era il colonnello lì, eh…
“Ma come, comm’è stato allora?”
“Eh, così, così, – dico io – eh,”. E poi… so scoppiato a piangere. Perché… dico ma c’ho fatto? No? non ho fatto niente de male, no? Mo quisto… Perché poi te mandavano al campo de punizione dopo, no? Se… Se avevi commesso qualcosa di grave te mandavano al campo de punizione.
Kai: mamma mia.
Al campo fascisti e al 305 che lì era…
Figlio: tutti fascisti era.
Peggio ancora.
E allora misso a piange e allora sto colonnello m’ha guardato, poi gli dice all’interprete, ma com’è allora digli un po’ com’e stato.
Eh, è stato coscì, è stato coscì e poi … piagnevo giù come un ragazzino perché so momenti che, bhè, non lo so perché per far passare lì… E allora sto colonnello…
Fausto: vai, vai, vai, vai…
Non andate via… e allora sto colonnello e su a casa c’ho la fotografia ancora … la guardo sempre perché tante volte m’ha salvato.
Figlio: e dopo s’è annato, e dopo t’hanno portato in Palestina invece?
Dopo siamo andati in Palestina, invece siamo andati in Palestina. Siamo andati là, si doveva anche lavorà e dice do ce portano ce portano, noi dicevamo. La fame ce n’era tanta lì, sa? Mica, ehoh, ce stava… otto giorni, per Dio, un biscottino così ce davano e mezzo bicchiere di tè alle 10 e poi niente più. E allora la fame… dice: “se ce portano anche in mezzo a un campu d’erba…”. Veramente semo annati là in Palestina ci stava l’erba, c’erano li cardi, noi li chiamamo.
Figlio: I cardi. I cardi. Li conosci i cardi?
Li cardi quelli che oggi… noi li mangiava, li somari se magnavano, co li spini, co le cose…
C’erano i cardi coscì arti: co quattro giorni li semo magnati tutti!
Perché se trovavamo un po’ di negozio… li mettevamo a bollì un tant… una sbollentatina poco poco così, no? poi ce li prendeva l’inglesi ce li buttava via, non se potia cosà. Però dentro a st’accampamento coscì, tutta st’erba glie avevamo dato un’ammosciatella, in quattro o cinque, poi ce spartivame ste pallocchette de ste cosi, ma mezzi crudì, cosci, senza sale, senza olio, senza niente, eh, però… Però li magnavamo perché la fame, chi non l’ha provata…
Kai: certo.
Chi non l’ha provata non sa de che cosè la fame. La fame era quella era la fame, non è come qui, io sento tanti, dice: “io ce vò che vado a mangià che ciò una fame che non ce vedo più!” No?
Tante volte a mezzogiorno può esse tardi, no? “Ciò una fame che non ci vedo!”
Kai: si, si.
Ma che fame è quella? Ma da quant’è che non hai mangiato? Hai mangiato stamattina, mangiato ieri sera. Ma lì era la fame …de mesi! No? Che non ce …. non c’era da magnà. E allora, che voi fa?
Figlio: dopo de lì stavi abbastanza bene?
Eh, so stato un po’ di tempo lì… e poi dopo ito a lavorà, voliano chi vuole collaborà, chi… no, no, noi niente cosi, qui, l’altro, volia sapè se… Dopo c’erano li fascisti, c’erano … quelli che… e ancora… poi dopo siamo stati lì…
Poi dopo c’hanno dato un branco de cavalli, muli, da custodì quelli lì; e allora custodivamo questi cavalli e muli.
Figlio: da mangiare era un po’ meglio dopo lì?
Eh, pochetto sempre, però dopo lì c’arrangiavamo, no? Perché a li cavalli li davano l’orzo, granturcu, mais, no? Gli davano le cherrube.
Figlio: le carrube, le…
Kai: si, si.
Le noccioline, le cose, allora noi ce magnavamo tutto… A magnà lo granturco coscì adesso sembra… Però non potevi magnarlo, perché non te potevi fa vedè dall’inglese, però noi quando che c’era li cavalli, andavi su tra un cavallo e un’altro e mettei…
Figlio: le carrucole, le carrucole bhè, so bone.
Le carrube erano bone, ma lo granturco … te… bocca piena, facevi su, magnavi jù cose… però te dovevi, te ficcavi tra un cavallo e l’altro
Figlio: perché se te vedevano…
Perché se te vedevano, menaano. Quillo c’avia… e allora, però, anche lo granturco coscì se magnava, no? Mangiavamo tutto…. Quello che trovavi… eh, non era bono, ma con quella fame, la fame, te l’ho detto, non … non c’ha confronti, la fame è brutta, no?
Kai: si, si, si.
Eh, il primo campo di concentramento… poi gli inglesi c’hanno tenuto 3 giorni e 3 notte inquadrati per 5, e lì pure ho pigliato un’altra bastonata…
Stavamo per 5, giorno e notte; ce davano un bicchiere de thè, alla mattina, con un biscottino cuscì, 3 giorni e 3 notti sempre lì inquadrati, non te potevi move, dovei andà anche a fa la cosa, “scusate – facevi vedè che… - te scansavi lì due passi, andavi a fa li bisogni tue, e po’ te rimettevi lì. Andavi a piscià perché l’atro non mi piaceva farlo…
Figlio: dimmi una cosa: e i vestiti che vestiti erano? Vi avevano dato i vestivi novi?
No, no, i vestiti dopo ce li hanno dati dopo. Dopo c’hanno vestito da inglesi.
Figlio: vestito da inglesi.
Dopo del 43, quando che è finita la guerra no? dopo c’hanno vestito, c’hanno dato la divisa inglese.
Fausto: Da civili?
Figlio: inglese, inglese, da militare.
C’hanno dato la divisa da militare con l’Italy qui.
Figlio: co scritto Italia.
Sennò prima da prigionieri c’avevamo, c’aveano date un paio di pantaloncini co tutte pezze: un quadro là al sedere, un quadro qui, un altro qui. Sulla camicia, dietro le spalle, un altro quadro qui; da prigionieri.
Figlio: per riconoscerli.
Invece dopo c’hanno data la divisa inglese. Qui c’avevamo…. mo te faccio vedè la divisa inglese…
Qui c’è il cappellano, c’è …
Figlio: ah, qui vestiti da inglesi.
Eccole quelle più …. qui stamo alla messa…
Figlio: Ah, bhè ecco questi… però ma qui stavate grassi, mi pare, dopo mangiavate perché. Co lo granturco, non lo so, però mangiavate…
No, dopo no, dopo… dopo fatto lu cosu… Si, ma io i primi tempi, quando so andato là Africa de coso, ero arrivato a 92 chili, da militare, da recluta, dopo quando so andato in cucina, ero cuciniere…
Figlio: e dopo quando si venuto giù per ultimo, là quanto pesavi? Non lo sai.
56 chili.
Figlio: da 90 chili a 56.
Kai: mamma mia.
E allora, che vo fa, e dopo da lì c’hanno cambiato posto, dopo chi voleva ji a fa il cuoco, chi il cameriere,
Figlio: ma tu de casa non sapevi notizie, sennò? De casa, qui.
