L'assistenza sanitaria di base o Primary Health Care (PHC) è un modello di assistenza sanitaria che si concentra sulla prevenzione della malattia, sulla promozione della salute e sulla cura della salute nella comunità.
Tale modello di assistenza è stato normato dal Piano Nazionale Cronicità 2016, D.G.R N. 2128/2016 della Regione Emilia-Romagna, “Case della Salute: indicazioni regionali per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità di professionisti e della medicina d'iniziativa" e DM77/2022 "Modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel SSN".
Questo modello mira a fornire una gamma completa di servizi sanitari ai membri della comunità, comprese le cure preventive, palliative e di supporto, come ad esempio l'educazione sanitaria e il sostegno psicologico.
L'obiettivo dell'assistenza sanitaria di base è quello di fornire un accesso equo e universale ai servizi sanitari, indipendentemente dal reddito o dal luogo di residenza delle persone, attraverso un team di operatori sanitari, compresi medici di famiglia, infermieri e altri professionisti della salute, che lavorano insieme per fornire una cura coordinata e integrata ai pazienti.
In tale contesto assume un ruolo chiave la partecipazione alla progettazione, erogazione e valutazione dei servizi.
Ci piace immaginare percorsi di cura e qualità di vita dove:
la presa in carico delle persone con condizioni a lungo termine, da parte dei servizi territoriali, avvenga “in modo proattivo, già nelle fasi precoci della condizione cronica”, e aiuti la persona a gestire le proprie fragilità al proprio domicilio;
ciascuno abbia un proprio Progetto Assistenziale Individuale (PAI), che racchiuda “la storia della persona e dei suoi bisogni clinico-socioassistenziali, in raccordo con i servizi sociali”;
le decisioni riguardanti il percorso di cura siano condivise sempre con la persona e i suoi caregiver;
tutti i professionisti della Casa della Comunità seguano “un approccio integrato alla cura del paziente e alla prevenzione delle malattie”;
ciascun cittadino possa contattare facilmente e rapidamente un professionista di riferimento, che conosca la sua condizione e ascolti i dubbi e le sue preoccupazioni circa il proprio stato di salute;
le Associazioni dei cittadini siano coinvolte attivamente nelle politiche sanitarie dei Distretti.
La partecipazione tuttavia è un cambiamento culturale, che investe da tempo la città di Bologna, e che tenta di superare la tradizionale modalità di partecipazione dei cittadini che passa dal prendere parte all’essere parte.
Tutti si dichiarano disponibili ad attivare percorsi partecipativi. Tuttavia, sia le Istituzioni, sia le Associazioni, sia i cittadinə non sono pronti e formati per realizzare spazi condivisi per co-progettare. Manca una base culturale e formativa sulla materia e sulle pratiche da adottare per capacitare la cittadinanza e la comunità. Emerge chiaro il bisogno di formazione metodologica che tenga presente la multidimensionalità della vita degli individui e gli strumenti di valutazione. La nuova Casa della Comunità potrebbe essere luogo di promozione di questa nuova cultura partecipativa attivando percorsi formativi cui far seguire sperimentazione di piccoli spazi di co-progettazione.
Video di presentazione del progetto: