documenti storici

Palestina e Transgiordania. Cenni storici. Periodo mandatario, possibile assetto futuro

Nei saggi "Saggi sull'identità ebraica contemporanea (1998-2012)" il memoriale-studio riservato in tre parti, intitolato "Palestina e Transgiordania. Cenni storici. Periodo mandatario, possibile assetto futuro", è datato agosto 1940. Esso porta la firma dell’Ufficio Stralcio del Consolato Generale italiano in Palestina e Transgiordania, ufficio-distaccato interinale creato ad hoc all’interno di Palazzo Chigi in seguito all’entrata in guerra in giugno (il console Mazzolini aveva chiuso la sede consolare gerosolimitana dandone le chiavi al collega spagnolo, incaricato di difendere gli interessi italiani in loco). Per la sua analiticità, questo studio può essere considerato la storia del mandato britannico sulla Palestina dal punto di vista italiano. L’autore dovrebbe essere proprio il conte Quinto Mazzolini, console generale italiano a Gerusalemme dall’autunno 1936, e, dall’agosto 1940, Capo del Servizio Storico Diplomatico.

Quinto Mazzolini fu insignito del titolo di conte.

Quinto Mazzolini, l’ultimo rappresentante italiano in Palestina, può essere considerato l’espressione di una precisa cultura politica, diplomatica e amministrativa tipicamente italiana, che coniugava l’interesse per la monarchia, la chiesa cattolica e il nazionalismo fascista. Da sempre filo-araba per interesse (ma anche per una particolare forma mentis), questa cultura provava una profonda avversione per il sionismo, figlio dell’ebraismo askenazita ritenuto responsabile della stessa questione ebraica. L’avversione per il sionismo non significava avversione per gli ebrei tout court, che, anzi, spesso venivano difesi e protetti.

Quinto Mazzolini

Nato ad Arcevia, in provincia di Ancona, il 23 settembre 1888 da Cesare Mazzolini ed Elisabetta Panselli. Fratello maggiore di Serafino Mazzolini.

Biografia

Con Regio Decreto, motu proprio, di Vittorio Emanuele III, in data 15 marzo 1935, Quinto Mazzolini fu insignito del titolo comitale.

Citato dallo Spreti e nel Libro d'Oro della nobilta' italiana.

Fatti salienti della carriera militare e diplomatica di Quinto Mazzolini:

  • campagna di Libia dal 30 Ottobre 1911 al 15 Aprile 1913;
  • guerra 1915-1918: insignito di Medaglia d'Oro al Valor Militare;
  • membro della delegazione italiana per la Conferenza di pace di Parigi e di numerose Commissioni per l'applicazione dei trattati di pace;
  • nominato reggente il consolato di Monastir il 19.07.1922;
  • nominato reggente la Cancelleria consolare dell'Ambasciata a Belgrado il 30.10.1928;
  • nominato Capo Ufficio Corrispondenza ed Archivi presso il Ministero degli esteri il 23.06.1930;
  • promosso Console di 1^ Classe il 24.12.1930;
  • nominato Capo I^ Ufficio (Personale) presso il Ministero degli esteri nel 1935;
  • nominato Console generale a Gerusalemme nel 1936;
  • promosso Console generale il 29.01.1940;
  • nominato Capo Servizio Storico diplomatico il 26.08.1940;
  • inviato a Nizza il 30.04.1941;
  • nominato membro del comitato di gestione delle isole italiane in Egeo nel 1946;
  • inquadrato nella carriera diplomatica e nominato Ministro plenipotenziario di 2^ classe con DM nel Febbraio 1954;
  • con lo stesso decreto, nominato Capo Ufficio VI del Personale;
  • collocato a riposo con il titolo onorifico di Ministro di 2^ classe il 17.09.1954.

DIMORA: Roma.

