SANT’ALLUCIO, COMPATRONO DELLA DIOCESI

Fin dal 25 agosto 1963 Patrona della diocesi di Pescia é Maria Santissima della Fontenova, la cui immagine si venera a Monsummano Terme.

Su richiesta presentata dal vescovo Giovanni De Vivo, la Congregazione per le Cause dei Santi nell’anno 2000 proclama sant’Allucio Compatrono della diocesi pesciatina.

Il nome Allucio significa “nutrito dalla luce”.

Nell’udire  per la prima volta questo nome, non più in uso dal lontano Medioevo, ho provato un certo stupore per la sua singolarità.

Ciò mi ha spinto in questi giorni di pandemia a consultare internet alla ricerca di maggiori informazioni sul Santo Compatrono.  

A conclusione della mia ricerca, in onore del Santo Compatrono della diocesi pesciatina, ho steso questa breve umile sintesi degli studi consultati .

Spero vivamente che Sant’Allucio, per me e per quanti avranno la bontà e la pazienza di leggerla, sia un modello di vita.

Maria Santissima della Fontenova e Sant’Allucio siano insieme l’aiuto di cui abbiamo necessità nelle difficoltà presenti e future del nostro pellegrinaggio terreno.

LA VITA 

Siamo nella regione Toscana, in provincia di Pistoia, nella ridente Valdinievole, nel comune di Uzzano e precisamente nella frazione di Campugliano quasi nel primo secolo dopo l’anno mille.

L’antica frazione cambierà il nome ben due volte: la prima volta da Campugliano diventa “Botteghino” e la seconda volta assume la denominazione definitiva di “Sant’Allucio”. 

Proprio qui nel 1070 viene al mondo un bambino di nome Allucio.

Della sua data di nascita non sono noti né il giorno né il mese, ma solamente l’anno.

Nella foto in calce è raffigurata la casa natale e di morte di Sant'Allucio a Campugliano.

Il babbo Omodeo, proprietario di un allevamento, destina il figlio Allucio al pascolo dei bovini.

Ma questi sente di dover seguire un’altra strada.

Resta fortemente colpito vedendo passare lungo la strada tanti gruppi di pellegrini affaticati, con i vestiti laceri, a volte anche poveri di quattrini che da Firenze vanno verso Lucca a visitare il Volto Santo e viceversa.

Impietosito, matura dentro di sé il desiderio irresistibile di fornire loro un’accoglienza e l’esigenza impellente di rifocillarli, farli riposare e offrire loro ospitalità.

Nonostante il parere contrario del padre, con una generosità fuori dal comune, egli fonda lo Spedale dei Santi Luca ed Ercolano, con annessa una piccola chiesa. 

Sul territorio dell’attuale parrocchia di Santa Lucia e Sant’Allucio, decolla così la grandiosa opera di un laico benefattore dei poveri desideroso di dedicarsi totalmente all’accoglienza dei pellegrini. 

In breve tempo trasforma l’abitazione della famiglia in uno Spedale, o ricovero per pellegrini, dove chiunque ha necessità può sostare anche senza pagare.

Nel Medioevo sono tanti gli Spedali creati per ristorare e ospitare pellegrini che, percorrendo la via Francigena, si dirigono da Roma in Spagna, alla tomba di San Giacomo a Santiago di Compostela. 

Nella vicina città di Altopascio esiste un altro Spedale analogo a quello di Campugliano.

Egli diventa un costruttore e dirigente esperto di Spedali.

La gente inizia subito a circondare Allucio di un’aureola di santità già durante la vita rendendosi conto del suo amore incondizionato verso i poveri e i pellegrini.

Molti sono i giovani che si sentono attratti dal suo carisma e dalla sua fede e desiderano seguirne l’esempio diventando suoi collaboratori.

Nasce così una congregazione laica di assistenza ai pellegrini, chiamata “I Fratelli di Allucio”.

La sua fama ben presto si diffonde nella Valdinievole ed oltre.

Egli ben presto viene considerato anche un costruttore di pace per le grandi capacità che possiede nel convincere gli interlocutori orientandoli verso le vie del bene e ad abbandonare quelle del male.