De casa l’ho saputo, ho saputo … che m’ha scritto povero Pietro da per mezzo della croce rossa, io già da novembre già da militare ero già un paio di mesi che non sapevo più notizie e ho saputo notizie l’anno dopo a maggio; dal mese d’ottobre a maggio l’anno dopo, del 42, ho saputo notizie da casa che stavano bene. E loro, per mezzo della croce rossa, poro Don Pietro, ha detto che io ero prigioniero. Però se dove stavo e dove non stavo non sapevano niente.
Figlio: ma tu hai partecipato alla battaglia di Alamein sul deserto?
Per la madonne! L’ultima divisione del deserto era la Pavia. L’ultima divisione…
Figlio: ah, la Pavia, co la Pavia.
Alle sabbie mobili, vicino alle sabbie mobili.
Kai: che cosa mobili?
Figlio: C’erano… nel deserto c’era una parte di sabbia mobile.
Kai: ah si, si si.
Figlio: e lui stava lì, da quella zona lì.
Te se tirava jù, no, le cose.
Figlio: la sabbia gli affondava.
Più te movevi, rmanei incastrato lì, te affondavi come nel mare… l’acqua.
Figlio: ma c’è stati tanti morti laggiù ci furono?
No, morti pochissimi. Morti pochissimi perché c’hanno pigliato per prigionieri, c’hanno pigliato prigionieri. E il giorno di Tutti i Santi, primo novembre, stavamo alla messa, c’era la messa fuori, tenente…
Figlio: tenente cappellano
Dicea la mesa fuori stavamo tutti … sopra lu lì l’apparecchio, c’era le cose… dopo dice non possono lascià perde la messa è conclusa e lasciate perde la messa … il cappellano…
Figlio: c’era la messa, no? Gli è arrivati gli aerei, li aveva già circondati, lui ha lasciato perde la messa…
Tutti… semo scappati tutti… una martellata di bombardava de fori l’artiglieria, le cose, le mitraglie, chi scappava da una parte, chi dall’altra, però… semo tornati indietro e poi dopo la sera, la sera è cominciata la ritirata. Cominiciata la ritirata il primo novembre, la sera … è cominciata la ritirata.
Figlio: si, si.
Ci ritiravamo tutti. E allora tutta sta ritirata avemo caminato 3-4 giorni…
Figlio: sempre a piedi.
Eh!
Figlio: non c’era camion nè niente?
Ma che c’era? A piedi, noi divisione fanteria.
Fausto: non c’erano mezzi capito?
Figlio: e po’ stavano solo lungo la costa stava.
No e poi …
Fausto: non ce l’avevano, sennò, se avevano i mezzi…
Si, qualche mezzo, però…
Fausto: c’aveva già gli americani ad Alessandria girava.
Figlio: bhè su deserto, sul deserto…
Sul deserto là, qualche camion c’era, mica perché non c’era, però nel deserto non c’era niente: noialtri non c’avevamo niente. Allora sto tenente dice, noi qui dicino che era la manovra, era la manovra, faceva la ritirata. Probabilmente noi credevamo alla ritirata perché n’avevamo fatte altre due.
Perché là in Africa hanno fatto sempre avanti e dietro, no?
A novembre - dicembre coscì faceva rit.. se ritirava, pò in primavera andaveno avanti, e via e sempre coscì hanno fatto. Allora diceano che questa era una ritirata, la manovra, la ritirata, che poi c’era il contrattacco, gli attaccavano, venivano le cose, tutto l’altro… veramente doveano, dovea esse un contrattacco, li cosi. C’era la corrazzata, l’Arieti.
Figlio: L’Ariete. L’Ariete era un gruppo di carri armati chiamata l’Ariete che era tutti carri armati.
Si, tutti carri armati.
Figlio: era una divisione corrazzata, era.
Dopo c’era la forza mobilitata al rientro, la Trieste, quella più motorizzata. Quelle però stavano…
Figlio: lungo la costa.
Lungo la costa. Che doveano attaccà quando il momento… e noialtri sempre contenti che se facea sta ritirata. Poi io c’avevo la licenza per venì a casa … cercavo de scappà no? Tantè vero che a questo nipote de…
Figlio: del Briccoli.
Del Briccoli, mentre scappavamo così, no, tutti stanchi nel deserto senza magnà, senz’acqua, senza niente, là, aho! Mica ce staia… Allora io glie chiedio… cosava… dice: “ma do vai, ma do vai?” Eh dico, dice: “non glie la faccio, non ce la faccio!”
Dico: “ma fatte piglià prigioniero.” Perché … i prigionieri … ce veniano addosso… i prigionieri invece de cosalli… però non ce davano fastidio perché tanto sapevano che noialtri già eravamo accerchiati. Allora glie dicevo, dico: “ma tu…” Lui era venuto là che era poco, no, là in Africa, doveva venì a da il cambio a noi, allora glie dicio, “ma… se non glie la fai, do voli ji che… fatte piglià prigioniero… – dico – io mo so, è 4 anni a momenti che sto qua, e non posso, ancora non me rmandino a casa – dico – cerco de scappà. Ma tu se devi fa 3 o 4 anni, i fatto 5 o 6 mesi, se te pigliano prigioniero dopo finirà la guerra! L’Italia …
Dopo invece lu capitano la sera c’ha detto: “ragazzi qui non è una manovra, non è la monovra de Rommel, non è questo, non è quill’altro: questa è una vera ritirata. Gli inglesi vengono avanti, gli… vengono avanti, chi ci po salvà, chi salva il mio per se, Dio per tutti!”
Kai: che cosa? Non ho capito.
Figlio: Dice, il capitano, il tenente disse: “questa è una ritirata, chi se po’ salvà se salvi, speranza in Dio!”. E via; capito?
Kai: capito.
E allora lì in mezzo al deserto, do và? Tutti scappi, scappi, scappi, cercavamo sempre de ji…
Figlio: verso la costa.
Verso la costa, verso la litoranea, la strada che se potea…
Figlio: verso il mare.
Verso il mare. Però cammina, cammina… e poi c’hanno preso… na camionetta… alza le mani.
Kai: c’erano inglesi che con i mezzi sono andati…
Figlio: gli inglesi li avevano circondati, arrivarono lì…
Ma loro non ci davano tanto coso, perché tanto sapevano che noialtri eravamo già accerchiati. Noi cercavamo de scappà, ma non scappavamo mai, no? E non ce cosavano.
Fausto: li avevano presi da dietro…
Figlio: ma erano solo inglesi o c’erano pure gli americani?
No, no, gli americani io non l’ho visti.
Figlio: non li visti, solo inglesi.
Solo inglesi.
Kai: si, questa battaglia è stata inglesi…
Figlio: c’era Montgomery, no?
Kai: si, c’era Montgomery prima di noi, noi siamo…
Figlio: dopo.
Kai: un po’ dopo.
Figlio: però c’avevano già i carri armati americani, c’aveano gli Sherman, gli inglesi c’avevano già gli Sherman.
Kai: si, si…
Immagine sherman: Un carro armato inglese Sherman durante la battaglia di El Alamein.
Figlio: le armi erano.
Kai: si, le armi si. Avevano quello; i soldati no. No gli americani, no.
Figlio: gli americani so venuti nel 42, gli americani.
