What about Amianto?

Dall’utilizzo in larga scala agli obblighi di monitoraggio e bonifica

L’amianto è un minerale naturale, microcristallino, ne esistono diversi tipi, i più diffusi sono (Crocidolite; Amostite; Antofilite; Actinolite; Tremolite e Crisotilo).

Il suo utilizzo si pensa risalisse già ai tempi dei romani[1]. L'Italia ne presentò dei campioni all'EXPO di Parigi del 1878[2]. L’Italia, è stato uno dei produttori principali di amianto e materiali contenenti amianto, la miniera estrattiva più grande d’Europa era quella di Balangero in Piemonte.

Per le sue possibilità di essere filato, si potevano realizzare veri e propri tessuti, inoltre ha capacità leganti con materiali cementizi (si pensi al materiale prodotto dalla Eternit ed altre ditte) e plastici, ed ha capacità isolanti, in particolare da fonti di calore. Per tali caratteristiche l’amianto veniva utilizzato in larghissima scala (come materiale antifuoco: camini, caldaie…; materiale tessile: coperte, grembiuli, indumenti…; nei servizi, nell’edilizia, industria, si pensi a materiale antincendio nelle carrozze, ma anche nelle pastiglie dei freni dei treni; “onduline” usate per le coperture, cisterne, tubi di conduzione acqua…)[3].

L’amianto diventa pericoloso quando le sue fibre entrano nel nostro organismo per inalazione, data la sua facile friabilità i rischi di inalazione sono molto diffusi. Pertanto, le principali malattie legate all’amianto implicano il sistema respiratorio, quali mesoteliomi della pleura, asbestosi, placche pleuriche, tumori del polmone, inoltre, la latenza può arrivare ai 40 anni[4].

La sua pericolosità è stata riconosciuta nel 1973, quando è stato classificato come cancerogeno. Con la l. 257/1992, se n’è bandita l’estrazione, l’importazione, l’utilizzazione e commercializzazione.

Nonostante, il divieto di uso e commercializzazione di amianto e materiali contenenti amianto, la presenza di tali materiali è ancora largamente diffusi sul nostro territorio. Da qui discendono particolari obblighi ed oneri a carico del possessore di tali manufatti, o terreni con presenza di amianto, obblighi che vanno dalla realizzazione di Piano di manutenzione e controllo di manufatti in amianto di cui al D.M. 06/09/1994 (quando le condizioni non siano allo stato pericolose), alla bonifica (ove l’amianto sia in una condizione tale da essere pericoloso e nocivo per la saluta umana).

Il Piano di controllo è volto a mantenere in buono stato i materiali contenenti amianto, al fine di evitare il rilascio e la dispersione di fibre, pertanto prevede dei controlli periodici sulle condizioni dei materiali contenenti amianto.

Ove il soggetto obbligato risulti inadempiente, si applicherà la sanzione di cui all’art. 15, 2° comma della Legge 257/1992 che prevede sanzione amministrativa da Euro 3.615,00 ad Euro 18.075,00 oltre alla denuncia all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 650 C.P.

La rimozione dei manufatti che contengono amianto, e quindi la bonifica, è obbligatoria solo in caso di danneggiamenti diffusi.

Prima di eseguire una bonifica, il proprietario di un bene contenente amianto deve eseguire alcune attività preliminari di verifica, a cui succede la decisione sugli interventi da realizzare che devono essere adeguatamente progettati e sottoposti all'approvazione dell'autorità competente. L'iter delle varie fasi operative da seguire in un processo di bonifica da realizzarsi con il supporto di tecnici e operatori specializzati ed iscritti in apposito albo ed autorizzati ai sensi degli art. 10 della L. 257/92 e 10 del D.P.R. 8/08/1994. La bonifica si opera per confinamento, incapsulamento e rimozione del materiale, che poi deve essere conferito dai soggetti operanti la rimozione alle discariche di materiali contenenti amianto. Gli accertamenti circa l’abilitazione specifica cascano anche in capo al soggetto obbligato alla bonifica (possessore), che deve anche assicurarsi che lo smaltimento venga effettuato nelle sedi competenti, tramite richiesta di rilascio del certificato di trasporto e smaltimento. Obblighi, che si sommano all’alto costo delle procedure di bonifica, uno dei più alti d’Europa.


Lavinia Panerai



[1] https://www.corriere.it/salute/07_ottobre_02/amianto_emergenza.shtml

[2] http://www.unipd-org.it/rls/PericoliRischi/Pericoli/Amianto/Amianto.html#:~:text=la%20Crocidolite%20(amianto%20blu%20%2D%20Na2,CAS%2012172%2D73%2D5)%3B

[3] http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/amianto/utilizzazione/amianto-dove-e-stato-utilizzato

[4] https://www.osservatorioamianto.com/patologie/tutte-le-patologie-da-amianto/