MASSARO GIUSEPPE PORTA IL MAIALE AL MERCATO


Molti abitanti della città sottovalutano gli abitanti della campagna e si ritengono più scaltri di loro, nonostante il  proverbiale avvertimento “al contadino non far sapere quanto è buono il cacio con le pere!”

Si narra che un contadino di nome massaro Giuseppe era proprietario di un maiale che allevava nella sua campagna non facendogli mai mancare nulla.

Un giorno vedendo che esso era divenuto bello grasso decise di portarlo al mercato del bestiame per metterlo in vendita.

Lungo la strada, prima di giungere al mercato della città, incontrò subito un macellaio che gli chiese il prezzo di quel maiale. Massaro Giuseppe disse una cifra non tanto alta ed accettò una caparra di venti euro, promettendo al macellaio di consegnarglielo entro una settimana.

Il contadino intascata la caparra, proseguì lungo la strada verso la città. Subito dopo incontrò un secondo macellaio che mostrò interesse per quella bestia e ne chiese il prezzo.

Massaro Giuseppe disse la solita cifra ed accettò una nuova caparra di venti euro promettendo anche a lui di consegnarglielo entro una settimana.

Giunto in città al mercato del bestiame, mise in bella mostra il suo maiale che attirò presto l’attenzione di ben altri quattro macellai.

Massaro Giuseppe concordò singolarmente la vendita con ciascuno di loro, intascò le relative caparre da venti euro ognuna e promise a tutti la consegna sempre entro sette giorni: faceva affari d’oro, però il porco era uno solo!

Ritornato alla sua campagna con il maiale e le sei caparre in tasca, massaro Giuseppe capì di essersi cacciato in un brutto guaio perché i sei macellai alla scadenza si sarebbero presentati per acquistare il maiale e non sapeva più come uscirne.

Allora rinchiuse ben fitto il porco nella stalla e volò in città presso lo studio di un famoso legale al quale raccontò per filo e per segno quello che gli era capitato.

L’esperto avvocato, dopo aver fatto una fragorosa risata, rispose che il suo problema non era di facile soluzione e che era la prima volta che gli capitava una causa del genere.

Dopo aver pensato per un po’ si rivolse al contadino dicendogli che aveva la soluzione che faceva al caso suo, ma come parcella doveva dargli la metà del maiale.

Il contadino, non sapendo più come uscire da quella intricata situazione, accettò di buon grado la richiesta dell’avvocato  e si mise ad ascoltare la soluzione che gli veniva proposta.

“Quando saranno passati i sette giorni – disse il professionista – e si presenteranno a voi i sei macellai per prelevare il maiale, voi dovete rispondere solo con queste parole: <<Gnam, gnam!>>; essi insisteranno e cercheranno di farvi ricordare la promessa, ma voi continuerete a rispondere sempre “Gnam, gnam!”

Trascorsa la settimana i macellai che avevano dato la caparra uno alla volta si presentarono dal contadino per richiedere il maiale, ma ognuno di essi si sentì rispondere solo le parole “Gnam, gnam!” e nient’altro.

Allora alzarono la voce pensando che il contadino fosse diventato sordo, ma ad ogni loro parola questi rispondeva sempre “Gnam, gnam, gnam, gnam!”

Non riuscendo a trattare con lui in alcun modo, dovettero andare via convinti che purtroppo massaro Giuseppe fosse andato fuori di testa e che non ricordava più nulla.

Qualche giorno dopo, come concordato, venne pure l’avvocato a reclamare la metà del maiale, ma quando trovò il contadino ebbe l’amara sorpresa di sentirlo proferire solo quelle parole che lui stesso gli aveva consigliato: “Gnam, gnam, gnam, gnam!” e dovette alla fine rassegnarsi e ritornarsene in città senza incassare alcuna parcella.

Anche questa volta quelle parole del vangelo “chi di spada ferisce, di spada perisce” tornavano di attualità.

Enzo Vincenzo Bellina

PUBBLICATO Il 15/09/2012


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