Si, dopo, eh, ma dopo noi…
Figlio: ma c’erano , erano inglesi, neozelandesi, indiani, erano…
Ma combattenti erano gli australiani, gli indiani, li cosi, li scozzesi, ma gli inglesi, tranne il comandate, ma sennò i soldati non c’erano gli inglesi. C’erano tutte truppe de…
Figlio: quelli delle colonie erano, no? quelli delle colonie.
Si, delle colonie, sennò gli inglesi se ne…
Figlio: come qui quando nel 40, nel 44 le truppe maggiormente erano marocchini, no, capito? Tutti questi de le colonie francesi, no? Algerini, marocchini…
Eh, bhè, ma là era lo stesso era là: gli inglesi proprio ne vedevi pochi.
E dopo noi cemmo portati lì sullo campo degli inglesi…
Figlio: dopo l’hai girata tutta la Palestina, hai detto?
Oh! La Palestina la conosco come Pievetorina! Gerusalemme, Betlemme, Nazaret, Haifa, Kaifa, Beirut, tutta la Palestina… A Tel Aviv ce javamo anche 3-4 volte alla settimana ce javamo; per lavoro, per servizi.
Kai: sempre in un campo?
Figlio: no, dopo era libero, dopo andava in giro…
No, no!
Figlio: vi spostavano coi campi?
Il campo era sempre quello, però lavoravamo e tante volte se andava per servizio, no? Io…
Kai: che tipo di servizio?
E lì c’era tutto, venivano… pulizie del campo, dopo c’era quilli che c’aveano li cavalli, doveo cambiarli. Dopo, figurati, se sapessi che so jito a fa…
Figlio: non lo so.
Facìo batman!
Figlio: che significa?
A legis, english.
Figlio: che significa? Che significa, che facevi?
Attendente.
Figlio: ah, l’attendente.
Alle donne, alle ufficialesse inglesi.
Figlio: attendente alle donne!
Un sacrificio!
Kai: che cosa facevi?
Figlio: che facevi lì? Glie preparavi… glie pulivi…
Niente. E… dormivo sotto le tende, loro pure, no, allora la mattina andavo là alla mensa, pigliavo il thè, gli portavo il thè.
Figlio: gli portavi il thè.
Co la cosa… dopo glie facevi tutti i servizi… faglie il letto, fai tutti sti lavori qui.
Fausto: pulì la cucina, faglie i piatti…
No, quelli andavano in mensa c’era i camerieri, c’era gli italiani, no, che facevano le cose li, è tutto… tutti sti lavori qui.
Fausto: era un lavoro che si poteva fare quello. Era un lavoro che se poteva fa.
Si. Era uno strazio Fausto mio! Ma allora c’avevo 22-23 anni!
Figlio: è uno strazio, dice!
No, poi adesso non perché… se po’ di, no? La gente, quella gente grossa, era coscì no, quando andavi là c’erano quattro de ste donne, soldatesse.
Figlio: soldatesse via. Ufficialesse era?
Quelle erano ufficialesse.
Figlio: ufficialesse.
Kai: come?
Figlio: ufficiali erano. Donne ufficiale.
Kai: ah, donne ufficiale, capito.
Tutte della staff diciamo, del comando.
Kai: si, si.
Allora dormivano una qui un letto, una brandina per coso, no, li andavi là, gli mettevi il thè lì sopre e poi dopo quando che ce s’alzavano dovei lucidargli le scarpe, portaglie li panni alla lavanderia; c’era una lavanderia larghe, portavi là, quando in lavanderia glie andavi a piglià, dopo pranzo jamo … se javi là per le due dovevamo rientrà là. Andavamo là la mensa. Pigliava lu thè, perché loro sempre il thè, no?
Figlio: sempre il thè.
Kai: ma sono stati simpatici o no?
Eh?
Figlio: erano simpatiche quelle, dice il dottore…
Bene e male, bene e male, bene e male, però …
Fausto: ….
No, ma ce cosavano, no perché delle volte java pure bene! Però, io, a me, io non volevo fa quello che volevo fa agli ufficiali, no, a quelle li… però il tenente, quello, il sergente che ci comandava… io ero un po’ tontolone, cuscì no… “No tu devi fa questo qui perché sei più adatto per questo qui…” però l’attendente, dice, alle donne è ito sempre in prigione, intanto.
Figlio: ah, dice, l’attendente delle donne spesso li metteva in prigione perché davano fastidio alle donne, no?
Ma non è che gli davano fastidio…
Kai: no, no, no: erano gelosi, gelosi sono stati!
No, ma te tentavano, no? C’erano, c’aveano, là perché fa caldo, no?
Figlio: fa caldo…
Po’ allora, adesso bhè, il mondo è cambiato anche qui no, ma allora, do l’avevi visto mai?
Figlio: mai visto donne, dice, tutte vestite le ha viste qui, non l’aveva viste…
C’avevano quelle zanzariere grosse, no…
Figlio: si, le zanzariere, per le zanzare, quelle…
Kai: si, si, si…
Sopra la branda, no?
Figlio: sopra la tenda.
Pigliavano tutta la branda, no? … tutta la branda. Di là dopo mezzogiorno queste 3-4 tazzine di thè sullo cabaret, cuscì, guardavi, poi glie mettevi sul tavolinetto, quella stava lì, poesse che stava lì bella nuda… Porca madò quello thè delle volte…
Figlio: tremava!
Per la madosca…
Figlio: buttava il thè…
Se glie bozzavi quella lì, ma, orca madone… Dopo quesse, dopo pranzo le cose dopo pigliato il thè le cose andavano al mare, no, perché c’era la spiaggia vicino, lì c’era il mare, andava al mare… Eh, che voli fa? Toccava sempre fa sti lavori qui, però allora t’ho detto, no? Io c’avevo 23-24 anni allora, no, eh, vedè un’affare del genere… che ne so! Era 5 o 6 anni che non stavo più, non avevo vista più una donna sposata, italiana, le cose eh…
Fausto: tutta quella grazia di Dio, che?
Dopo quesse, quesse vicino al mare, dopo c’era da spalmarglie la doccia per il sole, no?
Figlio: gli metteva la crema, no? La crema gli metteva!
Allora coso, sai sulle spalle… mette tutta la crema su cose…
Kai: oh, mamma mia.
Però sentivo quella pelle liscia, porca madosca! Che vuoi fa? Sopportamo!
Figlio: sopportamo!
Dopo m’hanno voluto raccontà delle cose, però, ti giuro, un giorno andavo là ce n’era una sola.
Perché delle volte mica… java bene pure. Perché noi eravamo curiosi, per esempio no? Perché c’erano, là in Palestina c’erano l’arabe, le ebree, queste nere, queste cose, no, … non ci volevo lascià soddisfazione, dice: “chissà come sarà questa…”
Figlio: quella nera.
“…quella nera, questa francese, questa spagnola…” e anche loro però per gli italiani ci tengono perché gli inglesi so un po’ fiacchi eh? … E allora anche loro mica se cosano. Allora… andiamo al mare, preso il thè, cosa, poi, damme la pomata, … eh, va bene… mò pure le gambe?
