Magna Graecia

Venendo tutti noi dall'Università degli Studi "Magna Graecia", necessita fare un excursus del nome "Magna Graecia" e dell'origine dello stesso, che risente della radice greco-romana della nostra regione.

Considerata la sua fondazione e il suo nome, l’Università vuole fare proprie le esigenze della comunità interna ed esterna per offrire il supporto, la tutela e la valorizzazione e la conoscenza del proprio patrimonio culturale, sociale e vuole consapevolizzare chiunque sulla storia del nome.

Che cos'è la Magna Graecia ? E' l'area geografica della penisola italiana meridionale che fu anticamente colonizzata a partire dall'VIII secolo a.C. da genti di origine greca (mercanti, contadini, allevatori, artigiani), che compaiono nella parte meridionale dell'Italia (le attuali Basilicata, Calabria, Campania e Puglia) nell'ambito di un flusso migratorio originato da singole città della Grecia antica, motivato sia dall'interesse per lo sviluppo delle attività commerciali, che da tensioni sociali dovute all'incremento della popolazione a cui la magra produzione agricola non riusciva a dare sostentamento. Con riferimento alla nostra regione, Calabria viene da Calabrī, l'origine pare di radice preromana (*cal-/cala- o *calabra-/galabra- ) .che compare in Calabria, nome comune della pernice di un monte (Lagopus muta), che andrebbe a significherebbe "roccia", "concrezione calcarea o ghiacciata". In un'altra ipotesi si suppone che il termine Calabria derivi dal greco antico kalón-bryōn (terra che fa sorgere il bene/il bello), che sta ad indicare la fertilità del suo territorio. Un riferimento ne fa, ad esempio, il poeta e storico cinquecentesco Francesco Grano da Cropani nel suo poemetto "De situ laudibusque Calabriae", in cui, nell'elogiare le bellezze della Calabria, accenna anche alla presunta esistenza della suddetta origine etimologica ("[...] se è vero che nella lingua greca il termine kalon significa bello, e brio indica lo zampillare [...]").

Grazie alla sua posizione strategica al centro del Mar Mediterraneo, è stata la culla e il fiorire di numerose civiltà, vedendo un perpetuo avvicendarsi di popoli sul suo territorio: fra cui enotri, greci, romani, bizantini, normanni, angioini e aragonesi. In particolare quello greco rappresenta per la Calabria un periodo di grandissimo splendore, con la fondazione a partire dall'VIII secolo a.C. di importanti città, che saranno per secoli fra le più ricche e culturalmente avanzate del loro tempo, costituendo il fulcro del territorio calabrese successivamente ribattezzato "Magna Graecia". Ad esempio si può facilmente ricordare Pitagora, nella magno-greca Kroton (Crotone), che si stabilisce e fonda la celebre scuola pitagorica, mentre a Locri Epizefiri (Locri) nasce Zaleuco, il primo legislatore del mondo occidentale. Basti pensare che lo stesso termine "Italia" fu utilizzato, per la prima volta, dai greci per riferirsi "solo" alla punta dello stivale, che al loro arrivo era sotto il domino di Italo, re degli enotri.

Continuando nei secoli successivi, la Calabria fece parte del "Regio Lucania et Bruttii", regione dell'Italia augustea, e poi del bizantino "Thema di Calabria". Il XI secolo viene segnato dall'avvento dei normanni e l'avvio di un processo di latinizzazione del territorio. Sono proprio questi ultimi a catturare dei tessitori bizantini in Grecia e ad importare, grazie ad essi, l'arte della seta in Calabria: la seta fu all'epoca il tesoro più grande della città di Catanzaro, a quel tempo principale centro serico d' Europa, rinomato per la qualità dei suoi velluti, tra cui damaschi e broccati che influenzarono il vestiario per secoli in tutte le corti dell'intero continente europeo.

Nell'area della Bovesìa esistono ancora oggi delle antichissime comunità di lingua grecanica, variante locale della lingua greca che affonda le sue origini nei periodi magnogreco e bizantino. Nella parte centro-settentrionale della penisola sono invece numerosi i comuni di lingua "arbëreshë", fondati fra XV e XVIII secolo da quegli albanesi che si rifugiarono in Italia per sfuggire all'invasione ottomana dei balcani. Vi è inoltre a Guardia Piemontese una minoranza di lingua occitana. Sul territorio calabrese insistono tre parchi nazionali, quelli del Pollino, della Sila e dell'Aspromonte, e un parco regionale, le Serre.

Nicola Catania

LA CALABRIA



24 marzo 2021


Calabria boasts beautiful lands, whether they are sea or mountain places. Poets, writers, artists have fallen in love with its uniqueness for territory, but also for culture and history. Traditions have ancient roots, often handed down orally. History has seen it as the scene of wars, the passage of foreign populations and different events that every Calabrian should know and appreciate. Tourism is, or rather, it could be the real strength of a poor region, but proudly rich in resources and extraordinary beauties. The Calabrian coasts fascinate those who know them because the territory is unique and often impossible to find elsewhere. .That Calabria is a land steeped in history is now well known. In this passage of time, "History" has been imbued with many legends and myths. These are often intertwined with the history of the places and the subtle between history and legend remains very subtle. Other times mythical traces are evident that have been handed down over time, but which remain fascinating and should make us understand, how Calabria is a commercial of itself simply by telling itself.

Nicola Catania

I Bronzi di Riace presso il Museo archeologico nazionale della "Magna Grecia" di Reggio Calabria