Second Hand September: un mese dedicato agli acquisti di seconda mano


Da Parigi a Milano, fino ad arrivare a NY, settembre è da sempre “settimana della moda”, ma da qualche anno a questa parte un altro evento si è fatto strada nel panorama mondiale: si tratta del Second Hand September, la campagna promossa da Oxfam che invita a cogliere la sfida a non comprare vestiti nuovi ma acquistare e donare esclusivamente capi di seconda mano.


Ma perché proprio settembre? Il motivo è da ricercarsi nel fatto che proprio al rientro dalle vacanze, complici i saldi e il cambio di stagione, gli acquisti di abbigliamento aumentano. E, neanche a dirlo, ad aumentare vertiginosamente sono gli acquisti del fast fashion che permette, con poche decine di euro, di rinnovare il proprio intero guardaroba, a scapito però del nostro Pianeta🌍.

È semplice il circolo vizioso che sta alla base della moda “usa e getta”🔄:

  • le grandi catene di fast-fashion propongono una grande offerta di abiti di bassa qualità che seguono la moda;

  • i consumatori, attratti dalle mode del momento, comprano abiti nuovi (magari gettando via quelli acquistati solo pochi mesi prima perché non più attuali o già eccessivamente usurati);

  • i lavoratori del fast fashion sono costretti a orari e condizioni di lavoro logoranti, poiché la moda e il guadagno a quella frequenza corrono più veloce di qualsiasi tutela: è impossibile garantire oneste condizioni di lavoro dovendo produrre su larga scala così rapidamente.

Tutto questo porta alla produzione di tonnellate di rifiuti, di cui l’acquirente del fast fashion si libera dovendo far spazio nel proprio armadio ad altri capi che, di lì a qualche mese, saranno sostituiti…e così via.

Piuttosto che gettare via i capi dovremmo pensare di riutilizzarli o riciclarli: ben il 95% dei rifiuti tessili potrebbe infatti essere riutilizzato o riciclato. Quando i vestiti hanno terminato la loro vita abbiamo tante alternative prima di gettarli via: possiamo donarli ad artigiani esperti del recupero, reinventare la loro funzione, conferirli a canili e gattili che li possono usare per rendere più calde le cucce dei nostri amici pelosi e riciclarli in modo creativo (per farci ad esempio uno spaventapasseri per il nostro orto).

Possiamo poi pensare di vendere i nostri capi in negozi o piattaforme online oppure conferirli a ONLUS, associazioni, cooperative e parrocchie che si occuperanno poi della loro distribuzione ai più bisognosi. Insomma, le alternative al “fine vita” dei nostri abiti sono infinite, così come le possibilità di acquisto!

L’alternativa al fast fashion la abbiamo sotto i nostri occhi: un mercato parallelo (fisico e virtuale) si affianca ormai da anni e con prepotenza per portare sotto i riflettori le realtà vintage e di seconda mano e per promuovere acquisti più consapevoli.

Al costo di un capo di fast fashion di bassa qualità possiamo infatti comprare un capo vintage di ottima qualità, il cui prezzo è diminuito per via della “vita precedente già vissuta”. Ma si sa, gli abiti di qualità possono anche avere 4 o 5 vite; tant’è che spesso ci capita di trovare abiti, maglioni o cappotti dentro gli armadi delle nonne tenuti benissimo e senza neanche una piega; perché diciamocelo: se un abito ha valore lo trattiamo come tale e facciamo in modo che le sue best performance durino il più possibile💎.

E non abbiate paura e non fatevi bloccare dall’idea del “vintage = usato = sporco/malconcio” perché non è assolutamente così. I capi di seconda mano che potete acquistare in negozi (fisici o virtuali) sono solitamente selezionati e controllati per far sì che l’esperienza di acquisto sia sempre piacevole e corretta. Certo è che bisogna avere un po' l’occhio clinico👁️…e per questo alla fine dell’articolo trovate dei profili consigliati che realizzano l’equazione “vintage = originale = unico”💁‍♀️.


Vi lanciamo quindi una sfida (soprattutto se non lo avete mai fatto!) questo mese provate ad acquistare da un rivenditore di seconda mano. Vi garantiamo che sarete soddisfatti dell’acquisto ma soprattutto di voi stessi, per aver fatto qualcosa di buono per il nostro Pianeta.

Sono tante le occasioni sperimentare il second hand: mercatini, negozi fisici, piattaforme online e “profili” Instagram da cui acquistare oltre che lasciarsi ispirare!

Vi segnaliamo qualche profilo interessante che, secondo noi, val la pena seguire; si tratta di donne e uomini di ogni età che hanno fatto del “second hand” il loro punto di forza e (talvolta) proprio il loro lavoro.

E perché no, segnalateci i “vostri posti vintage del cuore”, così potremo allungare la nostra lista 😊


Negozi fisici

❤️ Fat Mama @ Lucca (profilo IG: @fatmamavintage)

❤️ Celestina Vintage @ Piacenza (profilo IG: celestinavintage)

❤️ Cavalli e nastri @ Milano (profilo IG: cavallienastri)

❤️ My fair vintage Viareggio → (profilo IG: sams_vintage_choice)

Profili IG

💛 @sillabecollection

💛 @cliobargellini

💛 @sasimbvintage

💛 @josephinede_vintage

💛 @ziepulci

💛 @adoro.vintageshop

💛 @laragazzadelvintage

💛 @imaginativedesire

💛 @humanavintage

APP

💚 Humanavintage

💚 Depop

💚 Vinted

💚 Ebay

Negozi second hand “non solo abiti”

💙 Mercatopoli (varie sedi)

💙 Kecè

💙 La mecca → Firenze

💙 Officina vintage → Firenze

💙 Il piccolo mercato → Viareggio

💙 Il mercatino Viareggio → Viareggio


Roberta Vago