BREVE STORIA DELLA PARROCCHIA
BREVE STORIA DELLA PARROCCHIA
Breve storia della Parrocchia di
Maria SS. della Fontenova di Monsummano Terme (PT)
alla luce delle recenti rivelazioni.
LA MARGINE DI MARIA SS. DELLA FONTENOVA
La storia della nostra Parrocchia coincide con lo sviluppo della città di Monsummano Terme (PT) ai piedi del colle di Monsummano Alto.
Lungo questa strada Francesca molto frequentata già nel passato, affiancata da boschi e dal padule, esisteva una “margine” di particolare bellezza e di grande qualità.
L’autore di questo affresco, verosimilmente della metà del 1400, è rimasto anonimo per lungo tempo.
Solo recentemente è stato riconosciuto in esso la mano del “Maestro di Fucecchio”, detto anche Lo Scheggia, fratello di Masaccio.
La strada collega ancora oggi i comuni di Serravalle Pistoiese, Larciano, Lamporecchio e fino a Fucecchio.
L’esigenza di invocare protezione dal Signore, dalla Vergine e dai Santi contro le malattie e i pericoli spingeva gli abitanti dei secoli scorsi ad erigere margini.
In quel periodo imperversava il flagello della peste insieme ad altre malattie considerate inguaribili.
La popolazione scendeva in processione periodicamente pregando dalla chiesa di San Niccolao di Monsummano Alto verso questa margine, allora chiamata Madonna del Piano.
I TRE EVENTI SOPRANNATURALI
Alcune pastorelle solitamente portavano le loro pecore a pascolare in quei dintorni raccogliendo fiori per deporli devotamente davanti all’immagine della Madonna del Piano.
APPARIZIONE DELLA MADONNA
Porta la data del 9 giugno 1573.
Una pastorella di nome Jacopina, assorta in preghiera dinanzi all’immagine di Maria, aveva dimenticato il suo gregge e una volta rialzatasi non lo ritrova più.
Lo cerca invano per tutta la zona e piangendo ritorna nuovamente davanti all’immagine della santa Vergine per chiederle la grazia di poterlo ritrovare.
Si tramanda che “alzando gli occhi pieni di lacrime, Jacopina vede l’Immagine animarsi: la Madonna muove gli occhi e stendendo il braccio le indica dove si è radunato il gregge. Aggiunge pure di recarsi al castello e di dire al rettore della Chiesa di San Nicolao di costruire una cappella lì dove si trova il Tabernacolo.”
IL SECONDO EVENTO PRODIGIOSO
Avviene il lunedì 10 giugno 1602 e lo descrive di suo pugno il rettore della chiesa di san Niccolao, don Simone Casciani.
Una ragazza di nome Jacopina, figlia di Andrea Mariotti, nata a Monsummano il 27 luglio 1580, inginocchiandosi davanti all’immagine miracolosa sente il pianto di un bambino che sembra giungere dal tabernacolo della Madonna.
Per accertarsi da dove proveniva quel lamento, la fanciulla inizia a girare intorno alla margine, davanti, alle spalle, allontanandosi per guardare sul tetto e ovunque, ma senza alcun risultato.
La ragazza allora spaventata corre a casa, dove poco dopo il sacerdote che ha descritto l’accaduto la interroga.
IL TERZO EVENTO PRODIGIOSO
Il 7 luglio 1602 durante la celebrazione della santa Messa presso la margine della Madonna del Piano scaturisce una fonte miracolosa come descritto per memoria sempre da Don Simone Casciani.
Un evento particolarmente straordinario perché succede in un periodo di grandissima siccità.
Allora tutto il popolo comincia a bere quell’acqua riscontrandone la bontà e la freschezza, come pure lo stesso don Casciani.
La popolazione dopo questo evento portentoso designa l’affresco come l’immagine della “Madonna della Fontenova” e non più della “Madonna del Piano”
La gente accorre numerosa da ogni parte richiamata dalla manifestazione della Madonna.
Nasce un vero e proprio culto popolare verso la margine di Maria Ss. della Fontenova.
Per sua intercessione il popolo riceve numerosi miracoli che sono tutti documentati e si raccolgono raccolte offerte di rilevante entità per le grazie ricevute e quelle richieste.
LE COSTRUZIONI E LE OPERE D’ARTE
Così il 30 dicembre 1602 viene posta la prima pietra per la costruzione del Santuario, come richiesto dalla Madonna, con l’autorevole intervento del Granduca di Toscana.
L’opera viene conclusa appena tre anni dopo, nel 1605.
Dal 1607 al 1616 viene edificata l’Osteria dei Pellegrini allo scopo di alloggiare e far ristorare i pellegrini.
