4.3 Il territorio del Distretto Sociale e Sanitario

Razionale

Il bacino territoriale del Distretto Sociale e Sanitario deve essere chiaramente individuato a beneficio della sua riconoscibilità, senso di appartenenza, responsabilizzazione.


Va definito sulla base di elementi geografici, sociali, esistenziali, organizzativi, epidemiologici; che tengano conto cioè di: oro-idro-geografia, densità e distribuzione abitativa, viabilità, infrastrutture e servizi di collegamento, centri riconosciuti come capoluoghi e loro area di riferimento, articolazione e caratterizzazione della/e urbanizzazione/i, tipologia e distribuzione dei vari insediamenti (abitativi, di lavoro, di servizi, ecc.), presenza di strutture-punti forti riconosciuti (scuole-ospedali-mercati, ecc.), storia, tradizioni, consuetudini, organizzazioni, iniziative, esperienze consortili e collaborative consolidate, presenza immigrati e loro eventuali organizzazioni, organizzazioni-strutture confessionali, ecc.

Le proposte del Libro Azzurro

3.1 Attribuire al Distretto Sociale e Sanitario un territorio che sia:

  • chiaramente individuato;

  • governabile tenendo conto delle peculiarità geografiche, sociali, storiche, epidemiologiche e infrastrutturali;

  • di dimensione flessibile (indicativamente di 50-100.000 abitanti) per garantire conoscenza-dialogo-cooperazione tra gli operatori e servizi e la sostenibilità economica.

3.2 Garantire la flessibilità della delimitazione del territorio di riferimento in modo da scongiurare il rischio di escludere fasce di popolazione che non vengano riconosciute appartenere ad esso.