"Chiesa e danaro:

luci ed ombre dell'amministrazione del patrimonio ecclesiastico"

Gli studenti del Corso in Beni ecclesiastici e beni culturali partecipano al seminario del Prof. Pierluigi Consorti su "Chiesa e danaro: luci ed ombre dell'amministrazione del patrimonio ecclesiastico", organizzato dal Corso di Diritto ecclesiastico (Prof. Fabio Franceschi) della Sapienza di Roma e dal gruppo di ricerca DiReSoM.

Informazioni per il collegamento:

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ID riunione: 98535051314


LA CRONACA

Lo scorso 23 aprile si è svolto il Seminario su “Chiesa e danaro” organizzato dal Prof. Fabio Franceschi, docente di Diritto ecclesiastico all’Università Sapienza di Roma. È intervenuto il Prof. Pierluigi Consorti, docente di Diritto e religione all’Università di Pisa, coordinatore del gruppo di ricerca “DiReSoM” e presidente dell’Associazione dei docenti universitari della disciplina giuridica del fenomeno religioso (Adec).

Ci occupiamo del difficile rapporto delle religioni con il danaro. Che coinvolge tutte le religioni non solo il cristianesimo e neanche soltanto la Chiesa cattolica. Si tratta di un rapporto difficile. E’ un discorso che si muove tra l’economia e l’etica”.

“Il problema principale risiede nell’idea di bene in termini finanziari. A norma del can. 1254 § 2 del Codice di diritto canonico il diritto ai beni è subordinato a tre fini: ordinare il culto divino, provvedere ad un onesto sostentamento del clero e degli altri ministri, esercitare opere di apostolato sacro e di carità, specialmente a servizio dei poveri. Insomma: esigenze di culto, sostentamento del clero e poveri. Nel canone troviamo scritto “principalmente”. Perché così dicendo vuol dire che sono ammesse altre finalità, che non sono contemplate in maniera esplicita all’interno del codice. Il patrimonio ecclesiastico è composto da tutti i beni temporali appartenenti alla chiesa universale e alle altre persone giuridiche pubbliche. Solo a partire dal Codice del 1983 troviamo la distinzione tra persone giuridiche pubbliche e persone giuridiche private, rilevanti con riguardo alla disciplina del patrimonio ecclesiastico”.

Poi continua introducendo il tema dei beni temporali

“Con l’aggettivo temporale ci riferiamo ai beni immobiliari: case, chiese, fondi, edifici, terreni. Ma possiamo intendere anche beni mobili. Bisogna interrogarsi pure sulla legittimità del possesso di azioni o altri strumenti finanziari. Specialmente, di cosa se ne fa del guadagno di queste azioni finanziarie? Ovviamente si risponde in modo affermativo se si fanno azioni legittime per la chiesa. Esempio se io posseggo un immobile in cui faccio le attività scolastiche quel bene immobile è direttamente funzionale alle attività scolastiche. Ma oltre ad avere la scuola se l’ente ha un altro edificio che affitta, con esso può guadagnare un profitto con il quale fa altre cose oltre quelle scolastiche. C’è un lucro. Attraverso il quale possiamo svolgere diverse finalità”.

“Si introduce il tema della strumentalità del denaro. Gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti possono svolgere attività economica. Possono svolgere attività industriali? Si nella misura in cui l’ente ecclesiastico svolge attività economiche anche nella forma dell’impresa. Si possono svolgere attività industriali in senso stretto? Sì. Possono investire in prodotti finanziari? Dipende se ci occupiamo di investimenti sicuri o investimenti rischiosi”.

Continua il prof. Consorti:

“Sotto un profilo deontologico, è necessario capire l’importanza di utilizzare i beni in modo trasparente. Non bisogna investire in aziende che producono armi o riducono in schiavitù”.

“Passiamo ad un secondo livello: spesso Chiesa cattolica, Vaticano e Santa Sede vengono confusi come un unico soggetto. Alla domanda quanto sia ricca la chiesa o il Vaticano. C'è sempre un velo oscuro. Come c’è un velo oscuro sugli abusi finanziari abusi su minori e su donne. C’è bisogno: della riforma della curia e poi occuparsi degli abusi. Quando sale Papa Francesco vuole affrontare il tema della trasparenza e della eticità. Lo fa attraverso l’APSA e lo IOR”.

Il seminario ha approfondito temi affrontati a lezione e aggiunto altri veramente interessanti e sempre inerenti al tema dei beni culturali. Quindi è terminato facendo chiarezza a tutte le domande poste dagli studenti e professori.


Ilaria Vescio


Prof.re Fabio Franceschi, docente di Diritto ecclesiastico all’Università Sapienza di Roma.

Prof. Pierluigi Consorti, docente di Diritto e religione all’Università di Pisa, coordinatore del gruppo di ricerca “DiReSoM” e presidente dell’Associazione dei docenti universitari della disciplina giuridica del fenomeno religioso (Adec).