La storia del Libro Azzurro

Dal 2017 la Campagna Primary Health Care organizza convegni e seminari su tutto il territorio nazionale per promuovere il dibattito sulla necessità di una riforma del sistema sanitario a partire dai principi espressi nella Dichiarazione di Alma Ata già nel 1978. 

Nel 2018,  dopo essere entrati a contatto con il modello portoghese grazie al dottor André Biscaia, nasce l'idea di scrivere il corrispettivo italiano del Livro Azul.

Il Libro Azzurro rimane un sogno nel cassetto fino a settembre 2019 quando, durante il convegno organizzato a Cagliari, ci si rende conto che per riformare le Cure Primarie è prima necessario sviluppare un immaginario condiviso e si inizia a lavorare alla scrittura di un documento che raccolga le proposte elaborate dalla Campagna negli anni. 

La pandemia da Sars-Cov2 blocca momentaneamente i lavori. Allo stesso tempo vengono alla luce tutte le criticità dell’attuale sistema e in molti sentono l’esigenza di un nuovo paradigma delle Cure Primarie, basato sui territori e sulle comunità, portato avanti da equipe multiprofessionali che considerino tutte le variabili di salute, non solo quelle biomediche.

A novembre 2020 finalmente esce il Manifesto del Libro Azzurro con l’obiettivo di far conoscere le idee alla base della Campagna e offrire uno spazio aperto di discussione sulle Cure Primarie.


È  iniziato così un percorso di un anno in cui, dopo aver ufficialmente presentato il L.A. in una conferenza stampa con 150 presenze, la Campagna PHC ha invitato professionisti e simpatizzanti a scrivere insieme il Libro Azzurro. Costruire un percorso partecipativo online con un obiettivo tanto ambizioso è stato sicuramente una bella sfida e siamo oggi orgogliosi di poter presentare il risultato concreto di tante ore passate a immaginare il Libro Azzurro.


Da novembre 2020 a settembre 2021 ci sono stati 12 gruppi di lavoro sulla piattaforma Teams che hanno coinvolto circa 200 persone, ci sono stati 8 incontri online in plenaria di aggiornamento sui lavori e 3 webinar di approfondimento, è stata fatta una relazione in Senato, sono stati organizzati un focus group e un laboratorio di scrittura autobiografica sul concetto di salute. 


I gruppi hanno lavorato in modo indipendente con frequenti sovrapposizioni e ad inizio luglio ci si è trovati in presenza per vederci finalmente dal vivo e tirare le fila del lavoro fatto online. L’incontro si è svolto significativamente a Casa Cervi, luogo simbolo della resistenza emiliana, da cui abbiamo voluto prendere la tensione morale che riteniamo necessaria nella fase di crisi e grandi cambiamenti che stiamo vivendo.


Tutto questo organizzato in modo totalmente volontario e gratuito da persone di età, regioni e esperienze professionali diverse con l’obiettivo di proporre un’alternativa all’attuale SSN capace di rispondere alle sfide di oggi (a partire dalla pandemia) e di domani (la crisi climatica e i problemi economici e sociali a cui andremo incontro nei prossimi decenni). Il grande valore del lavoro fatto sta proprio nell’essere una proposta dal basso, elaborata da coloro che vivono il territorio ogni giorno.


Il Libro Azzurro è il risultato di questo percorso, ma non ha pretesa di essere finito e esaustivo, anzi, si apre all’esterno chiedendo di discutere insieme i nodi più complessi. 

Il Libro Azzurro vuole essere un laboratorio permanente di contributi e approfondimenti. Il suo obiettivo è dare voce a chi lavora nei territori e partecipare al dibattito sulla necessità del cambiamento del paradigma relativo alle Cure Primarie. 

Il processo partecipativo ha sottolineato come siano in particolare alcune tematiche a richiedere un maggiore approfondimento ed un confronto con altre realtà sociali e professionali:


A partire da questi primi risultati desideriamo continuare a lavorare con chiunque lo vorrà per integrare e ampliare il Libro Azzurro.