Inoltre si verificano  diversi miracoli  che vengono attribuiti alla sua intercessione .

Egli é devotissimo della santa Eucarestia, dinanzi alla quale si mette spesso in adorazione e dalla quale riceve tutte le forze necessarie per la sua attività.

Alcune fonti riferiscono che egli solitamente digiuna tre volte alla settimana, non mangia mai carne, né formaggio, né uova.

Soprattutto nel periodo della quaresima, compie digiuni penitenziali.

Così come egli è risoluto nel fare il bene, è altrettanto severo con il suo corpo.

Si racconta che per sette quaresime consecutive si astiene completamente dal cibo.

Dopo una vita spesa ad aiutare il prossimo, sempre al servizio degli ultimi, a sessantaquattro anni muore nella sua Campugliano il 23 ottobre 1134.

LE OPERE

Allucio non è solo grande adoratore dell’Eucarestia, ma anche grande uomo d’azione.

Il vescovo di Lucca e i parroci di Pescia vedono di buon occhio la sua azione e non gli fanno mancare i loro apprezzamenti su quanto va realizzando.

Campugliano fa parte della diocesi di Lucca perché quella di Pescia non esiste ancora e sarà eretta molto più tardi, il 15 aprile 1519.

Insieme ai suoi seguaci detti “I Fratelli di Allucio” fonda e manda avanti lo Spedale dei Santi Luca ed Ercolano.

Inoltre crea un altro ospizio sul Monte Albano e ne costruisce un terzo vicino alla riva del fiume Arno.

Nei pressi di Fucecchio fa edificare un ponte, per agevolare l’attraversamento dei pellegrini.

A questo scopo prima deve convincere il traghettatore del fiume, contrario alla realizzazione del ponte in quanto per lui rappresenta una perdita dei clienti e di guadagno.

Anche in questa circostanza emerge la sua grande abilità nel comporre i conflitti d’interesse tra le persone.

Non solo, gli viene anche riconosciuta una bravura senza uguali come costruttore di pace fra le città. 

Gli vengono affidati incarichi ufficiali per la composizione dei contrasti fra le città, che il nostro Compatrono svolge brillantemente.

Come, ad esempio nel caso della guerra fra Ravenna e Faenza, egli con il suo intervento autorevole riesce a far cessare le ostilità e a portare le due città alla pace.

Le cronache parlano di molti miracoli ad opera del Santo.

Tra gli interventi miracolosi tramandati dalla devozione, il più insolito sembra quello di un uomo cui erano stati cavati gli occhi per un delitto commesso.

Nel Medioevo vige la legge del taglione, ma Sant’Allucio, per umana pietà verso il poveruomo accecato, pure se colpevole, gli restituisce la vista riposizionando al loro posto gli occhi del condannato.

I miracoli, a detta della tradizione, si moltiplicano numerosi intorno al benefattore dei poveri.

Sereno e attivo fino all’ultimo respiro muore il 23 Ottobre 1134 e viene sepolto nella chiesa attigua allo Spedale di Campugliano.

Immediatamente la popolazione lo circonda di un intenso culto vedendo in lui un eroe della carità cristiana.

Il vescovo di Lucca, constatando la spontanea devozione creatasi intorno a lui, lo proclama santo il 23 ottobre 1182.

Il nostro Santo Compatrono pertanto viene dunque posto agli onori degli altari e venerato dalla Chiesa con i titoli di Confessore e di Spedalingo.

Ho avuto modo così di apprendere un nuovo vocabolo, almeno per me, cioè il termine “Spedalingo” che significa “amministratore di ospedale”. 

LE SPOGLIE

Come già detto,  le spoglie di Sant’Allucio sono sepolte dai suoi confratelli all’interno della chiesa dei santi Luca ed Ercolano.

Il 18 Giugno 1329 i delegati dei Comuni aderenti alla Lega dei Castella della Valdinievole convengono presso la tomba di Sant’Allucio per concordare i patti di pace e concludere l’alleanza con il Governo di Firenze, firmata tre giorni dopo nella cattedrale di Pistoia.

