FESTA DELL’UVA (ANNO 1989)
Il 10 settembre scorso, in occasione della festa dell’uva, sono sfilati i carri allegorici dei vari rioni di Monsummano Terme lungo il percorso ormai consueto del centro cittadino fra due ali di persone intente ad ammirare i movimenti ritmati dei gruppi folcloristici, ad ascoltare i brani musicali dei corpi bandistici ed a cogliere al volo – soprattutto da parte dei ragazzi – le tante ciocche d’uva lanciate da sopra i carri.
Anche se la premiazione ufficiale dei carri allegorici è prevista dopo la prossima sfilata programmata per sabato sera 16 settembre, sottovoce e senza volere fare torto agli altri, si può già affermare che il carro del rione Grotta Parlanti è sembrato il più bello fra tutti quelli presenti: reca una conchiglia gigante aperta, con al centro una perla grandiosa formata da tanti voluminosi chicchi d’uva nera.
Il tema della conchiglia quest’anno è stato veramente all’ordine del giorno: basti pensare alle innumerevoli conchiglie portate intorno al collo dai numerosi pellegrini diretti alla volta di Santiago di Compostela , tra cui il papa stesso, percorrendo chilometri e chilometri a piedi prima di giungere alla vista del famoso santuario di San Giacomo.
Le feste e le sagre paesane ormai sono così numerose, specialmente durante il mese di settembre, da creare un vero e proprio imbarazzo nella scelta da parte dei visitatori, ma ciò nonostante qui si è vista una folta presenza che ha sicuramente rallegrato gli organizzatori dei quattro rioni, lasciando ben sperare per la serata conclusiva di sabato prossimo.
Il fascino della festa dell’uva sembra ancora inspiegabile e non cessa tuttora di sbalordire il continuo ed ardente desiderio di volersi tuffare nei tesori del passato, nel volere rivivere gli antichi usi e costumi.
Si assiste oggi ad un estendersi sempre più diffuso della ricerca e del recupero delle genuine tradizioni di un tempo, è un vero e proprio fenomeno popolare.
Questa nuova tendenza (chi l’avrebbe mai pensato alcuni anni fa?) sembra mettere le radici anche a Monsummano Terme, non solo con la festa dell’uva, ma anche con le mostre della biblioteca comunale sul tema rievocativo “Monsummano com’era”, con il restauro delle lunette di Giovanni da San Giovanni che vengono ammirate e che vanno a fare da copertina sull’elenco telefonico della nostra provincia.
Una processione del tutto singolare, è quella aux flambeaux, che partendo dalla sommità del colle di Monsummano Alto, scende giù al piano fino all’immagine miracolosa della Madonna della Fontenova, secondo l’uso degli antichi abitatori di Monte Sommano.
Questa manifestazione religiosa che si ripete ogni anno in concomitanza con la festa dell’apparizione del 9 giugno, oggi sta riprendendo piede ed è un piacevole tuffo nel passato religioso dei nostri antenati, allo scopo di riportarlo ai nostri giorni, tanto frenetici..
Circola pure la voce che sta germogliando l’idea – ancora flebile – di attuare un’edizione del carnevale in grande stile, come avveniva nel glorioso passato.
Tutto ciò, oltre a rallegrare gli abitanti ed i visitatori, è anche utile alla socializzazione delle persone nei diversi momenti di aggregazione che si presentano; alla riscoperta di quei valori autentici ed intramontabili, ereditati dagli antichi, necessari anche alla soluzione dei problemi di oggi.
Enzo Vincenzo Bellina