Di questa famiglia, originaria di Cesena, dove fin dal secolo XIII primeggiava tra le piu' potenti e battagliere stirpi di parte ghibellina, fanno frequente ricordo i cronisti e storici di Romagna, assegnandole a capostipite un Raulo che nel 1275, dopo la vittoria dei Forlivesi sui Cesenati, era alla testa dei fuoriusciti rientrati onorevolmente in patria, e che nel 1298 fu' nominato Capitano del popolo in Forli' quando vi troinfarono i Ghibellini. Suo figlio GHERARDO, passato per ambiziose mire d'egemonia al partito guelfo, n'ebbe in premio per se' l'alto ufficio della Pretura in patria e la carica di Podesta' e Capitano con pieni poteri pel suo congiunto MAZZOLINO, suscitando le gelosie e le vendette degli altri capi de' ghibellini che nel 1306, li facevano bandire da Forli' e nell'anno seguente anche da Cesena. Consolidatasi poi la signora degli Ordelaffi su Forli' e Forlimpopoli (1307-1309), i Mazzolini come pegno della pacificazionefatta con loro si trasferirono in queste due citta', dove contrassero cospicui parentadi e dove si distinsero sempre come protagonosti di tutte le lotte faziose e di tutte le agitazioni politiche di quel tempestoso periodo. Nell'agosto del 1495, infatti, BERNARDO Mazzolini figura tra i cinque capi della congiura per l'assasinio di Giacomo FEO, barone del Re di Francia e Governatore degli stati di Ottaviano Riario e di Caterina Sforza.

Nei secoli successivi varii soggetti di questa stirpe si illustrarono nel campo delle scienze e della pubblica amministrazione: TOMMASO Mazzolini nei primi del secolo XVII acquisto' fama di medico valentissimo in Roma e, chiamato ad insegnare a Ravenna, vi mori' nel 1627. DOMENICO di Agostino, suo fratello, Vicario generale per la Santa Sede in patria, ebbe l'incarico di rappresentare la sua citta' presso il patriarca di Costantinopoli e Preside di Romagna (1642), e quindi presso il Cardinal Barberini Legato papale in Bologna e Ferrara. Lo storico Vecchiazzani registra i Mazzolini fra le trenta famiglie patrizie del primo ceto in Forlimpopoli, e FRANCESCO Mazzolini otteneva con Breve pontificio 6 Marzo 1782 la conferma della dignita' di Conte Palatino per la sua famiglia. Al ramo Forlivese dei Mazzolini, ascritto a quel patriziato civico per decreto 9 febbraio 1757 in persona di DOMENICO dottor di leggi, appartenero anche: CARLO Giudice del Principato di Monaco, Uditore di Rota in Lucca, Luogotenente Civile della Legazione di Romagna, e quindi Uditore di Camera del Cardinale Piazza, Legato papale presso il Duca di Ferrara: LORENZO, monsignore, arcidiacono della Cattedrale di Forli'; GIORGIO, Governatore pontificio di Forlimpopoli e di Mendola; IPPOLITO (1814-1901), pittore valentissimo, ecc. Del ramo del surricordato DOMENICO di Agostino, trasferitosi in Roma nei primi del secolo XVIII, merita particolare ricordo GIOVANNI di Giuseppe che ebbe un ruolo importantissimo nelle imprese guerresche di Re Giocchino Murat, e da lui discendono i rappresentanti attuali del ramo dei Mazzolini divenuto romano, a cui appartengono, QUINTO, di Cesare, di Quinto, colonnello Aiutante di Campo onorario del Re, Console di S.M., ora presso il Ministero degli Esteri, e i fratelli di lui rag. ANTONIO, col. RUGGERO e dott. SERAFINO, Ministro Plenipot. d'Italia a Montevideo.

Il predetto col. dott. QUINTO, di Cesare, per il suo valore di soldato in guerra e per le benemerenze acquistate in difficili e delicate missioni all'estero, ha con R.D. 13 Marzo 1934 ottenuta la concessione del Titolo di Conte, gia' tradizionalmente attribuito alla sua famiglia, con trasmissibilita' in linea e per ordine di primogenitura.

La famiglia e' iscritta nel Libro d'Oro della Nob. Ital. col titolo di Conte (mpr.). in virtu' del R.D. di Concess. 13 marzo 1934 in persona di QUINTO, di Cesare, di Quinto."