Il vescovo di Lucca Guglielmo Dulcini, nel 1344, fa compiere una ricognizione delle ossa di Sant’Allucio dal frate domenicano Paolo Lapi e le fa collocare sull’altare maggiore della chiesa di Campugliano dentro un’urna di pietra.

Nella seconda metà del Settecento lo Spedale, ormai privo da tempo del suo fondatore ed animatore, cessa l’attività di accoglienza dei pellegrini.

Pertanto il Granduca Pietro Leopoldo di Toscana lo chiude e  lo vende a dei privati che lo trasformano in una casa colonica.

Il vescovo di Pescia Francesco Vincenti allora fa rimuovere le spoglie di Sant’Allucio dalla ex chiesa di Campugliano e le fa trasportare prima in vescovado e successivamente in duomo.

Tuttavia il 23 settembre 1934, in occasione del primo Congresso Eucaristico della Diocesi di Pescia e per commemorare l’ottavo centenario della morte del Santo, viene posta una lapide sui resti dello Spedale.

La lapide, tuttora esistente, si trova in fondo a una piccola traversa di via Parri, su un fianco dell’edificio privato ricostruito a seguito dei bombardamenti subiti nel secondo conflitto mondiale.

Il vescovo di Pescia Angelo Simonetti fa edificare una nuova cappella in cattedrale per una migliore esposizione della sacra urna di Sant’Allucio alla venerazione dei fedeli in occasione dell’800° anniversario della sua morte.

In occasione del Giubileo per i cinquecento anni della fondazione della diocesi di Pescia viene messo in scena il “Musical di Sant’Allucio” presso il teatro Pacini di Pescia il 12 ottobre 2019.

Il vescovo Roberto Filippini dalla cattedrale fa partire la “peregrinatio Allucii”  portando una reliquia e l’immagine di Sant’Allucio ad ogni singola parrocchia della diocesi per la durata di una settimana e al termine riportandole in cattedrale, allo scopo di riunire le comunità davanti ad esse per riflettere, pregare e riscoprire il vangelo fatto di accoglienza delle persone bisognose e di impegno per la pace e la riconciliazione secondo il modello di Sant’Allucio.

FONTI CONSULTATE


https://it.wikipedia.org/wiki/Allucio_di_Campugliano_in_Valdinievole

http://www.santiebeati.it/dettaglio/90456

https://comune.uzzano.pt.it/contenuti/145699/sant-allucio

http://www.valdinievoleoggi.it/a55836-sant-allucio-un-albergatore-medievale-per-pellegrini-erranti.html

http://www.prolocosigna.it/storia-e-arte/La%20Storia%20che%20non%20conoscevamo/personaggi/personaggi-non-nati-a-signa/santalluccio

https://www.tuttocitta.it/mappa/sant’allucio

https://www.santodelgiorno.it/sant-allucio-di-campugliano-in-valdinievole/

http://parrocchiasantalucia.altervista.org/santallucio/?oing_wp_cron=1637610392.0443739891052246093750

https://www.cattedralepescia.it/santi-storia.asp?id=285

– https://www.verdeazzurronotizie.it/il-santo-del-giorno-23-ottobre-allucio-di-campugliano-in-valdinievole/

https://www.facebook.com/groups/475609499493810/posts/1143385836049503

Giubileo Diocesi di Pescia: “Peregrinatio Allucii” 17/10/2019 – YouTube

BIBLIOGRAFIA

Riporto la Bibliografia di insigni studiosi su Sant’Allucio:

Ermenegildo Nucci, S. Allucio da Pescia, Benedetti & Niccolai – Pescia, 1927.

– Egisto Cortesi-Aristide Pellegrini, Una vita per la carità: S. Allucio da Pescia, 1985.

– A cura di Amleto Spicciani, Allucio da Pescia (1070 ca – 1134), Jouvence, 1985.

– Amleto Spicciani, Santi lucchesi nel Medioevo: Allucio da Pescia, Edizioni ETS, 2008

Enzo Vincenzo Bellina

 28/11/2021 

 #enzovincenzobellina