La nostra territorializzazione consiste nell'intessere relazioni con alcune figure professionali che interagiscono o sono comunque da coinvolgere attorno ai pazienti "fragili", al di fuori dello studio medico. In alcuni casi anche nel recarsi al domicilio del paziente/famiglia ricevendone una visione più ampia. Il passaggio alla casa della comunità è nella collaborazione interprofessionale e nell'invito ad incontri di promozione della salute: per adesso allattamento al seno e alimentazione complementare a richiesta.

Certamente si tratta di una sperimentazione in piccolo dove le persone coinvolte sono ancora poche e con tempi a disposizione limitati anche solo per fare riunioni periodiche. Ma l'idea che è alla base va verso una ideale Casa della Comunità dove interagiscano più professionisti, per offrire una sempre migliore accoglienza ed accompagnamento delle persone nell'arcipelago socio sanitario in crisi.