Fausto: sai che …
Mannaggia la madosca… spalmargli lo coso su… mannaggia la madosca … e che ne sai se che dovia fa, che ne so io, bho? Dopo invece entrava una superiora, questa era un sottotenente, è arrivata una capitanessa e questa fa: “Aaaahhh!” … e va bene, mo… dice: “M’ha cosato…” e quella dice: “c’ha fatto, c’ha fatto? “M’ha dato fastidio…” Eh, no, io non gli ho fatto niente, gli spalmavo la pomata sotto le gambe… E va bene, via, a rapporto! Con l’interprete dal colonnello… quello colonnello lì era bravo perché m’ha salvato tante volte, allora con l’interprete dice ma che hai fatto, che non hai fatto, cuscì, cuscì, cuscì, cuscì, e questo, quello, questo e questo. “Come le è successo?” “Signor colonnello è successo cuscì, cuscì, cuscì.” “Ma veramente come?” “Si, coscì – dico - che ne so io, io non gli ho fatto niente però bho che ne so… Eh, - dico, po’ gli ho fatto - ma signor colonnello - con l’interprete dico - io c’ho 23-24 anni, non ho visto più una donna nuda, questa mi fa mette la cosa per le spalle, su per le cosce, va bene, glie la passo sempre perché andava al mare, ma giù per le gambe se lo potia fa pure da sola, no? Allora – dico - perché me lo facea fa a me!” Così, cosà… “Poi - dico - dopo è entrata quella, questa a di che glie davo fastidio, ma io non l’ho toccata. Non lo so che gli avevo fatto…”
Figlio: non lo so che gli avevo fatto!
Kai: ma quelle donne erano completamente nude?
Figlio: nude? Portavano le mutandine, che portavano?
Niente!
Figlio: niente?
Niente! Proprio cuscì, per Dio!
E allora sto colonnello, “ma veramente cuscì è stato? Ma veramente cuscì è stato?” “Eh, si, cuscì è stato.” E poi me lo faceva rdì, me lo face rdì, ma come, dimmi, raccontami, e se metteva a ride, raccontami, ma com’è stato… “Signor colonnello…”
“Va via!” Eh, l’interprete: “va via.” “Dico però io lì non ci vado più!”
Figlio: non ce vado più, capito?
Dice: “vai, vai, vai, vai…” Dopo c’era un tenente che ci comandava, la mattina so rjito là, gli ho detto: “io non ci vado più!” “No, tu devi andà là!” “Io non ci vado più, io se devo fa l’attendente faccio l’attendente agli ufficiali, dalle donne non ci vado più!” “No, devi fa quello tu perché tu sei… devi andà dalle donne” e quella lì, però quella che l’ha messa lì, il giorno dopo è sparita, non c’era più.
Figlio: non c’era più.
E allora seguita a fa quello lì, che voi fa?
Figlio: dimmi una cosa e là con gli arabi come stavate…?
Con l’arabi, noi, tanti…
Figlio: con l’arabe pure, anche con l’arabe, eh?
Era sempre quelle no, perché tanto le donne pure è come gli omini …
Fausto: però era coperte le donne…
Si, ma se scopriano pure!
Figlio: dice: “erano coperte, ma se scopria!
Perché tò detto no, dopo semo curiosi pure noi, pure loro no, per l’italiano, per noialtri per quello… Però noi non dovevamo parlà con i civili non dovevamo…
Fausto: parlare…
Non se poteva cosà, i primi tempi, però se parlava, se cosava…
Figlio: ma come parlavate, come facevate a capirvi?
Ma, avoglia! Si perché dopo poi là in Palestina parlano tutte le lingue: parlano americano, parlano in inglese, parlano tedesco, parlano l’arabo, l’ebreo. Parlano tutte le lingue …
Figlio: in Palestina tutte…
Un po’, le parole un po’ in italiano, un po’ in inglese, un po’ la pronuncia se uno ce sente…
Figlio: che avevi imparato anche tu le parole inglesi anche tu? Si.
Bhè si, un pochetto si. Ce capivamo. Poi dopo quando che uno te dice le parolacce, le cose… ma so carucci pure come te le dicono pure, no? Avoglia tu: se te mandeno pure a quel paese, la madonna se capivi! Fuck off…
Kai: allora, abbiamo cominciato questo… quando…
Fausto: questo racconto…
Kai: questo racconto, ma non abbiamo cominciato la prima parte. Per esempio il tuo nome, vuoi dire il tuo nome, la famiglia, quando sei nato, dove sei nato…
Figlio: eh si. Quando sei nato, dove sei nato, quanti eravate in famiglia, che lavoro facevi… racconta un po’ la vita tua, ecco, cuscì.
Fausto: l’origine. Arriva lì? Prende bene? Più vicino?
Figlio: no, no, no.
Kai: … un po’…
Figlio: ok, avviciniamo…
Ma dopo quisso….
Figlio: non te preoccupare…
Io so nato a Pontelatrave.
Kai: ah.
Fausto: Pontelatrave, si, si…
Comune di Pievebovigliana.
Figlio: anche l’anno, tutto quanto.
1920, il 2 gennaio.
Kai: ah.
Fausto: … la professione, la famiglia…
Figlio: quanti in famiglia eravate…
Io ero mi padre, mi madre, ciò tre sorelle.
Kai: e che lavoro facevi?
Eh… agricoltore.
Fausto: lavoratore dei campi.
Lavoratore dei campi. Mezzadro.
Kai: in quel tempo com’è andata la vita politica? Mussolini era di nuovo quando…
No.
Figlio: Mussolini era…
Fausto: è venuto dopo…
Figlio: … Mussolini è arrivato nel 22…
Si, bhè, però io me lo ricordo Mussolini… tante cose…
Figlio: ma de che… erano tutti per Mussolini quando eri ragazzo tu, quando eri giovanottello?
Nooo, manco c’erano… Oddio, dovevi essere coso perché io me ricordo per esempio de… balilla, giovani fascisti, avanguardisti, cosi no, da monelli ce facevano venì a fa le…
Fausto: sabato fascista, no?
Sabato fascita. Tutti li sabati dovio venì a fa per lo militare.
Figlio: per il militare.
E se veniva giù al comune. Laggiù faceano l’appello poi se venia tutti al campo sportivo e se facevano istruzioni, no? C’era Pacciani, c’era Petecchi, c’era Cancellieri Nino…
Figlio: voleva dire che erano fascisti per forza, tutti.
Kai: tutti erano: è stato così sempre?
Si, questo…
Fausto: però molti ragazzi, anziché andà co le pecore, preferivano venì qui il sabato, no? Qualcuno…
E si, tocca venicce. Tocca venicce perché io… Io due o tre volte, magari eravamo anche canaglie eh? Perché sennò c’era anche Bedetti, c’era un maresciallo dei carabinieri qui, quellu con l’occhio cosato…
Fausto: Gioacchino?
Non me ricordo come se chiamava, che erano, andava a caccia, venia sempre a Piècollina che c’aveva tante amicizie col poro mi padre, no? Allora con mi madre dicea: “madonna – dice – co sti per i militari…” “Si, ma – dice – quisso, io c’ho da lavorà, c’ha da gli a parà li cosi, a fa l’erba, le vacche, le cose della campagna, no? Dice: “deve venì lo sabbeto…” delle vorte scomodava a venì…
Kai: si, si.
A fa per li militari, no? Perché… Allora stu maresciallo dice: “mha, se non ce pole venì, allora diglie…” Invece dopo noialtri eravamo veniti pure perché ci java a rucola pure.
Figlio: rucula, quello che…
Quando che avevamo fatto per il militare, l’appello, là a un certo punto quando venivamo su c’era lì da Penna, no?
