4.4 I “partner” del Distretto Sociale e Sanitario

Razionale

Sono numerosi e diversificati:

  • le attività di Prevenzione Primaria: presidio alimenti, animali-allevamenti-pesca, ciclo idrico, malattie infettive, ambienti lavoro, abitabilità;

  • i servizi Sanitari e Sociosanitari direttamente dipendenti o convenzionati-accreditati con il Servizio Socio-Sanitario afferenti all’Assistenza Sanitaria Primaria (attività “distrettuali” previste dai LEA): MMG-PLS-CA; farmacie; fornitori protesica; consultorio; servizi ambulatoriali-domiciliari-residenziali per la salute mentale, il contrasto dipendenze e la neuropsichiatria infantile; specialistica ambulatoriale di primo livello; cure domiciliari; servizi residenziali e semiresidenziali per disabili e anziani; strutture intermedie (ospedali di comunità; riabilitazione);

  • i Comuni, sia per quanto riguarda i servizi alla persona sia per tutte le altre funzioni comunali che, comunque, sono di rilievo per la salute (viabilità, abitabilità, licenze esercizi ristorazione, attività culturali-ricreative, …);

  • tutte le altre entità, formali e informali, culturali, ricreative, sportive, associative, del volontariato, ecc.

Le proposte del Libro Azzurro

Assegnare al Distretto Sociale e Sanitario il compito di:

4.4.1. individuare gli strumenti di riferimento organizzativi-professionali, flessibili e non normativi, per facilitare comunicazione-coordinamento tra operatori diversi;


4.4.2. promuovere la connessione in rete di:

  • attività di prevenzione primaria e di assistenza sanitaria primaria;

  • comuni;

  • scuole e università;

  • volontariato e terzo settore;

  • organizzazioni culturali, sportive, ricreative, religiose, turistiche;

  • attività commerciali, produttive e della ristorazione.


4.4.3. Organizzare le risposte sui bisogni della popolazione e non per “silos” organizzativi separati, individuando le "grandi sotto-popolazioni", caratterizzate da diversi bisogni-approcci, con particolare attenzione a persone:

  • sane,

  • con problemi di salute di nuova emergenza,

  • con malattie croniche ad elevata prevalenza,

  • con problemi di salute mentale,

  • con malattie croniche rare,

  • con compromissione dell’autosufficienza o bisogni assistenziali complessi,

  • con necessità di approccio palliativo.