DON GIANNI
Tanti in questi giorni si complimentano con lui per il suo cinquantesimo anniversario di sacerdozio ed anch’io colgo l’occasione per unirmi al coro che si è formato intorno al nostro Parroco, con la speranza che sia di suo gradimento.
Numerose volte abbiamo dovuto spiegare a chi chiedeva come mai il parroco viene chiamato con il nome di don Gianni quando invece all'anagrafe risulta quello di Giancarlo: il nome Gianni è stato quello usato comunemente in casa dalla nascita.
Don Giancarlo Di Peppo, figlio di un sarto e di una maestra elementare, è nato in Slovenia a Plezzo il 2-12-1941.
Dopo aver preso il diploma di geometra, in età matura, avvertì la chiamata dal Signore e fu ordinato sacerdote il 29-06-1967.
Il suo ingresso ufficiale a Monsummano Terme come Proposto della Basilica di Maria SS. della Fontenova è avvenuto il 4 ottobre 2003, conservando a tutt’oggi il suo incarico di Economo diocesano.
Da quando si trova qui è riuscito giorno dopo giorno a conquistarsi la simpatia e l’affetto della popolazione per le molteplici iniziative intraprese che sono sotto gli occhi di tutti.
Le sue famose cene allestite di frequente sono servite, oltre a raccogliere offerte per i molti lavori di restauro, anche a facilitare gli incontri fra gli abitanti della Parrocchia.
Il suo amore per la musica e per il bel canto non è sfuggito a nessuno.
Ce ne ha insegnati veramente tanti di canti guidandoci pure durante le esecuzioni ed invitandoci a ripetere solamente il ritornello per quelli più difficili.
La sua voce solista di canzonette profane e religiose ha ricevuto tantissimi applausi durante le cene di fine anno e in ogni circostanza festosa.
Il suo grande amore verso i bambini del catechismo è sembrato alcune volte superare addirittura quello delle stesse madri.
Con la grande passione che lo distingue si è dedicato ad essi in ogni singola fase della catechesi mediante la stampa di volantini colorati, opuscoli e libretti, aggiungendovi anche spiegazioni e delucidazioni.
Ha realizzato ogni anno il presepe vivente addobbando le scene dell’annunciazione, della natività, degli angeli, dei pastori, degli ovili e dei re magi rendendo protagonisti i bambini con i tradizionali abiti del tempo e con le relative parti da recitare e cantare.
I bambini gli si sono affezionati molto ed ha ottenuto risultati veramente eccellenti in questi anni.
Gli adulti si sa sono più lenti a modificare le loro abitudini e quindi don Gianni ha avuto un po’ più da fare con loro, anche se complessivamente i risultati ottenuti sono buoni.
E’ noto come don Gianni nel passato era costretto a ripetere l’invito ai fedeli che si fermavano in fondo alla chiesa per farli accomodare più avanti dove c’erano delle panche vuote.
Il Proposto cercava di convincerli portando loro degli esempi, dicendo: “quando vengono a casa vostra degli ospiti, avete piacere se si fermano sull’uscio o preferite che si accomodino accanto a voi?”.
E’ noto come don Gianni invita a fare silenzio in chiesa perché di tanto in tanto si forma qualche piccolo brusio, si raccomanda di pregare più lentamente per riflettere sulle parole pronunciate.
Continuamente invita ad inginocchiarsi al momento giusto prima della consacrazione, di mettersi in fila prontamente per ricevere la santa comunione, di non pronunciare sottovoce la parola “amen” …
Fortunatamente con costanza è riuscito a farsi seguire anche dai più irriducibili dei suoi 11.000 parrocchiani.
Ci ha fatto conoscere i Coursillos, movimento ecclesiale laico, che con il loro predicatore Padre Pietro Villa sono venuti più volte a stimolarci nella riscoperta del vangelo.
Per una preparazione più adeguata dei fedeli inoltre si è dedicato alacremente alla realizzazione della missione popolare predicata dal compianto padre Ettore Andrich creando dei centri di ascolto.
Ciò ha favorito il rafforzamento delle relazioni fra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, all’interno delle coppie, tra noi fedeli e Dio.
Un altro suo impegno, non meno importante, è stato quello di coinvolgere passo passo i cristiani più assidui nella partecipazione settimanale alla lectio divina indirizzata alla scoperta di una vita maggiormente intensa e più ricca di spiritualità.
Ce n’era tanto bisogno perché sinceramente spesso capitava e capita di concentrarsi più sulle cose materiali, concrete e pratiche rischiando di perdere di vista l’essenziale che proviene dal mondo spirituale.
Nelle sue omelie spesso e volentieri si sofferma sull’amore verso i fratelli, cercando di installare in noi sentimenti di condivisione reciproca perché il principale comandamento non è solo quello dell’amore verso Dio ma anche quello verso i fratelli.
Per l’anno santo della Misericordia il nostro Santuario è stato meta di numerosi pellegrinaggi provenienti dalla diocesi e da altre zone.
Don Gianni ha predisposto egregiamente per l’accoglienza in cripta, in basilica, presso i confessionali programmando ogni singola giornata sempre conclusa con un piccolo ristoro.
Il Proposto ha dato grande impulso ai Ministri istituiti e straordinari della comunione chiedendo ripetutamente alla Curia di poterne accrescere il numero tramite appositi corsi a vantaggio degli anziani ed ammalati che sempre più numerosi chiedono di ricevere la santa comunione a domicilio.
Un aiuto indispensabile nell’attività pastorale si è rivelato un gruppetto di Suore africane provenienti dal Togo appartenenti all’ordine di Nostra Signora della Chiesa, che don Gianni ha voluto portare qui in sostituzione delle Suore di S. Vincenzo de’ Paoli trasferitesi da qualche tempo presso il monastero di Buonconvento.
Si è profuso nella ristrutturazione della canonica di Monsummano Alto non facendosi distrarre da certi commenti critici apparsi perfino sui social.
Egli imperterrito ha proseguito sicuro per la sua strada ed è grazie a lui che oggi possiamo godere di una sede ristrutturata a disposizione per ritiri spirituali.
Ai molti poveri che vengono a bussare alla porta dona sempre con generosità ed è il principale animatore della Caritas.
Nell’ufficio parrocchiale appena sente squillare il telefono o il campanello della porta immediatamente fa un balzo sulla sedia per correre incontro a chi lo cerca.
Desidera sempre essere informato dettagliatamente su tutto quello che succede, se qualcuno lo ha cercato o se ha chiesto qualcosa quando è fuori dall’ufficio, ma non per semplice curiosità.
Nonostante gli acciacchi, ci accorgiamo con soddisfazione che don Gianni riesce a superare tutto tranquillamente, che continua instancabilmente ad andare avanti nelle numerose attività, con l’aiuto quotidiano del Signore e della Madonna della Fontenova.
Per i suoi cinquanta anni di sacerdozio nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, tutta la comunità ha la gioia di stringersi con gratitudine intorno a lui per festeggiarlo ed augurargli un buon proseguimento nella missione che gli è stata affidata dal Padrone della vigna.
Enzo Vincenzo Bellina
(29/06/2017)
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