Fausto: si, … Costante…
No, da Penna sta su, Costante… lì da Penna che c’era l’osteria, no? Dove sta Simolona.
Fausto: si.
C’era le ruzzole. Quando venivamo su, ogni tanto ce squagliavamo noi, pigliavamo le ruzzole javamo a giocà a ruzzola su pe lu campusantu. Dice, l’appello l’imo fatto, mo non ce jmo a fa le istruzioni, no? Jamo a giocà a ruzzola. E dopo quissi quando … ce faceano venì là la caserma dal maresciallo… Allora presso lu maresciallo dice: “ma che hai fatto? Perché sei ito a giocà a ruzzola?”
Mha, l’appello lo iamo fatto… porca madosca… Noi ce jamo a divertì, no? Ce faceva pulì un po’ là pe la caserma qui, la caserma dei Carabinieri stava qui dietro, no?
Figlio: stava qui dietro.
Allora, qui c’era le scole, no?
Fausto: si, si, si.
Figlio: sopra!
Anche, ma anche qui c’era la scola.
Figlio: sotto non me ricordo. Sopra me ricordo. Le scuole, qui c’erano le scuole sopra lì.
Mi figlio veniva a scuola qui e ce so venuto tante volte io… Allora lì sto maresciallo ce faceva pulì un po’ là pe la caserma, un po’ li vetri ce facia lavà, cosà, poi a casa.
Figlio: te mandava a casa.
E via.
Kai: e quando ti sei sposato, in che anno? 40?
Figlio: 40
40.
Figlio: c’avei 20 anni, c’avei.
20 anni appena c’aveo!
Figlio: c’aveva appena 20 anni quando è partito per…
So nato il 2 febbraio, so nato il 2 gennaio, so partito il 2 febbraio.
Kai: tu e tutti gli altri dove siete andati per le istruzioni, qualche posto in Italia prima di partire?
Figlio: prima di partire, dove sei stato a fa le istruzioni?
Sempre qui a Pievetorina.
Figlio: no, no. Quando sei partito per fa il militare, t’hanno portato prima a fa istruzioni co le armi, no? Il CAR, quello che si chiama il CAR do l’hai fatto?
Fausto: ancora non c’era, non ha fatto a tempo lui.
Figlio: tu appena partito, do sei andato?
A Macerata, poi c’hanno vestiti a Bologna.
Figlio: e partiti?
Eh, ma…. Per Dio!
Figlio: no ma non sei stato un po’ di giorni qui in Italia per preparatte?
Il 16 di febbraio so partito per la Libia! So partito il 2, so arrivato a Bologna…, a Pieve de Cento so stato 5 o 6 giorni a Pieve de Cento semo stati e poi il 16 febbraio so partito per la Libia.
Figlio: le armi le sapevi adoperà? Non va imparato un po’ a sparà qui?
Si, c’ha portato a sparà un volte lo farmacista su pe la
Figlio: no, no, dico sotto l’armi non va fatte un po’ di istruzioni?
Sotto l’armi, dopo là in Africa avoglia giù, dopo, dopo le facevi…
Fausto: la divisione sua era stata trasferita in Africa, allora quelli che andavano in quella divisione li portavano subito in Africa.
Figlio: senza… senza niente.
Fausto: li portavano giù, senza niente.
No, quella già era del 39 la Pavia era…
Figlio: ha capito? La Pavia perché la divisione sua già era partita e lui è partito appresso.
Lì c’erano li richiamati del 2.
Fausto: quelli anziani pure c’erano?
Me pare c’era pure uno della Pieve, non me ricordo come se chiamava, bho… c’erano tanti de quelli del 2 che erano, noialtri semo andati a cambià quelli e dopo è rimasti.
Figlio: quelli so tornati a casa.
Quelli so tornati a casa quando semo andati, prima che cominciasse la guerra e dopo ci so rimasti quelli del 17, 18 trattenuti. Dopo quelli so venuti a casa dopo cominciata la guerra quelli so venuti a casa a tempo de guerra ancora so venuti a casa. Dopo dovevo venì a casa pure io però ci doveano mandà…
Figlio: quelli che 38 anni li mandarono a casa e allora andarono giù loro e ce lasciarono solo quelli che erano nati nel 1917, 18, 19 e 20.
Kai: si, si, si, capito.
Si dopo lo 21 è andato più che parte l’hanno portato in Russia, no?
Figlio: ah, quelli del 21 li portarono in Russia.
Poretti, quelli stavano anche peggio di noi. Perché noialtri le sofferenze si, tante, prigionieri, fame, sete, le cose della guerra, però de morti tanti tanti, no.
Kai: si, si.
Figlio: in Russia so morti tutti, quasi. In Russia de 100 mila ne tornarono 20, 18 mila.
Kai: incredibile.
Invece quelli del 20 là in Africa, si, tanti prigionieri…
Fausto: in Africa… li accerchiavano… tutti…
Figlio: sul deserto, loro stavano nell’interno nel deserto, andavano a cercà la litoranea, li accerchiarono.
Fausto: … manco sapevi da dove venivano, perché sbarcavano sulla costa e stavano là, no?
Dopo so stato, io so stato 5 o 6 mesi all’accerchiamento di Tobruk.
Figlio: a Tobruch.
Nave San Giorgio.
Figlio: … la nave San Giorgio, lì dove morì Don Balbo, no?
Fausto: Tobruk, era un caposaldo
Ehia! (sta attento a lu…)
Fausto: Tobruk era un caposaldo…
Figlio: per sbaglio, per sbaglio, dice per sbaglio.
No, no…
Figlio: Italo Balbo, mai sentito dire Italo Balbo?
Kai: si, si.
Figlio: Allora a Tobruk c’era una corazzata italiana sul porto.
San Giorgio.
Figlio: quando che arrivavano gli inglesi li bombardavano.
Kai: si.
Figlio: e arrivò Italo Balbo, gli spararono pure a lui! Dicono per sbaglio spararono pure all’aereo di Italo Balbo che andava là, invece dopo si è sparsa la voce che gli hanno sparato apposta. Gli italiani gli hanno sparato apposta a Italo Balbo!
Kai: Balbo è stato negli Stati Uniti.
Figlio: si, bhè, con la trasvolata atlantica no? Quando fecero…
Kai: esatto; infatti…
Balbo morì subito, morì…
Figlio: si, cascò con l’aereo, morì…
Fausto: è venuto Bruno! Il figlio di Mussolini era morto, no? Bruno…
Kai: non lo so.
Fausto: Bruno era il figlio de Mussolini faceva l’aviazione anche lui.
Kai: ah!
Fausto: allora morì: Bruno, Balbo… allora diceano: “E’ venuto Bruno, è venuto Balbo, verrà Benito!” Le tre B.
Figlio: perché, capito?
Fausto: tre B.
Figlio: secondo loro gli italiani gli spararono a lo figlio de Mussolini e a Balbo, e aspettavano che arrivasse anche Mussolini co l’aereo per sparaglie, capito?
Fausto: allora le tre B: Bruno, Balbo, Benito! Capito? Mo verrà Benito…: Bruno, Balbo, mò verrà Benito!
Kai: ah, capito. Si, si, si.
Ah, io Italo Balbo l’ho visto quando emo fatto il giuramento: c’ha…
Figlio: avevate fatto il giuramento e Italo Balbo vi ha passato in revista!
