LA PIETRA DI SANT'ANGELO


20 Maggio 2021

Incidente Automobilistico

Secondo la tradizione, al punto della biforcatura, poco oltre la fonte di Pompio, ad Acri (Cs), c’era una grossa pietra larga alla base che formava una specie di schienale. La tradizione vuole che Sant’Angelo avesse miracolosamente con le proprie mani fermato il masso che veniva giù dal colle. Inoltre si racconta che proprio su quella pietra il Beato usasse sedersi per riposare.

Oggi la pietra è ancora in mezzo ad una stretta strada comunale che si inerpica verso la Sila Greca. Negli ultimi tempi è stata recintata per mettere in sicurezza il tratto stradale dopo il verificarsi di alcuni incidenti automobilistici.

Mi chiedo: perché tutelare solo la pietra?


La pietra si trova vicino al fiume Calamo e, all’epoca, era circondata dal verde; oggi, purtroppo, in questo luogo di naturale è rimasto ben poco poiché tutt’intorno sono sorti edifici e la pietra è “relegata” al centro di una via asfaltata e stretta.

Può essere considerata un sito sacro naturale. Quindi, non andava tutelata solo la pietra ma anche l’ambiente circostante, poiché la tutela dell’interesse spirituale è strumentale alla protezione della biodiversità naturale.

Il problema è che non c’è una normativa particolare sui siti sacri naturali nell’ordinamento giuridico italiano. Probabilmente se ci fosse stata, l’Amministrazione di Acri non si sarebbe limitata a tutelare solo la pietra, ma avrebbe valorizzato l’intero paesaggio circostante e questo, sicuramente, avrebbe comportato un’affluenza non solo di pellegrini ma anche di turisti attratti dal panorama suggestivo e incantevole.

Ad oggi, purtroppo, non vi è stata alcuna valorizzazione. Anzi, l’intero sito ha subito un vero e proprio depauperamento, portato avanti coprendo il fiume Calamo, asfaltando la strada e attuando una cementificazione selvaggia.

copertura fiume calamo

fiume calamo interrato

In conclusione, nonostante le tante convenzioni stipulate per tutelare i luoghi culturali (vedi UNESCO), nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione e nonostante questo tema sia sempre presente nei vari programmi dei governi a tutti i livelli, il più delle volte la tutela ambientale viene meno, soccombendo di fronte al profitto economico e alle “colate di cemento”.


Leda Perrotta