4.2 Distretto Sociale e Sanitario agente della territorializzazione

Razionale

Va confermato l’orientamento di un Distretto Sociale e Sanitario che sia responsabile della territorializzazione, luogo amministrativo di coordinamento locale, sia delle funzioni di programmazione, committenza e erogazione delle cure, sia di tutti gli attori che agiscono sui determinanti della salute, sia nella promozione dell'integrazione ospedale-territorio e dell’intersettorialità degli interventi.


Il Distretto Sociale e Sanitario è quindi connettore funzionale di tutti i professionisti socio-sanitari che operano nel territorio di riferimento e ente di dialogo intersettoriale sul territorio e nella programmazione di politiche pubbliche.

Le proposte del Libro Azzurro

4.2.1 Identificare il Distretto Sociale e Sanitario come ente organizzativo con lo scopo di attuare la territorializzazione, cioè la promozione e la tutela nello specifico contesto locale della salute delle persone e della comunità

4.2.2 In tale direzione, il Distretto Sociale e Sanitario:

  • definisce la programmazione integrata sanitaria, socio-sanitaria e sociale, sulla base della lettura epidemiologica di prossimità, mediante la concertazione tra i decisori politici, sociali, sanitari, culturali e il Direttore del Distretto Sociale e Sanitario con l’attivazione di tavoli di analisi-confronto-programmazione;

  • opera un’analisi integrata dei dati demografici, sociali, sanitari, socio-ambientali, assistenziali e di infrastruttura;

  • connette i dipartimenti del territorio con le Case della Comunità, gli Ospedali e gli altri territori;

  • individua le modalità per integrare i Consultori Familiari nella rete distrettuale;

  • integra le risorse sanitarie, socio-sanitarie e sociali e definisce i rapporti tra i diversi professionisti;

  • alloca le risorse umane, infrastrutturali ed economico-finanziarie con particolare riferimento alle Case della Comunità;

  • garantisce l’intersettorialità delle collaborazioni e degli interventi;

  • definisce gli obiettivi del sistema distrettuale e verifica nei tavoli di analisi-confronto-programmazione il loro raggiungimento.

4.2.3 Nominare per ogni Distretto Sociale e Sanitario un Direttore di Distretto, proveniente o dall’ambito sociale o da quello sanitario e con competenze nello sviluppo di processi di territorializzazione, individuato dall’Azienda Sanitaria Locale e dai sindaci del territorio distrettuale.

4.2.4 Formare il personale del Distretto allo sviluppo dei processi territoriali e attribuire ad ogni Distretto almeno un operatore con competenze nello sviluppo di processi di territorializzazione.

4.2.5 Attivare un tavolo permanente deputato alla territorializzazione nel Distretto Sociale e Sanitario composto da referenti provenienti da diverse aree:

  • analisti del territorio (es. epidemiologi, urbanisti, antropologi, demografi, ecc);

  • professionisti della salute;

  • amministratori locali;

  • altri attori del territorio (es. architetti, operatori ecologici, forze dell’ordine, health city manager, ecc);

  • terzo settore e volontariato.

Vedi paragrafo 1.4 Organizzazione territoriale su tre livelli fondamentali: il Distretto, la Casa della Comunità e la Microarea