Si, comandava, eh allora comandava le forze armate in …
Figlio: si, si, in Cirenaica.
Kai: noi abbiamo una strada chiamata Balbo in Chicago, che lui arrivò in Chicago…
Figlio: era Francoise ...
Dopo venne Graziani, no?
Figlio: dopo Graziani venne.
Badoglio, Graziani, se Graziani ce mette le mani…
Figlio: com’era, com’era, com’era? Se Graziani…
Perchè, aveano fatto la prima ritirata, no?
Figlio: eh.
Eravamo arrivati a Marsa Matruh, Sidi El Barrani, erano arrivati… poi simo ritornati indietro, fino a Sirte.
Figlio: fino al golfo della Sirte, si.
Si, fino a Sirte. Io quella prima ritirata non l’ho fatta, stavo sul fronte della Tunisia. Quando ce stava la guerra con la Francia, io stavo, ho fatto il fronte della Tunisia.
Figlio: de la Tunisia.
Poi dopo de là hanno fatto la ritirata e c’hanno riportato qua. E questi venivano indietro e noialtri ce portavano su. Quilli venivano indietro tant’è vero che l’artiglieria del coso nostro, con la divisione Pavia l’ha presa prigionieri durante, andava su, mentre che andavano su ne hanno pigliati senza combatte. Andava su in prima linea. E noialtri semo arrivati dopo, semo arrivati a Sirte. Dopo da lì imo cominciato ad avanzare un’altra volta… Allora avevano perso, erano arrivati là, dopo doveano fa l’avanzata che diceano che, no? E’ venuto Graziani, finito Balbo era venuto Graziani, allora diceano: “se Graziani ce mette le mani, Marsa Matruh...” Doviano riconquistarlo.
Figlio: Dunque, era una rivalità, Marsa Matruh e Sidi El Barrani, allora dicea, se Graziani ce mette le mani, te diamo Marsa Matruh e Sidi El Barrani, capito? Erano le due…
Kai: si, si, si.
E Tobruk c’era rimasti gli inglesi…
Figlio: … accerchiare gli inglesi a Tobruk…
Non lo so io, lì se cosavano, no? se cosavano ogni sei mesi…
Figlio: a turno.
Fino alla caduta de Tobruk perché Tobruk è caduto il 21 giugno del 42.
Figlio: ma lì c’era un sacco de roba dentro però, eh?
Tobruk?
Figlio: eh, dentro c’era tanti di qui viveri, tante vettovaglie c’erano.
Mha, c’era… io dentro Tobruk ce so stato 5 o 6 mesi all’accerchiamento di Tobruk, non so quante mine avemo messo, perché noi facevamo campo minato, costruzioni, spostamenti, queste cose cuscì facevamo noialtri del genio, no?
Figlio: era del genio.
Tutta la notte mettevamo mine. Mine anticarro, mine cose, queste qui… però dentro Tobruk non ce so stato mai, perché quand’è caduto Tobruk, il 21 giugno andà lì era… la marina, l’aerei, l’artiglieria, le cose, era un inferno de foco, de cose… allora sti inglesi so scappati via tutti, se so arresi, so scappati, chi scappava verso… e noialtri semo rimasti li coso… po’ dopo il 26 giugno semo partiti, a piedi. Semo arrivati fino che su a… dopo 40 giorni, il 6 agosto semo arrivati là.
Figlio: dimmi una cosa, come eravate vestiti voialtri?
Militari, cuscì.
Figlio: no, dico, ma portavate le fasce ancora?
No, no, no, no.
Figlio: pantaloni corti niente?
Eh, quilli porteamo!
Figlio: pantaloni corti. E scarpe che erano?
Scarpe, scarponi.
Figlio: gli scarponi.
Scarponi e via.
Figlio: coi chiodi, no.
No, no, i chiodi no.
Figlio: ma che ne so io…
Dopo c’erano le scarpe… quelle da ginnastica, de…, ste cosi, così. Dopo più che altro gli scarponi…
Figlio: e d’armamento che portavi?
Noi portavamo il moschetto…
Figlio: fucile 91.
Eh, moschetto…
Fausto: moschetto…
Come quisso dei carabinieri, qui, moschetto…
Figlio: le giberne.
Le giberne, le bombe a mano.
Figlio: spettate, scusa un attimo; te faccio vedè se erano queste le giberne.
C’hai pure le bombe a mano?
Fausto: speriamo no scoppia…
C’era… c’avevamo i caricatori… questo pieno de caricatori…
Figlio: e qui c’era lu cosu, taccatu.
No, quisso noi non ce l’avevamo.
Figlio: non ce l’avevate?
No, perché su lo moschetto c’è innestata la baionetta, no?
Figlio: si, si. Quello perché se innestava, eh?
Si, si. E questo per un fucile, per un 91. Noi c’avevamo, il genio c’aveva le cose, un moschetto queste più come quilli che c’ha li carabinieri, no? Non era lu fucile…
Figlio: questo così era, eh? Questo è per una difesa…
Questo è pieno di caricatori…
Figlio: e questo invece che era?
Questo era… io non me lo ricordo…
Figlio: e sembra che questo sembra quello del 40, eh?
Sempre cose però, sempre giberne.
Figlio: si, so giberne queste se metteano cuscì, no? Queste invece co la baionetta stavano cuscì, no, queste. Queste invece stavano in questa maniera, no? Praticamente stavano attorno… attorno cuscì stavano quesse.
Si, si, si, si…
Figlio: al rovescio, sta al rovescio, via…
Fausto: stanno davanti…
Figlio: ce metti le cartucce, co le cartucce, qui. Ah, tu c’avevi quesse in pratica.
Si, però non…
Figlio: non c’avevi la baionetta.
No, perché stava innestata su…
Figlio: si, si, quessa. Invece quessa c’ha… scusa anche questa ce da innestarla.
Sullo fucile, invece quelle noi c’avevamo il moschetto co la baionetta innestata, il moschetto quellu picculo, no?
Figlio: ve l’hanno data per lo museo, no? Ve l’hanno data per il museo, pochi giorni fa.
C’avevamo le cose… le bombe a mano. Bombe a mano le balilla, le Breda.
Figlio: quelle rosse.
Quelle rosse.
Fausto: quelle le portava sul tascapane? Che c’aveva un tascapane per quelle?
Quelle portavamo su dove ce combinava, su lu cosu lì … in saccoccia…
Fausto: dovevi sta attento, se scappava…
Eh, bhè, se le saccocce sennò c’hanno la sicura, no? Mettevi la sicura… una volta c’era Vito de Scuri, no? Vito Scuri stava là … era della sanità, portaferiti; allora, loro stanno sempre indietro, stanno sempre lì al sicuro, no? Allora le cose, le bombe a mano, il moschetto, le cose non ne sapevano, le mine, le cose non ne sapevano niente, no? Allora so andato là un giorno, stava sotto la tenda, stava così dormì per terra, stava a cosà… dice “ah – dico – te so venuto a trovà – dico – t’ho portato du caramelle…”. Jò!
Figlio: du bombe gli si tirato?
Gliel’ho tirate di là… “fermalo, fermalo!”…
Figlio: ma erano… c’era la sicura messa?