L’architetto Gherardo Mechini, dipendente del Granduca di Toscana, assume la direzione dei lavori sia per la costruzione della Chiesa che per l’Osteria dei Pellegrini.
Nel 1608 Cosimo II dona alla Madonna una preziosa corona, per adempiere al voto fatto dal padre Ferdinando I.
Il 25 agosto 1782 il vescovo di Pescia pone sul capo della Madonna la singolare corona attualmente custodita nel museo cittadino e che nelle festività solenni adorna il capo della Vergine Maria in quanto regina del cielo.
E’ possibile ammirare all’esterno del Santuario, sotto il loggiato, le 14 lunette opera di Giovanni Mannozzi, detto Giovanni da san Giovanni.
Esse illustrano i principali eventi e i miracoli compiuti da Maria SS. della Fontenova in quel periodo.
La lunetta sopra la porta principale, opera di Ventura Salimbeni di Siena, rappresenta le virtù teologali della Fede e della Speranza.
La Carità è raffigurata con un busto in pietra, opera di Leonardo Marcacci.
La diocesi di Pescia in data 25 agosto 1963 proclama ufficialmente Maria Santissima della Fontenova Patrona della diocesi.
In questo Santuario, dichiarato Basilica minore il 9 giugno 1974, si trova anche la cripta della fonte miracolosa, dove è possibile bere l’acqua e bagnarsi.
E’ aperta ai fedeli il giorno 7 di ogni mese e nei giorni delle maggiori feste parrocchiali, il 9 giugno e l’ultima settimana di agosto,
Il famoso inno alla Madonna della Fontenova, composto dal canonico Dino Menichetti e con le parole di mons. Giulio Celli, risuona sempre nelle orecchie di tutti noi.
All’interno della chiesa dietro l’altare della Madonna si può contemplare la bellissima tavola di Giovanni Mannozzi raffigurante Gesù che presenta l’Eucarestia.
All’interno della basilica si trovano altre tele di famosi artisti come l’Allori e il Rosselli.
Dall’alto delle impalcature durante il restauro, tanti di noi abbiamo potuto ammirare il pregevole cassettonato ligneo a una distanza ravvicinata.
L’affresco dell’altare maggiore, al cui interno si trova l’antica margine, non si può vedere nella sua interezza perché il pannello degli ex-voto lo ricopre per una buona parte.
I quattro Santi che circondano Maria SS.ma con il Bambino Gesù benedicente sulle ginocchia rimangono nascosti.
Una copia dell’immagine nella sua interezza si trova in sagrestia.
Secondo Leo Bertocci, scrittore, giornalista e archivista, vi sono rappresentate le figure di Sant’Antonio abate e San Vito, partendo dal lato sinistro dell’osservatore, mentre dal lato opposto San Sebastiano e San Giuliano Ospitaliere.
LA CONFERENZA
Nel corso della conferenza stampa del 2 settembre 2017 lo stesso Bertocci rivela i risultati delle accurate ricerche compiute sui registri di battesimo custoditi presso l’archivio storico della Parrocchia.
Da questa sua indagine risulta evidente che la pastorella Jacopina, figlia di Andrea Mariotti essendo nata a Monsummano il 27 luglio 1580, non poteva essere la fanciulla presente alla prima apparizione della Madonna avvenuta il 9 giugno 1573.
Jacopina figlia di Andrea Mariotti , come risulta chiaramente negli scritti di Don Simone Casciani, autorevole testimone del tempo, è la fanciulla presente al secondo evento avvenuto il 10 giugno 1602.
Invece la fanciulla che portava lo stesso nome Jacopina, nata anteriormente al 1573, e che era stata presente al primo evento dell’apparizione di Maria SS. della Fontenova del 9 giugno 1573 era sicuramente un’altra.
Infatti come asserisce il Bertocci: ” Diverse sono le Jacopine, anzi le Jacope che affollano gli ultimi anni del Cinquecento e i primi del Seicento”.
Una spiegazione plausibile potrebbe essere la seguente.
La devozione popolare, diffusa particolarmente dai parroci don Emilio Magrini e dal suo successore mons. Ugo Mori, aveva fatto identificare le due pastorelle probabilmente a causa dello stesso nome.
Dopo questa scoperta inaspettata l’apparizione di Maria SS. della Fontenova viene adeguatamente precisata in senso storico.
Al termine della conferenza, seguita con grande interesse dal pubblico, il relatore ha rivolto un appello agli amministratori in sala per fare intitolare a memoria della pastorella Jacopina Mariotti un angolo intorno alla Basilica.
Una richiesta che ha ricevuto subito prolungati applausi da parte degli ascoltatori.
Enzo Vincenzo Bellina
06/09/2017