Si, eh, bhè con la sicura non so pericolose, no? Dio c’era la cosa, se non tiri la cosa, allora dopo la tiri e ce vole…
Figlio: spettete un attimo te faccio vedè un’ altra cosa…
Perché, cosa no… allora questo non le conoscia le bombe a mano per niente perché noi…
Fausto: un altro corpo c’ha…
Le cose, le macchinette per punture conosceva, perché della croce rossa era, portaferiti, le medicine quelle le conoscia, ma l’armi non ne sapeva niente, no?
Allora: “fermo, fermo…!” “Eh, t’ho portato du caramelle…” “Vattene via, sa…!”
Fausto: erano bombe a mano, grosse come un ovo? Più grosse?
Eh, si, un po’ più corte.
Fausto: come una mela.
La balilla, dopo c’era la breda le cose…
Fausto: come una mela, glie levavi la sicura, poi aspettavi …
No, te dovevi sbrigà a buttalla via perché sennò pò esse che era pericolosa, che … sulle mani.
Figlio: che erano queste? Queste che se magna, no?
Per le munizioni…
Figlio: per caricatori e cartucce; però de mitragliatrice questa è.
Sarà delli cosi, della mitragliatrice…
Figlio: quesse le portavano sulle spalle perché c’erano i … neri, lo vedi?
Quesse sulle spalle le portavano, con la mitraglia, dopo quello mitraglia…
Fausto: so tanti perché … non sparava, no? Uno mitraglia, uno metteva qui sopra, no?
Si, la mitraglia tanti la … co la mitraglia cosata… senza cosi… ma quessa io non l’ho cosata.
Fausto: quando ce sparavano sulla costa a Antico, eravamo scappati lì de casa, no? Arrivati li fascisti, traversa il ponte lì, … io e Marcello… allora lo ponte de lo coso “ehi, arriva i fascisti…” Allora vidi io che uno se mise coscì, tu te metti sopra la mitragliatrice, poi… para-para-para-para … la marianna! Noialtri a corre a carponi che sopre tutte le piante vi-vi-vi-vi, tutte le cose, le…
Eh, ma la mitraglia non c’hanno lu caricatore, c’hanno la cosa no? C’hanno un nastru cosu che tira su…
Fausto: allora ce ... tutte… fiu-fiu-fiu… veniva ju la segatura sembrava …
Figlio: cioè questa, questa è la cinta è?
Come no, per Dio, quessa e la cinta.
Figlio: la cinta per li pantaloni.
Ce l’avio pure io, quessa è la cinta per li pantaloni, no?
Fausto: tanti ce faceano ogni anno che se salvavano che te faceano…
Si, lo segno.
Fausto: un segno. Però erano di cuio quelle lì. Ogni anno de militare facevano un segno…
Kai: molto bene, interessante.
Figlio: si, si, ma è simpatico quando racconta; è simpatico quando racconta quesso.
Kai: e come si chiama lei?
Io? Giuseppe
Kai: Giuseppe…
Figlio: Giuseppe
Simoni.
Figlio: Simoni Giuseppe.
Kai: Simoni Giuseppe. Allora… parli di…
Okkai, l’inglesi però m’hanno, io… non gli ho voluto mai bene!
Kai: … con eccezione delle donne, eh?
Però, m’hanno fatto, m’hanno rilasciato un coso è stato molto, molto bravo, pieno di fiducia, lavoratore instancabile.
Figlio: gli hanno lasciato un attestato: “Uomo di fiducia e lavoratore instancabile.”
Fausto: ebbè perché lui effettivamente… questo ancora lavora come…
Eh no, no, questo m’hanno fatto… e poi m’hanno fatto un coso che, però quello io non l’ho fatto, io ho fatto, non ho fatto l’attendente, non ho fatto il batman: white!
Kai: white?
Eh! For two year
Kai: for two years
I working white
Kai: you worked in … white?
Two years, white.
Kai: white in Italian?
No, no, là in prigionia. Alla 26° compagnia italiana compagnia italiana.
Kai: non ho capito esattamente, ho capito qualche parola…
Figlio: dillo in italiano perché capisce…
No, quando gli inglesi m’hanno detto, m’hanno fatto un cosu che so stato, ho lavorato nella 26° compagnia, 26 - 11 compagnia italiana, operatori italiani, come cameriere per circa due anni sono stato pieno di fiducia, lavoratore instancabile, condotta militare molto buona, tutto, tutte ste lodi qui.
Figlio: eh, te bastonava…
Eh?
Fausto: vaffer… che significava?
Cameriere!
Figlio: cameriere.
Loro cameriere com’è in inglese? Wake.
Figlio: cameriere in inglese come se dice?
Kai: waiter.
Figlio: bhe, lui forse la pronuncia sbaglia…
Kai: waiter, capito adesso, si, si, capito.
Figlio: bhè, la pronuncia non è… perché in inglese è difficile la pronuncia.
Kai: molto difficile.
Figlio: è difficile la pronuncia…
Eh, si, bhè, ma, loro, noi dicevamo in inglese, ma loro diceano l’italiano era molto più difficile…
Figlio: ah si? Loro dicevano che erano difficili gli italiani?
Vedi quesso coso de lu meidicu, de lu prete?
Fausto: Don del Piano?
Don del Piano. Auguri della Pasqua del 45-46, quanno è?
Figlio: fa un po’ vedè; questo pezzetto de carta dentro lì?
Questo qui, mo voglio vedè; guarda. Parroco stava co loro.
Kai: ah, si.
Fatte gli auguri.
Kai: ah, bene.
Figlio: se è in inglese, mo lo facciamo tradurre… eccolo qua, in inglese glie l’hanno lasciato.
Te lo piglio, ho fatto la fotocopia l’ho fatta fa da Mario l’altro giorno…
Kai: questo dice che lui è stato un cameriere, impiegato cameriere, per quasi due anni e lui ha fatto il suo lavoro in maniera molto bravo e poi lui è molto efficiente, lavoro tanto e molto bravo…
Di quando è questa?
Figlio: questa è marzo del 46.
Marzo del 46…
Kai: e questo è fatto per cosa?
Eh?
Kai: questo inglesi hanno fatto?
Figlio: si, l’hanno fatto gli inglesi quesso.
Kai: per il militare molto buono, bravo…
Ecco, qui lo legge il maestro, qua…
Figlio: no, ma lo legge lei pure, sa.
Kai: si, si, è molto buono, sei stato degno di fiducia e lavoratore instancabile.
Figlio: gli hanno tradotto, capito?
Kai: si, si.
A me quisso me l’ha fatta coso, Roberto l’altro giorno, ho fatto fa la fotocopia per non…
Figlio: per non farlo rovinà.
Ce l’avio qui, no.
Figlio: questo è l’originale no è? E allora era rotto, ha fatto fa una fotocopia. Quesso è l’originale proprio che hanno rilasciato.
Kai: si, tu vuoi una copia di questa cosa per…
Figlio: ma dopo glielo dico anche dopo co lui, casomai…
E quissa ormai se scosata tutta…
Figlio: sci, sci, bhè questa a forza di sta piegata…
So quasi 60 anni, no, 54-55…
Figlio: è del 46, so 54 anni.
Kai: 54 anni… 60 … e chi ha fatto queste fotografie di voi? Chi ha fatto queste fotografie?
Figlio: le fotografie chi ve l’ha fatte queste?
Queste qui? Eh, io le facevo là, no, le facevamo …
Figlio: chi è che te le faceva, dico, chi ve le faceva?
Eh…, avevamo un fotografo.
Figlio: da un fotografo.
Kai: un fotografo inglese?
Figlio: inglese era?
Inglese, si, là arabi, ebrei, tutti… inglesi no…
Figlio: le fotografie chi ve l’ha fatte, gli inglesi o altri?
No, no, anche l’arabi ce le faceano.
Figlio: anche l’arabi.
Eh, qui è tutto…
Figlio: qui do stai qui tu?
Eh, qui.
Figlio: questo qui?
Fausto: orca madosca.
Figlio: t’eri ingrassato qui! Avei rpigliato… questo qui è, lu primo è!
Importante che mi facevo cosà, co lo spalmà la crema…
Figlio: ha detto che …
Kai: per quello non era…
Figlio: dice co lo spalmà la crema, dice, m’ero ingrassato pure! E qui do stai invece?
E qui, ecco.
Figlio: ecco, ecco, si, si.
Questo è il colonnello, qui stamo alla messa, la messa…
Figlio: ecco, lui è questo quaggiù, sempre questo qui è.
Kai: si, si.
Ce sarà poi la cosa…
Kai: il colonnello dov’è, questo qua?
Figlio: colonnello che è, italiano era?
No, no. Questo è l’ingle… quello che me salvava sempre.
Figlio: quale, questo qui?
Questo qui.
Kai: che bravo, eh?
Qui era la messa, andeamo alla messa mentre qui pigliavamo, qui c’era l’altro prete che iava a fa la comunione, sarà de Pasqua, de Natale, ce sarà scritto dietro pure.
Figlio: tu eri uno dei più grossi, quiss’artri tutti piccoletti era.
Per fortuna io stavo avanti.
Figlio: bhè, va bè, stava avanti però se vede che…
Fausto: il prete questo è?
Si, si.
Fausto: e na madosca assomiglia a lu figlio quesso…
Si, si.
Figlio: assomiglia più allu figliu che anche il cappellano è italiano?
Si, si. Ecco che c’è un altro…
Figlio: si, si, che t’ha mandato gli auguri.
Kai: allora, molte grazie.
Sto colonnello, stu colonnello un’altra volta perché poi dopo noi, qui vedi quando siamo vestiti dagli inglesi tutti cosi…
Figlio: a qui quando stavate al campo de concentramento era?
Si.
Allora questo colonnello quando che dopo qui, dopo, dopo il 43, dopo quando comincia la guerra nel 43, c’hanno data, c’hanno vestito gli inglesi e stavamo nel campo e c’avevamo 5 miglia di circonferenza avevamo dentro…
Figlio: si, era abbastanza, …. grosso era.
Si, però noi scappavamo dopo andavamo per le campagne, là st’ebrei, ste… c’hanno lì i cosi, no, javamo a iutàie a faticà un po’ eccete, javamo a frecà un po’ d’aranci, javamo a caccià le patate, e a coglie l’uva, e… scappeamo coscì, no, tutti…
Kai: questo… andavate fuori dal campo?
Si, c’avevamo i 5000 sempre, dopo però ce davano pure, lo chiedevamo il permesso.
Figlio: permesso, chiedevano il permesso per uscire.
Per andà a Gerusalemme, Betlemme, Haifa, tutti questi… per girà tutta la Palestina. Tante volte ce s’annava per servizio, ma io dopo…
Figlio: con che c’andavate, scusami, con che c’andavate?
Corriera, mezzi de fortuna.
Figlio: anche mezzi de fortuna.
Anche mezzi de fortuna. Allora chiedevi il permesso e andavi in giro un giorno coscì, no? E pigliavi la corriera, no mezzi de fortuna perché poi dopo anche i militari, i militari co se cose, mezzo de foruna se gli facevi un segnale te fermava.
Figlio: te faceano salire.
Te faceano salire, te portaveno. E sennò con la corriera ji e te lo facevi lu permesso, ogni tanto.
Però noialtri, perché dopo gli italiani semo un po… , scappeamo via pure. Se javamo pure senza permesso. Quando le signori inglesi, noi c’avamo scritto Italy qui, leveamo l’Italy: eravamo inglesi!
Figlio: erano inglesi!
Dopo loro c’aveano la ha, c’aveano anche le mense, la mapi loro la chiama, lo spaccio militare che davano a mangià lì, pagaeno poco, perché era per i militari, no?
Kai: si, si.
Allora noi anche lì ce appicchevamo.
Figlio: hai capito che facea?
Senza permesso…
Figlio: se levaano, staccavano Italia, no, in modo che, sembravano inglesi, nessuno glie dicea niente, no?
Una volta su un treno ho trovata… madonna me so messo… eravamo in due che eravamo scappati via così, senza permesso, senza niente, arriamo al lago di Tiberiade.
Figlio: al lago di Tiberiade.
Allora si andava giù, sala su la corriera, me so messo là, quillo un po’ più su, c’era una donna lì, se mette a sedè vicino a me… Allora comincia a parlà, dove vai, dove non vai, eh, allora bhò…
Kai: in che lingua?
Eh?
Kai: in che lingua?
E loro parlavano inglese, arabo, dopo tutti quanti, dopo noi pure una parola in arabo, una parola in inglese, una parola de coso, non se capiva, non ce raccapezzeamo più niente. E allora…
Kai: donne e uomini sempre possono comunicare.
Si. Allora dice dove vai, dove non vai, vado de qua, vado de là… e poi questa m’ha fatto, dice: “ma perché non parli l’italiano che ce capimo meglio!”
Figlio: era italiana era.
Che te piglia un corpu. “Ah, io – dico – l’italiano, non lo conosco…”
Figlio: non lo conosco!
… E che glie vo di? Io l’italiano non lo conosco… Ma no, dice, parla in italiano che ce capimo meglio, no? Era un’ebrea che era stata a Roma, prima della guerra, perché c’erano le ebre, dopo c’erano tanti ebrei che…
Figlio: lu bagno? Sta lassù un bagnetto fattu bene, guarda, sai dove…
E allora… perché prima tanti, gli ebrei tanti stavano anche a Roma, no?
Kai: si, si.
C’aveano anche tanti… erano signori tanti ebrei, Roma, Italia, c’erano, no? Dopo co la guerra, co lo coso l’hanno …
Kai: si, si.
Scappati, l’hanno cacciati via tutti, che ne so, bho, dopo c’era quilli de la… polacchi, de cosi, no?
Kai: certo.
Allora, allora questa era stata a Roma, avea cosato… dice: “ma parla in italiano che ci capiamo meglio…”
E io non lo so, ho detto … ma come, io qua, là, lì, io so stata a … porca madosca…
Kai: allora…
Figlio: perché lui non se voleva scoprire.
No, perché per dinci, iavamo senza permesso, senza… scappavamo via, le cose, quando non c’aveamo da fa… che ne sai che chi è, chi non è, no, mica potevi fidatti, non te potevi fidà de nessuno là perché qualsiasi cosa poi…
Kai: e voi avete un po’ di soldi che possono spendere…
Soldi… ce pagavano pure, no?
Kai: ah, bene.
Ci davano la deca come militari, come militari italiani, no? Ci davano…
Figlio: ogni 10 giorni pagano… [fine cassetta]